Non Una di Meno di Torino appoggia la lotta delle lavoratrici degli appalti di pulizia delle scuole. Il 25 novembre deve servire anche per costruire una rete nazionale e rafforzare l'unità di queste lavoratrici ipersfruttate e iperprecarie per essere più forti nella lotta |
La compagna di Taranto del Mfpr, Fiorella, che ha partecipato all'assemblea di Nonunadimeno tenutasi il 14 e 15 ottobre a Pisa, partendo dalla sua realtà di lavoratrice dei servizi di pulizia nelle scuole, ha raccontato la realtà della condizione ultraprecaria delle lavoratrici a Taranto - dalle lavoratrici degli asili a cui non viene riconosciuto il lavoro di ausiliariato, costringendole a un misero orario di lavoro e ancora più misero salario; alle lavoratrici delle pulizie degli appalti comunali, sempre a rischio di perdere lavoro ore nei passaggi di appalto, sempre al massimo ribasso che poi viene scaricato su condizioni di lavoro indegne; dalle lavoratrici della selezione differenziata a cui ora sono state tagliate le ore e demansionate e Comune e Amiu non le vogliono più nel ciclo rifiuti perchè loro denunciano ogni giorno l'uso vergognoso di soldi pubblici per una raccolta differenziata fatta malissimo e pochissimo e l'attacco alla salute per chi lavora; alle donne lavoratrici che hanno i corpi distrutti per anni e anni di lavoro ma che vedono la pensione allontanarsi sempre più.
Ma Fiorella nello stesso tempo ha raccontato le loro continue e a volte forti lotte di queste lavoratrici - chiamate "donne pericolose" - fatte di scioperi, occupazione dei posti di lavoro e dei Palazzi delle Istituzioni, fermate degli impianti, blocchi stradali, che fanno tremare padroni e Istituzioni.
Infine ha parlato anche dell'Ilva e degli effetti che ha la politica di padroni e governo di attacco alla salute e alla stessa vita e che investe tutti, anche donne e bambini. Ma anche qui sono le donne, le mamme dei Tamburi, a ribellarsi.
Tutto questo è VIOLENZA!
A fronte di questa dura realtà, Fiorella ha posto in modo molto netto che non è con i "tavoli" che dobbiamo fare la lotta, ma occorre scatenare e organizzare la ribellione delle donne, delle lavoratrici, delle donne dei quartieri inquinati.
L'intervento è stata sottolineato da applausi e ripreso in alcuni interventi di altre donne. Tante poi si sono avvicinate per sapere di più, per scambiarsi contatti.
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