lunedì 30 ottobre 2017

pc 30 ottobre - Corrispondenze dalla Tunisia - Comunicato dei giovani tunisini a Lampedusa

gre
Italiano
Libera traduzione dall’originale a cura della nostra redazione:
Lampedusa 27 ottobre 2017
Appello all’opinione pubblica internazionale
Siamo un gruppo di giovani di Rdeyef (Tunisia sud-occidentale, dove è nata la rivolta del bacino minerario nel 2008) e altre regioni della Tunisia. Di fronte ai fallimenti economici e sociali delle politiche del nostro paese, all’abbandono degli obblighi dello Stato e all’insuccesso politico a livello locale e internazionale, abbiamo dovuto abbandonare il nostro sogno del 2008 di uno Stato democratico che garantisce libertà, dignità e giustizia sociale. E nonostante che siamo orgogliosi del nostro Paese e della sua gente, abbiamo dovuto superare il pericolo di una migrazione non regolamentare a nord-ovest del Mar Mediterraneo, una strada che
è diventata pericolosa per le politiche migratorie europee che hanno chiuso i nostri sogni e le nostre ambizioni per provare una nuova esperienza in modo regolatore.
Siamo attualmente nel rifugio degli immigrati sull’isola di Lampedusa in difficili condizioni umanitarie. Siamo minacciati di espulsioni forzate che violano le convenzioni internazionali che garantiscono la libertà di movimento, che si oppongono alle politiche di deportazione e alle convenzioni bilaterali sleali che privilegiano la sicurezza delle frontiere sui diritti universali.
Annunziamo che entreremo in uno sciopero della fame per richiedere il nostro diritto di movimento e proteggerci dall’espulsione forzata.
I nostri sogni non sono diversi dai giovani europei che godono della libertà di movimento nel nostro paese e altrove in cerca di altre esperienze, ma anche per promuovere la libertà, la giustizia sociale e la pace.
Facciamo appello alle persone libere che difendono l’esistenza di un altro mondo dove i valori universali e la solidarietà a sostenerci. Perché mentre i vostri soldi e proprietà fluiscono liberamente nei nostri paesi d’origine, tu stai intrappolando i nostri sogni dietro le tue mura.
No alle deportazioni forzate
Sì alla libertà di movimento
Vittime di politiche economiche e sociali globali
Vittime di politiche di migrazione sleale
Français:
Lampedusa le 27 octobre 2017
Appel à l’opinion publique internationale
Nous sommes un groupe de jeunes venant du Rdeyef (sud-ouest de la Tunisie, là où a émergé le soulèvement du bassin minier en 2008) et d’autres régions de la Tunisie. Devant les défaillances économiques et sociales des politiques de notre pays, l’abandon de l’Etat de ses obligations et l’échec politique à l’échelle locale et internationale, nous avons dû abandonner notre rêve de 2008 d’un Etat démocratique qui garantit la liberté, la dignité et la justice sociale. Et malgré qu’on soit fière de notre pays et de son peuple, nous devions surmonter le danger de la migration non réglementaire direction le nord-ouest de la mer Méditerranée, cette route devenue dangereuse à cause des politiques migratoires européennes qui ferment les frontières à nos rêves et à nos ambitions de tenter une nouvelle expérience d’une manière réglementaire.
Nous nous trouvons actuellement dans le centre d’hébergement des migrants sur l’île de Lampedusa dans des conditions humanitaires difficiles. Nous sommes menacées d’expulsion forcée qui viole les conventions internationales qui garantissent la liberté de circulation, qui s’oppose aux politiques d’expulsion et aux conventions bilatérales inéquitables qui priorisent la sécurité des frontières au détriment des droits universels.
Nous annonçons que nous allons entrer dans une grève de la faim pour réclamer notre droit de circulation et pour protester contre l’expulsion forcée.
Nos rêves ne sont pas différents de la jeunesse européenne qui jouit d’une liberté de mouvement dans notre pays et ailleurs à la recherche d’autres expériences mais aussi pour promouvoir la liberté, la justice sociale et la paix.
Nous appelons les personnes libres qui défendent l’existence d’un autre monde où dominent les valeurs universelles et la solidarité de nous soutenir. Parce que tandis que votre argent et vos biens circulent librement dans nos pays d’origine, vous emprisonnez nos rêves derrière vos murs.
Non aux déportations forcées
Oui à la liberté de mouvement
 Victimes des politiques économiques et sociales mondiales
Victimes des politiques migratoires injustes

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