LA PIAGGIO AERO INDUSTRIES E' AD UN PASSO DAL FALLIMENTO: COME
VOLEVASI DIMOSTRARE
Nel 2014, Governo, sindacati, padroni – e la stragrande
maggioranza della opinione pubblica ligure, fomentata dagli scribacchini della
stampa borghese locale – si schierarono a favore della decisione della Piaggio
Aero Industries di chiudere i siti di Genova Sestri Ponente e Finale Ligure per
trasferire l’intera produzione a Villanova d’Albenga (Sv).
Questo Comune, situato nell’entroterra della città ingauna, da
qualche anno è sede di un aeroporto voluto fortemente dall’ex ministro degli
Affari interni “a sua insaputa” Claudio Scajola, smanioso di avere uno scalo
vicino a casa – il “signorino” è nato e vive ad Imperia – che gli permettesse
di raggiungere la capitale in tempi brevi, quando voleva lui.
Va da sé che, dal momento che l’ex ministro forzitaliota non ha
più bisogno dell’aeroporto personale, lo scalo è destinato a certa e veloce
chiusura; lo avevamo già denunciato – in completa solitudine – all’epoca
dell’accordo che aveva svuotato i due stabilimenti storici, ma ora è ufficiale:
si è trattato di una “truffa” organizzata per poter svendere ai padroni un
pezzo dell’eccellenza italica.
Quello che sorprende è che sia arrivata prima la crisi
dell’azienda – che, secondo quanto scrive Giò Barbera sull’edizione digitale
del Secolo XIX di
sabato undici novembre, «potrebbe essere a un passo dal portare i libri in
Tribunale per chiedere di essere sottoposta alla procedura di amministrazione
concordata o concordato preventivo per evitare il fallimento» – rispetto alla
chiusura dello scalo aeroportuale.
Genova, 12 novembre 2017
Stefano Ghio - Slai cobas per il sindacato di classe
Alessandria/Genova
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