Il video mostra il tentativo di bloccarle della polizia, a cui si è aggiunto il servizio d'ordine di Cgil, Cisl, Uil (nota di pc)
“FEMMINISTE FANATICHE E FIERE”
Non
appena i giornali hanno riportato la notizia dell’iniziativa di questa
mattina organizzata dalla rete #NUDM all’interno del corteo del primo
maggio a Torino su media e social si sono scatenati una serie di
commenti sessisti intrisi di odio e di rancore a dimostrazione del fatto
che abbiamo colto nel segno!
Nonostante le campagne
istituzionali, i programmi tv e gli sproloqui main stream portare in
piazza la lotta contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di
genere è ancora un tabù e un grandissimo rimosso della società in cui
viviamo.
Come l’8 marzo, giornata di sciopero globale
femminista in cui ci siamo astenute dal lavoro dentro e fuori casa
raccogliendo la grande sfida che migliaia di donne in tutto il mondo
hanno lanciato al grido di “se le nostre vite non valgono, noi ci
fermiamo!”, anche oggi siamo scese in strada portando con noi gli
oggetti simbolo delle attività e dei lavori che ancora troppo spesso
gravano sulle donne, per rendere visibile il lavoro invisibile di cura.
Un
lavoro che alimenta gli stereotipi di genere perché considerato come
qualcosa di “naturale” e scontato, per cui le donne sarebbero
“naturalmente” portate.
Non appena abbiamo provato ad entrare
nello spezzone dei sindacati confederali, gli stessi che l’8 marzo, come
in tante altre occasioni non hanno appoggiato lo sciopero ma anzi,
hanno tentato di boicottarlo e silenziarlo, siamo state subito
accerchiate, spintonate e malmenate da un plotone di celere e dalla
digos. Nonostante questo, grazie alla nostra determinazione siamo
riuscite a bloccare la testa del corteo e interrompere la ritualità di
una piazza istituzionale ormai svuotata di senso dando visibilità ai
nostri contenuti.
Dopo questo blocco abbiamo percorso tutto il
corteo in direzione contraria, costringendo tutti gli spezzoni ad
ascoltare i nostri slogan e rivendicazioni e a sfilare sotto i nostri
panni stesi.
Lungo il corteo, raccontando dello sciopero dal
lavoro di cura, della nostra lotta contro la violenza machista dentro e
fuori casa e ricordando la schifosa sentenza del tribunale spagnolo nei
confronti della “Manada” di stupratori di San Fermines, abbiamo raccolto
applausi, solidarietà, vicinanza e anche partecipazione emotiva da
parte di tante donne che sfilavano all’interno degli spezzoni dei
confederali.
Questo a dimostrazione di quanto cgil, cisl e uil
siano sempre più lontani dai bisogni reali delle loro stesse tesserate e
delle lavoratrici tutte.
Dopo la celere infatti, sono stati gli uomini dei loro servizi d’ordine a tentare di fermarci e zittirci in malo modo.
Le
nostre voci e i nostri corpi sono stati e sempre saranno più forti di
chi vuole metterci a tacere, in piazza come sui mezzi di comunicazione!
Oggi
insieme ci siamo sentite potenti e per la prima volta dopo decenni nel
primo maggio torinese siamo riuscite a imporre una presenza e un
protagonismo femminista!
SIAMO IL GRIDO ALTISSIMO E FEROCE DI TUTTE QUELLE DONNE CHE PIÙ NON HANNO VOCE!!!
Non una di meno - Torino
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