Lo sciopero USB del 10 novembre non è stato un successo; ma nei trasporti in particolare a Roma si è sentito. Prendendolo a pretesto è ripartita la campagna per cancellare il diritto di sciopero.
Immediatamente l'eterno fascio-berlusconiano in Parlamento-Maurizio Sacconi - posto nel parlamento nero a guida pd-renziana, a presidente della commissione lavoro al Senato, ha presentato due emendamenti alla legge di bilancio - che con gli scioperi e il conflitto sindacale non dovrebbe centrare niente - per 'limitare il cosiddetto effetto annuncio e tutelare il diritto alla mobilità introducendo l'obbligo di comunicazione anticipata... dell'adesione individuale da parte del lavoratore'.
Emendamenti di aperto attacco alle libertà sindacali, alle organizzazioni sindacali di base e di classe e al diritto di sciopero tutelato dalla Costituzione.
All'attacco al diritto di sciopero, si sa, la migliore risposta è lo sciopero.
Ma certamente è necessaria una costante unitaria e di massa denuncia e mobilitazione, che vanno viste all'interno della lotta contro il moderno fascismo, lo stato di polizia, la repressione antioperaia e antipopolare, la neocorporativizzazione delle relazioni sindacali portati avanti da padroni e governi dei padroni.
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