Venezia: camionette contro la marcia dei migranti.
Tenta
di ripartire la marcia dei migranti del campo di prima accoglienza di
Cona (VE), dopo aver passato la notte a Santa Maria di Codevigo, una
piccola frazione della campagna veneziana.
Sono circa 300 i migranti che sono partiti ieri, esasperati dalle condizioni in cui sono costretti da mesi nel campo di Cona, che chiedono il miglioramento delle condizioni disumane del campo, e il trasferimento in strutture di seconda accoglienza (come sta nei
loro diritti). Determinati a raggiungere Venezia, per portare alla luce le loro rivendicazioni e la loro dignità, sono partiti ieri da Cona con nulla addosso, e hanno iniziato a marciare. Dopo 18 km si sono hanno passato la notte chi all addiaccio, chi in un bus della cooperativa che gestisce l’ex base di Cona.
Questa mattina alcune camionette hanno sbarrato loro la strada, impedendogli di proseguire. In questo momento una trattativa è in corso per far giungere il prefetto a Santa Margherita, evidentemente per non rischiare di “inondare” la bella Venezia di problematiche sociali che esploderebbero in un baleno, e disturberebbero i turisti.
A Cona si vive accampati, al freddo e al gelo, in condizioni di sovraffollamento sempre piu esasperanti. La lentezza della burocrazia per la sistemazione dei richiedenti asilo sta facendo esplodere i migranti, che chiedono l’intervento del Ministero dell’Interno, per uscire da questa situazione di stallo, sospesi tra l’essere umani e l’essere bestie.
.
Questa mattina alcune camionette hanno sbarrato loro la strada, impedendogli di proseguire. Il sindaco di Codevigo prima e il prefetto di Venezia più tardi, sono intervenuti per convincere i migranti a tornare nel campo di Cona in attesa di un incontro fra 5 giorni, che discuterà di possibili soluzioni.
Ma la rabbia di questa gente ormai stremata da vicende passate e presenti ora ha detto NO. Non torneranno a Cona, e restano accampati a Codevigo fino a che non saranno trovate situazioni degne dove essere ospitate, in attesa che la macchina della gestione migranti funzioni davvero. Molto è stato detto sul fatto che non si tratti di un emergenza migranti, ma di una vera e propria mancanza di assunzione di responsabilità nei confronti di vite che questo sistema economico ha contribuito a esasperare.
Per ora quindi la marcia dei migranti si è fermata a Codevigo, e si accamperà per la notte in attesa di risposte dalla prefettura. Nel frattempo gli ospiti rimasti ieri nel campo di Cona hanno ripreso la protesta nell ex base, e stanno ora valutando di raggiungere i compagni a Codevigo per dare forza e determinazione a questa battaglia.
Sono circa 300 i migranti che sono partiti ieri, esasperati dalle condizioni in cui sono costretti da mesi nel campo di Cona, che chiedono il miglioramento delle condizioni disumane del campo, e il trasferimento in strutture di seconda accoglienza (come sta nei
loro diritti). Determinati a raggiungere Venezia, per portare alla luce le loro rivendicazioni e la loro dignità, sono partiti ieri da Cona con nulla addosso, e hanno iniziato a marciare. Dopo 18 km si sono hanno passato la notte chi all addiaccio, chi in un bus della cooperativa che gestisce l’ex base di Cona.
Questa mattina alcune camionette hanno sbarrato loro la strada, impedendogli di proseguire. In questo momento una trattativa è in corso per far giungere il prefetto a Santa Margherita, evidentemente per non rischiare di “inondare” la bella Venezia di problematiche sociali che esploderebbero in un baleno, e disturberebbero i turisti.
A Cona si vive accampati, al freddo e al gelo, in condizioni di sovraffollamento sempre piu esasperanti. La lentezza della burocrazia per la sistemazione dei richiedenti asilo sta facendo esplodere i migranti, che chiedono l’intervento del Ministero dell’Interno, per uscire da questa situazione di stallo, sospesi tra l’essere umani e l’essere bestie.
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Questa mattina alcune camionette hanno sbarrato loro la strada, impedendogli di proseguire. Il sindaco di Codevigo prima e il prefetto di Venezia più tardi, sono intervenuti per convincere i migranti a tornare nel campo di Cona in attesa di un incontro fra 5 giorni, che discuterà di possibili soluzioni.
Ma la rabbia di questa gente ormai stremata da vicende passate e presenti ora ha detto NO. Non torneranno a Cona, e restano accampati a Codevigo fino a che non saranno trovate situazioni degne dove essere ospitate, in attesa che la macchina della gestione migranti funzioni davvero. Molto è stato detto sul fatto che non si tratti di un emergenza migranti, ma di una vera e propria mancanza di assunzione di responsabilità nei confronti di vite che questo sistema economico ha contribuito a esasperare.
Per ora quindi la marcia dei migranti si è fermata a Codevigo, e si accamperà per la notte in attesa di risposte dalla prefettura. Nel frattempo gli ospiti rimasti ieri nel campo di Cona hanno ripreso la protesta nell ex base, e stanno ora valutando di raggiungere i compagni a Codevigo per dare forza e determinazione a questa battaglia.
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