Più di tremila persone, provenienti da tutte le province siciliane, ma
anche dalla Calabria, da Roma, da Bologna, da Torino, e da altre città italiane,
hanno risposto all'appello della Rete Antirazzista Catanese, in presidio
permanente già da inizio settimana al Porto di Catania.
La composizione dei manifestanti era molto eterogenea: partiti, sindacati e
movimenti di sinistra, centri sociali siciliani e diversi cittadini 'cani
sciolti', un piccolo gruppo dell'autonomia di Catania (Prc, Leu, Cgil; Potere al
popolo di Catania, Palermo, Messina e Agrigento; Usb di Catania, Palermo,
Cosenza, Roma, Bologna; Pcml, Pci), gruppi anarchici siciliani, in particolare
di Ragusa e Catania, alcuni riferibili al giornale "Sicilia libertaria", tante
associazioni laiche e cattoliche, cooperanti internazionali di varie Ong, gli
scout, i preti e le suore.
Già prima del concentramento il porto è stato invaso da tanti blindati di
Polizia e Carabinieri, rigorosamente in tenuta antisommossa. L'accesso alla
banchina che permetteva di avvicinarsi alla
nave è stato bloccato, in poche ore, dalla tarda mattinata al primo pomeriggio, con una rete alta e un blindato, oltre che da un plotone di Digos e Polizia, ed è stata imposta come "zona rossa". . All'ingresso del porto molti attivisti sono stati perquisiti e hanno dovuto esibire i documenti, mentre un uomo è riuscito ad entrare, con in mano un bastone molto grosso e una bandiera "Noi con Salvini", e ad arrivare fino al concentramento, da dove ovviamente è stato cacciato,
nave è stato bloccato, in poche ore, dalla tarda mattinata al primo pomeriggio, con una rete alta e un blindato, oltre che da un plotone di Digos e Polizia, ed è stata imposta come "zona rossa". . All'ingresso del porto molti attivisti sono stati perquisiti e hanno dovuto esibire i documenti, mentre un uomo è riuscito ad entrare, con in mano un bastone molto grosso e una bandiera "Noi con Salvini", e ad arrivare fino al concentramento, da dove ovviamente è stato cacciato,
Dopo vari interventi da un piccolo palco, si è cercato di trattare per
accedere alla banchina che era stata chiusa, ma invano. Pertanto ci si è
spostati in corteo per raggiungere il molo difronte alla nave Diciotti e poter
salutare i migranti e far sentire la nostra vicinanza. Arrivati sul molo, un
gruppo di fascisti si è intrufolato, ma è stato prontamente cacciato dalle
compagne e dai compagni di Pap Catania. Anche il Pd è stato immediatamente
contestato, già al concentramento, e cacciato dal corteo, ancora grazie
all'intervento di Pap Catania, con l'appoggio di Emergency e di una larghissima
parte del corteo che ha intonato Bella Ciao..
Dopo una sosta sul molo, il corteo compatto è ritornato al concentramento
vicino alla zona rossa e si è trovato i blindati davanti al piccolo palco, e un
cordone di polizia e carabinieri schierati con caschi, scudi e manganelli. In
modo pacifico si è cercato di andare oltre, ma immediatamente è partita la prima
carica e poi ancora un'altra più violenta che ha ferito gravemente un ragazzo e
in maniera più lieve almeno una decina di manifestanti. Mentre i poliziotti ci
caricavano, otto attivisti sono riusciti a entrare in una banchina sotto e
gettandosi in mare, a nuoto hanno raggiunto la Diciotti. Sono stati poi
avvistati dalle motovedette della Polizia e fatti rientrare a nuoto. Intanto noi
si era sul molo dinanzi a salutare con i fumogeni i migranti che ci rispondevano
come potevano, ma si facevano sentire. In tarda notte finalmente li hanno fatti
scendere e le operazioni sono state seguite e sorvegliate da parecchi
manifestanti.
Nel link il video delle cariche. Notate nella seconda carica un poliziotto
che si stacca dal cordone. mentre
inseguiva una ragazzina appena diciottenne.
Le mie valutazioni:
Dobbiamo costruire altre piazze decise e senza paura come quella di
Catania. A Catania abbiamo vinto e non certo per la denuncia della procura di
Agrigento, che piuttosto darà solo più visibilità e voti a Salvini, ma lottando
assiduamente per una settimana con un presidio permanente e una presenza
costante e massiccia. Non dobbiamo permettere al Pd di approfittare delle nostre
piazze e farne le loro passerelle e vetrine, ma contestarli e cacciarli
prontamente dai cortei come a Catania.
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