martedì 31 ottobre 2017

pc 31 ottobre - Solidarietà al compagno marxista-leninista Eros Barone - una corrispondenza

ACCANIMENTO GIUDIZIARIO
Il prossimo giovedì due novembre, presso la Corte d’Appello del Tribunale di Milano, si terrà l’udienza di secondo grado del processo al compagno Eros Barone – eminente figura di marxista-leninista, nonché militante del Circolo Culturale Proletario di Genova – in merito all’accusa di “diffamazione a mezzo stampa”.
La vicenda riguarda un epiodio di “caccia all’albanese”, avvenuto a Varese nel 2006, ed orchestrato da militanti leghisti e fascisti, in risposta ad un episodio delittuoso che aveva coinvolto uno di loro.
Commentando l’accaduto sul quotidiano locale Varese News, il compagno aveva apostrofato gli autori del pogrom come “nazifascisti”, suscitando la reazione scomposta di tale Vanessa Prat, del Movimento Giovanile Padano; costei – su istigazione del gruppo dirigente – lo querelò, pretendendo
la pazzesca cifra di Euro 50.000,00 (cinquantamila/00) di risarcimento danni morali.

Nel 2014 si è addivenuti alla sentenza di primo grado, nella quale Barone è stato riconosciuto non colpevole – per fortuna in Italia c’è ancora una qualche forma di “diritto di critica” – di quanto sostenuto dai suoi avversari politici, ma l’accanimento giudiziario nei suoi confronti non si è esaurito: ora siamo alla sentenza di appello in un processo che definire “farsesco” è un complimento.
Nel frattempo, al compagno – che comunque ha dovuto sostenere ingenti spese per difendersi da un’accusa inverosimile – si è sviluppata una malattia cardiaca che è certamente correlata con questa vicenda: e qui bisogna dire che buona parte di quanto accadutogli deve essere attribuito al comportamento di chi dovrebbe essere più vicino a lui politicamente, ma lo scansa per la sua coerenza marxista-leninista.
Il riferimento è, naturalmente, alle forze della “sinistra” – Rifondazione e l’allora Partito dei Comunisti Italiani – che non hanno mosso un dito per prendere le difese (quanto meno verbalmente) di un compagno, mentre la Federazione Lavoratori della Conoscenza, della Cgil, si è limitata ad un timidissimo sostegno, nonostante il compagno fosse loro iscritto.
Queste sono le vicende; ancora una volta si può ben vedere quale sia il vero volto di personaggi che di solito, almeno a parole, offrono il proprio appoggio alle battaglie dei loro iscritti o comunque di chi ritengono vicini a loro: in questo caso l’essere un coerente marxista-leninista ha portato Barone ad essere isolato da chi, non fosse altro che per “dovere istituzionale”, si sarebbe dovuto occupare della sua situazione.
Genova, 31 ottobre 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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