“Come ci insegna Marx la classe operaia “possiede un elemento di successo:
il numero; ma il numero non pesa sulla bilancia se non quando è unito in
collettività ed è guidato dalla conoscenza”.
Sappiamo che senza un proletariato organizzato, e soprattutto nella sua
massima espressione, il partito della rivoluzione, non solo non è possibile per
le masse cambiare la propria condizione, ma si lascia spazio alle forze più
reazionarie della borghesia, alle forze apertamente fasciste che si mettono a
disposizione della borghesia per continuare a garantire i propri interessi e un
sistema incancrenito che distrugge quotidianamente uomini e cose.”
(https://proletaricomunisti.blogspot.it/2017/11/pc-9-novembre-per-la-costruzione-dei.html)
***
Dal blog Operaicontro
Cento anni dalla
Rivoluzione russa, ognuno la racconta secondo i propri interessi di classe. I
ricchi la maledicono, gli storici borghesi la reinterpretano come un colpo di
stato di un uomo, di un partito. A chi vive di nostalgia basta uno sventolio di
bandiere.
Per noi è stata la
presa del potere da parte degli operai.
Per l’occasione
abbiamo prodotto un opuscolo di 85 pagine in formato A5:
“Il giorno che gli operai presero il potere”
“Decreti attuativi della rivoluzione russa”
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