martedì 28 agosto 2018

pc 28 agosto - Ancora sulla riuscita azione della Rete Antifascista Ravenna



La mattina del 26 agosto 2008, la Rete Antifascista di Ravenna si è opposta alla commemorazione da parte dei neofascisti degli Arditi d’Italia e di Forza Nuova del gerarca fascista Ettore Muti davanti al cimitero monumentale di Ravenna.
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Come succede spesso quando si prova a contestare le manifestazioni di questi razzisti, omofobi, sessisti, maschilisti e violenti personaggi, le “forze dell’ordine” erano intente a difendere i fascisti e la loro pagliacciata, tanto da arrivare a manganellare un compagno in testa perché non volevamo che un forzanuovino ci fotografasse indisturbato.
Ci siamo ritrovati accerchiati da Polizia, Polizia Municipale, Carabinieri, Digos e Ros solo perché
non riteniamo né giusto, né legittimo che avvengano tali manifestazioni esplicite di Apologia di Fascismo.
Eravamo in tante e tanti a cantare Bella Ciao mentre i forzanuovini gettavano nel canale una corona commemorativa di fronte a una lapide improvvisata a Ettore Muti.
Dopo aver atteso che tutti i fascisti tornassero nelle loro tane, senza avere la possibilità di accedere al cimitero per lasciare un mazzo di fiori (non si sa dove visto che le spoglie del fascista Muti non risiedono più lì da almeno un anno) vi siamo entrate e entrati noi per lasciare un omaggio al partigiano Bulow (Arrigo Boldrini, Ravenna 1915- Ravenna 2008).
Ricordiamo chi era il fascista Ettore Muti: fiumano, squadrista, partecipò alla Marcia su Roma, collaborò con il fascismo di Franco in Spagna, fino ad essere nominato Consigliere Nazionale nel 1939 e Segretario generale del partito nazionale fascista nel 1940.
Le sue mani furono macchiate del sangue di tanti antifascisti, della libertà violata da lui e da tutte le persone che appoggiarono la dittatura Mussoliniana.
Questi sono i “miti” che le attuali camicie nere di Forza Nuova e degli Arditi vanno a glorificare e a commemorare.
Queste sono le persone che noi ripudiamo.
Invitiamo tutti coloro che rifiutano questo clima di odio e chi lo perpetra, all’interno delle istituzioni e non, a far sentire la propria voce e la propria presenza, a scendere nelle piazze, a urlare a squarciagola il proprio pensiero, a non avere paura della violenza squadrista e della repressione statale e poliziesca, in tante e tanti la dissidenza si può manifestare!
Non lasciamo spazio di azione a questi anacronistici tentativi di propaganda populista e spicciola!

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