E due. Così dicono tutti i giornali riferendosi ai deputati
siciliani appena eletti e già nei guai con la giustizia. Uno, Cateno De Luca, dell’Unione
dei Democratici Cristiani, della coalizione di centrodestra-Musumeci, è agli
arresti domiciliari con l'accusa di "associazione per delinquere
finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro, e l’altro, Edy Tamajo del Pdr-Sicilia Futura, della coalizione di centrosinistra-Micari, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro, e l’altro, Edy Tamajo del Pdr-Sicilia Futura, della coalizione di centrosinistra-Micari, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
Ma i giornali non dicono che chi aveva invitato a non andare
a votare aveva più che ragione, sia perché in linea con i numeri, sia perché la
cosiddetta “classe politica”, cioè i rappresentati della borghesia al potere,
non possono fare niente per le necessità del proletariato e delle masse
popolari che sono la stragrande maggioranza della popolazione!
Cosa dovremmo dire, quindi, adesso, alla minoranza che è
andata a votare? Dovrebbero arrestarvi e indagarvi tutti perché avete
contribuito a legittimare questa politica?
Diciamo più semplicemente, e ripetiamo, che il non voto che
manifesta tutta la propria rabbia e indignazione, è solo un primo passo
necessario per “prendere coscienza” e passare al secondo passo indispensabile
se davvero si vogliono cambiare le cose, il passo dell’organizzazione! Senza
questo secondo passo, senza organizzazione non c’è possibilità di far valere i
propri diritti e soprattutto non si può lottare per vedere realizzati le
proprie aspirazioni!
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