D'Alema e la Camusso all'università per parlare di lavoratori e precarietà..
Noi siamo intervenuti ! Dopo che la polizia ci voleva impedire l'entrata con spintoni e pugni siamo riusciti ad impedire la vergognosa iniziativa nella nostra università.
Ecco qui le nostre motivazioni sul perché questi personaggi, protagonisti dei problemi che affliggono questo paese, non posso avere le soluzioni e non possono rappresentare la sinistra di questo paese.
Noi siamo intervenuti ! Dopo che la polizia ci voleva impedire l'entrata con spintoni e pugni siamo riusciti ad impedire la vergognosa iniziativa nella nostra università.
Ecco qui le nostre motivazioni sul perché questi personaggi, protagonisti dei problemi che affliggono questo paese, non posso avere le soluzioni e non possono rappresentare la sinistra di questo paese.
Un gruppo di circa 100 giovani tra
collettivi universitari e centri sociali ha occupato l'edificio
dell'università Federico II di Napoli dove era prevista
un'iniziativa con Massimo D'Alema e Susanna Camusso. I giovani hanno
occupato l'aula dopo una breve colluttazione con le forze dell'ordine
occupando l'aula dove è previsto il convegno «L'Europa e la crisi
della socialdemocrazia» urlando «D'Alema non può venire a parlare
all'università».
La Camusso segretario della Cgil s'è
allontanato dall'edificio accompagnata dal grido degli studenti
«jatevenne». «Quando si impedisce a delle persone di discutere
liberamente si fa un danno a tutti. Mi dispiace che non si possa
discutere», ha detto la Camusso lasciando Napoli. L'accaduto è
stato stigmatizzato dal ministro Valeria Federi. «È gravissimo che
si impedisca a qualcuno di parlare, di partecipare a un confronto, di
esprimere liberamente le proprie opinioni». Così la titolare del
dicastero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: «Fare
ricorso alla violenza, verbale e non, per occupare un'aula e per
impedire ad altri di prendere la parola è qualcosa che mai vorremmo
vedere. Mai. Meno che mai in un luogo deputato al confronto, al
dialogo, all'approfondimento come l'università», ha aggiunto,
esprimendo solidarietà nei confronti di Susanna Camusso e di Massimo
D'Alema. «Episodi come quelli di oggi sono da condannare da parte di
tutti, quali che siano le posizioni personali o le appartenenze
politiche. Perché quando si impedisce a qualcuno di esprimere la
propria opinione è il sistema democratico in sé che viene messo in
discussione».
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