Primo, è un arma di trasformazione di tutto: del Partito in Partito
di tipo nuovo; del sindacato in sindacato di classe autentico, del
movimento in un movimento in cui le donne, le ragazze abbiano la
prima linea.
Secondo, è la prima linea della strategia della guerra di popolo e quindi
della costruzione della lotta rivoluzionaria, proprio perchè
“scatenare la furia delle donne come forza poderosa della
rivoluzione” è un'arma verificata storicamente e praticamente
nell'insieme del movimento rivoluzionario del nostro paese e di tanti
paesi.
Terzo, lavora per guidare la lotta di un grande movimento delle donne.
Le compagne del Mfpr agiscono in forma
organizzata ma come parte del partito, come parte del sindacato di classe, come
parte di ogni movimento, in cui il loro scopo specifico è di
contribuire alla trasformazione, per cui la questione delle donne è
la chiave.
Nello stesso tempo sono un “piccolo esercito” d'avanguardia che assume la posizione
di prima linea dentro lo scontro di classe della lotta
rivoluzionaria.
L'Mfpr è la linea di massa, nel senso che le donne rivoluzionarie devono organizzare le masse delle donne, devono guidarle, essere
impazienti quando avanzano e pazienti quando arretrano; e operano per scomporre le forze avversarie, unirsi con le
forze amiche.
Proprio
perchè le compagne del Mfpr assumono questo ruolo dentro questi tre
fronti, non è solo una parola dire che le donne devono avere un ruolo di
direzione. Essa è invece l'arma scientifica del pensiero
rivoluzionario della nostra organizzazione per trasformare questo in realtà.
E'
inevitabile, così, che le compagne diventino dirigenti
dell'organizzazione; è inevitabile che attirino le
masse attraverso il loro ruolo d'avanguardia, è inevitabile che siano una sorta di piccolo “stato maggiore” in formazione. E'
inevitabile che attraverso questo percorso nella rivoluzione le donne
saranno la maggioranza, e siano in prima fila tra i dirigenti/capi militari della rivoluzione.
Da un intervento del PCm al seminario estivo di proletari comunisti.
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