giovedì 30 agosto 2018

pc 30 agosto - Ponte di Genova: spuntano lettere sul cinismo dei responsabili di concessioni che valgono un “tesoro di 32 miliardi di liquidità”

“Una lettera "che mette in guardia il ministero delle Infrastrutture sui rischi per il ritardo nell'approvazione del progetto esecutivo di rinforzo del ponte". A portarla alla luce, a circa due settimane dal crollo del ponte Morandi a Genova, è stato il settimanale L'Espresso sul proprio sito online. Lettera firmata dal direttore della manutenzione di Autostrade, Michele Donferri Mitelli.”
"La lettera di allarme del direttore di Autostrade - scrive ancora L'Espresso - è la seconda di cinque scritte al ministero tra il 6 febbraio e il 13 aprile 2018. In quella del 28 febbraio, protocollata dalla società con il numero 5003, il manager è esplicito. 'Si fa riferimento a quanto in oggetto', scrive Michele Donferri Mitelli, 'alla nostra precedente corrispondenza e alle interlocuzioni intervenute presso il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alla presenza del vostro funzionario Uit Genova nella seduta del 1.2.2018'. Quella del primo febbraio è la riunione presieduta dal provveditore Ferrazza, alla presenza del rappresentante genovese della Direzione generale per la vigilanza, l'ingegner Carmine Testa, capo del Uit, l'Ufficio ispettivo territoriale". (Stralci dal comunicato Adnkronos di oggi)

***
Stralci dal Sole 24 Ore di oggi:
Nelle concessioni autostradali un tesoro da 32 miliardi di liquidità

Il Sole 24 Ore ha passato in rassegna i piani finanziari delle concessionarie: il calcolo è incompleto perché basato solo su una parte di convenzioni, quelle delle tratte autostradali più importanti per traffico, chilometraggio o posizione. Sulla base previsionale dei singoli piani, che hanno scadenze
diverse nel tempo e sono iniziati pure in anni diversi, il sistema autostrade produce miliardi di utili e ne regala altrettanti ai propri azionisti: in totale 19,7 miliardi ai quali vanno sommati gli 11,8 miliardi destinati a rimanere in cassa alla scadenza delle concessioni.
Quanto rendono le principali concessioni autostradali
I rendimenti previsti per l'arco dei piani finanziari (Nota: Il canone di concessione è fissato per legge al 2,4% dei pedaggi per tutte le autostrade; (*) le manutenzioni vanno dal 2007 al 2011. Fonte: elaborazione il Sole 24 Ore su dati Mit)
Atlantia della famiglia Benetton e dei tanti soci (dal fondo di Singapore GIC) sale sul gradino più alto del podio, ma è tutta l’industria delle concessioni a rivelarsi un sistema remunerativo. Come già svelato due giorni fa, Aspi, la più grande concessionaria d’Italia con oltre 3mila chilometri, fa la parte del leone con 14 miliardi di dividendi (pagati e previsti) e altri 9 di liquidità nel 2038: quando una concessione scade, in teoria, deve essere restituita al concedente, ossia allo Stato. Le società private che fino ad allora hanno gestito diventano scatole vuote, e dunque quello che c’è dentro viene redistribuito ai soci.

"Il potere politico dello Stato moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta quanta la classe borghese" 
Marx-Engels: Manifesto del Partito Comunista

Nessun commento:

Posta un commento