La lettura e la discussione del messaggio internazionalista del 1°
Maggio, firmato da varie organizzazioni e partiti comunisti
marxisti-leninisti-maoisti, dall'Italia, all'Afghanistan, alla Tunisia,
dalla Galizia al Canada, dall'India al Nepal, alla Colombia, ecc, e
pubblicato in vari siti a livello mondiale, è stata ieri il centro
dell'incontro organizzato dal circolo proletari comunisti di operai,
lavoratrici, compagni.
Il 1° maggio quest'anno è
caratterizzato dal 200° anniversario della nascita di Marx. E mai come
oggi il marxismo è l'arma dei proletari per analizzare la situazione,
dal mondo, all'Italia, fino a ciò che succede a Taranto, e per capire
come agire.
Mai come oggi dalla realtà della nostra città come nei paesi dell'India, dell'Africa, in Cina, ecc. si
conferma il ruolo della classe operaia - delineato da Marx - come
direzione delle masse per la rivoluzione che rovesci questo sistema di
sfruttamento e oppressione e istauri una nuova società, socialista.
E'
negare questo parlare di "popolo" generico, senza classi, nei paesi
imperialisti come il nostro, come non vedere i cambiamenti che nei paesi
oppressi portano all'enorme espansione di una nuova grande classe
operaia.
In questo 1° Maggio, nel 200° anniversario di
Marx, i comunisti devono affermare chiaro che l'unica classe
rivoluzionaria è la classe operaia. Essa deve unire tutti gli altri
strati del popolo, anch'essi oppressi e attaccati. Senza il ruolo della
classe operaia la lotta non ha obiettivi chiari o si degenera, o altri,
delle altre classi e con altri interessi, prendono la direzione della
lotta.
Marx - è stato inoltre detto - permette di analizzare nel modo giusto la realtà.
La
stessa situazione all'Ilva, con la Mittal, possiamo dire che Marx
l'aveva già spiegata quando ha analizzato le crisi del capitale. Anche
la guerra dell'acciaio, in cui l'Ilva è pienamente interna, è frutto
della crisi di sovrapproduzione spiegata da Marx - sovrapproduzione non
nel senso che si produce troppo per i bisogni delle masse, dei popoli,
ma che si produce troppo per poter mantenere alto i profitti dei
capitalisti; pertanto la merce viene distrutta perchè non può essere
venduta al solo scopo di ricavarne profitto.
Per uscire o
salvarsi dalla crisi i capitalisti più forti portano avanti una acuta
concorrenza, una dura guerra commerciale per accaparrarsi nuovi mercati o
estendere quelli già esistenti. Ed è quello che vuole fare Mittal con
l'acquisizione del più grande stabilimento siderurgico d'Europa
La
crisi mostra in maniera chiara che i rapporti di produzione capitalisti
sono sempre più un freno allo sviluppo delle forze produttive.
Ma
la produzione è tutta prodotta dalle mani della classe operaia, gli
altri lavoratori, occupati nei settori della circolazione, della
vendita, ecc sono necessari al capitale per realizzare la vendita del
prodotto e quindi realizzare il plusvalore, ma chi ha prodotto quel
plusvalore sono gli operai.
Questa - è stato detto nell'incontro
del 1° Maggio - è una "legge" oggettiva. Non dipende, non conta ciò che
pensa il singolo operaio, nè un insieme di operai, conta il ruolo che
hanno gli operai come classe. D'altra parte è la lotta, la lotta però di
classe, che cambia in poco tempo la situazione prima esistente, che
cambia il modo di pensare, le idee.
Un brindisi ha concluso questa festa del 1°Maggio!
Nessun commento:
Posta un commento