Lenin:
"Senza di loro non avremmo trionfato".
DALL'INTRODUZIONE
Nel
Centenario dell’Ottobre ci accingiamo a riprendere contributi e
lezioni da trarre dalla Rivoluzione russa, utili anche oggi per le
donne che vogliano lottare, dal punto di vista delle donne.
Certo
sempre, in occasione degli anniversari e, ancor più in occasione
degli anniversari che contano, fioriscono le pubblicazioni e/o
vengono rieditati libri che hanno costituito delle pietre miliari. Ma
il lavoro che intendiamo proporre interessa in maniera specifica la
condizione delle donne e la lotta per la loro emancipazione
nell’Unione Sovietica ed è specificamente rivolto alle donne che
subiscono le catene dell’oppressione in questa società borghese.
La
questione femminile ha visto in Russia, con la Rivoluzione d’Ottobre
e la costruzione del primo Stato socialista la prima grande rottura
delle doppie, triple catene che tenevano oppresse la maggioranza
delle donne, e le prime battaglie e provvedimenti per liberarle dalla
“schiavitù” domestica e conquistare un’effettiva
emancipazione.
emancipazione.
Occorreva
contemporaneamente sradicare le vecchie concezioni, anche all’interno
del proletariato. Compito arduo nella situazione data, ma sin dalle
prime ore del potere rivoluzionario si sono poste le basi, pur in un
contesto difficilissimo e di sostanziale accerchiamento della
rivoluzione bolscevica.
Riteniamo
indispensabile inquadrare in maniera essenziale e sintetica il
contesto storico, sia della Russia zarista che dello scenario
internazionale sia per evitare uno schematismo eccessivo sia per
cercare di dar conto della complessità e della ricchezza che, per le
donne sempre hanno conseguenze “particolari”: le guerre, le crisi
economiche, le carestie, le epidemie….
Inoltre,
abbiamo scelto di ripercorrere gli anni precedenti il 1917 sino al
1924, anno della morte di Lenin, in considerazione del fatto che non
tutto “succede” il 7 novembre 1917 dal punto di vista degli
eventi e dei provvedimenti che vennero presi all’indomani della
Rivoluzione russa in “favore” delle donne.
Come
scrive Sheila Rowbotham, rispetto al movimento femminista in Europa e
non solo: “…La prima guerra mondiale e la rivoluzione bolscevica
costrinsero le femministe a prendere posizione chiaramente per una o
per l’altra parte, mentre l’estendersi del diritto di voto
eliminava il motivo unificatore che le aveva tenute insieme. Dopo il
1917 nessun movimento politico poteva restare immutato. Ciò valeva
per le donne come per ogni altro. Ironicamente era l’azione delle
donne a essere importante. Il 23 febbraio ebbe luogo una
manifestazione pacifica in occasione della Giornata internazionale
della donna. Le donne decisero di scendere in sciopero contro il
parere di tutti i gruppi politici organizzati, compresi i
bolscevichi, i quali temevano un intervento della polizia e
dell’esercito con un inutile spargimento di sangue. Ma quando le
donne inviarono delegazioni alle fabbriche migliaia di operai
abbandonarono il lavoro e ad essi si unirono casalinghe della classe
operaia e del ceto medio afflitte dalla carenza di cibo e dai prezzi
alti. L’esercito fu fatto intervenire ma non sparò sulle donne.
Incoraggiati dal successo il giorno seguente gli operai si
riversarono per le strade in gran numero…”.
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