L'avvocato e ex parlamentare di Ravenna Andrea Maestri ha invitato a sottoscrivere la denuncia per apologia del fascismo in merito ai fatti relativi ad Ettore Muti. Forza Nuova infatti nella notte tra giovedì e venerdì scorso “ha dedicato” un tratto di via Roma a Ravenna al gerarca fascista Muti. Per Maestri: “Non si tratta di libera manifestazione del pensiero ma di apologia del fascismo”.
L’atto rivendicato da Forza Nuova è di inaudita gravità.
Non si tratta di libera manifestazione del pensiero ma di apologia del fascismo, vietata dall’art. 4 della Legge 645/52, attuativa della XII disposizione finale della Costituzione. (Chiunque, fuori del caso preveduto dall'art. 1, pubblicamente esalta esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalita' antidemocratiche proprie del partito fascista e' punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a lire 500.000.
La pena e' aumentata se il fatto e' commesso col mezzo della stampa
o con altro mezzo di diffusione o propaganda.)
Anche la scelta del tempo non è casuale: i neofascisti ravennati vogliono sfregiare la memoria dei martiri antifascisti che proprio oggi 25 agosto la città commemora.
Le istituzioni repubblicane reagiscano: Prefetto, Questore, Procura della Repubblica hanno il dovere di intervenire in difesa della Costituzione e delle leggi.
Da lunedì, tutti i ravennati che vorranno, potranno recarsi presso il mio studio a sottoscrivere la denuncia per apologia del fascismo che mi accingo a predisporre in queste ore.
Andrea Maestri
Comunicato del circolo di proletari comunisti di Ravenna che è tra i promotori della Rete Antifascista
Il 26 agosto a Ravenna la Rete Antifascista ha messo fine ad anni di manifestazioni, in questa città medaglia d'oro alla Resistenza, di vera apologia di fascismo - che, ricordiamo, è un crimine, non è un'opinione! - legati alla visita cimiteriale al gerarca fascista Muti.
Fino ad oggi i neofascisti di FN hanno potuto violare leggi (Scelba) e Costituzione perchè hanno
goduto della protezione degli organi istituzionali, in particolare Prefettura e Questura (che li hanno sempre autorizzati con il silenzio complice dei vari sindaci), gli stessi che hanno inviato polizia e carabinieri a circondare i compagni e a proteggere i fascisti che potevano tranquillamente scattare foto e video dei volti dei compagni senza che, nonostante le proteste per questa schedatura, qualche poliziotto fosse intervenuto.
O meglio, l'intervento c'è stato ma.... col manganello sulla testa degli antifascisti che si sono ribellati alle loro continue provocazioni!
Il Sindaco "Tentenna" di Ravenna, ancora una volta, ha dimostrato la sua nullità: si è messo a posto la sua coscienza ammettendo che "queste celebrazioni sono illegali e non andrebbero (sic!) autorizzate". E' lo stesso sindaco che aveva concesso, durante le scorse elezioni, le sale comunali di questa città, medaglia d'oro alla Resistenza Antifascista, a FN e Casa pound mentre altri sindaci di altre città le avevano negate.
La disinformazione e la criminalizzazione mezzo stampa stanno facendo il loro sporco lavoro.
Ad ulteriore conferma che il problema principale per le forze della repressione era quello di intimidire la partecipazione agli antifascisti è il fatto che ad una compagna hanno perquisito la macchina e sequestrato degli oggetti necessari al suo lavoro di educatrice e continuato a provocarla verbalmente nella notte di sabato.
Chiediamo la rimozione di prefetto e Questore e dei responsabili dell'ordine pubblico in piazza.
Bisogna lottare per la messa fuorilegge di FN e di tutte le organizzazioni neofasciste con ogni mezzo necessario.
Circolo proletari comunisti Ravenna (comitato promotore)
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