mercoledì 1 aprile 2015

pc 1 aprile - SATA MELFI - A QUALE COSTO PER GLI OPERAI VENGONO SFORNATI MILLE MINI-SUV AL GIORNO

"Melfi, la fabbrica del futuro sforna mille mini-suv al giorno"


Un articolo del giornale "La stampa" storicamente al servizio della Fiat, fa ben capire come Marchionne realizza i profitti.

"Il cuore di Melfi batte al ritmo di 10 colpi al minuto. E quello delle sei maxipresse Sofir da 6200 tonnellate che tranciano i fogli di acciaio e sfornano a getto continuo le parti grezze della Renegade e della 500X. Da lunedì scorso lo stabilimento della Sata ha preso a girare al massimo: per produrre i nuovi mini-suv e soddisfare le richieste del mercato si lavora infatti a ciclo continuo, 20 turni la settimana anziché 15, compreso il sabato e la domenica quando la produzione si ferma solamente tra le 6 e le 14 per la manutenzione. L’organizzazione dei turni a scorrimento bene accolta pure dal vescovo Gianfranco Todisco che la settimana scorsa è andato in fabbrica per incontrare vecchi e nuovi operai, prevede che si lavori una domenica ogni otto a fronte di 1500 euro in più di stipendio l’anno.

Una elemosina per gli operai e milioni di profitti per l'azienda, un elemosina pagata a caro prezzo della salute e della vita. Pochi giorni fa un operaio, Luigi, a Pomigliano, dove si lavora con gli stessi tempi e ritmi è deceduto dopo aver lavorato per due notti consecutive, aveva smesso di lavo­rare dome­nica mat­tina e aveva riat­tac­cato lo stesso giorno alle 22 per il turno di notte.
Il passaggio dai 15 ai 20 turni settimanali vuol dire di fatto lavorare 10 giorni di fila, senza il turno di riposo! Si comincia - dicono gli operai - a fare il 1° turno per 6 giorni, dal lunedì fino sabato compreso. Il giorno dopo, la domenica sera cominciano a fare la notte il 3° turno, per 4 volte, compresa la notte di mercoledì.

"Obiettivo 390mila auto - continua 'La stampa' - Dalle 123mila vetture degli ultimi due anni si punta ad arrivare a quasi 390mila: 300mila tra Renegade e 500X, sfornate al ritmo di più di mille al giorno ed in gran parte destinate all’export, e 80mila Grande Punto. Per raggiungere questi obiettivi a Melfi il gruppo Fca, che quest’anno punta vendere oltre 5 milioni di auto, è tornato ad investire in maniera massiccia e ad assumere.
Ai 5.917 dell’organico di fine 2014 si sono così aggiunti 1.550 giovani assunti con contratti interinali... e 450 dipendenti arrivati «in prestito» da Pomigliano e Cassino. Coi nuovi innesti, età media 25 anni, non solo si è ringiovanito l’organico ma è aumentato notevolmente anche il livello di istruzione complessivo dell’organico...

Marchionne ha messo "carne fresca" a lavorare, avuta quasi gratis: prima l'assunzione tramite l'agenzia interinale, che scarica da buona parte degli obblighi contrattuali l'azienda, poi l'assunzione a "tutele crescenti" grazie al buon regalo fatto dal governo Renzi col Jobs act, che ti garantisce lavoratori sempre sotto ricatto e quindi più malleabili.
Il Giornale La Stampa, come altri giornali, intervista solo i giovani "felici e soddisfatti", ma basta andare alla fabbrica e parlare senza il microfono puntato e senti molto altro: "già 40 operai dei 300 finora assunti si sono licenziati perché non sostenevano i ritmi di lavoro imposti dalla catena di montaggio.
I giovani assunti vengono messi dopo pochi giorni alla produzione come tutti gli altri lavoratori; un giovane occupato in una ditta dell'indotto Sata "dice che con quel turno era il terzo consecutivo che svolgeva. Cioè ha lavorato sul primo, sul secondo e sul terzo turno consecutivamente. Dalle ore 6.00 del 5 Marzo alle ore 6.00 del 6 Marzo 2015 è rimasto in fabbrica".

"La qualità - spiega il giornalista de 'La Stampa' - è diventata una ossessione assoluta che impone miglioramenti continui. In tutta la Fca si applica il World Class Manifacturing (WCM) programma che punta a migliorare la qualità complessiva della produzione e ridurre gli sprechi, fermate, insoddisfazione dei clienti e azionisti. Per quest’anno a Melfi, dove è stato introdotto nel 2005, puntano ad ottenere il livello «gold». Alla base del Wcm ci sono 10 pilastri tecnici e 10 gestionali. Ad ogni pilatro vengono assegnati da zero a cinque punti...".

Il WCM per gli operai è la versione attuale di "tempi moderni" di Charlot. Devi sfornare ogni minuto una macchina. Ogni minuto, ogni movimento è cronometrato.
I ritmi sono fre­ne­tici. se qual­cosa non fun­zione devi pre­mere un bot­tone, ma è meglio non farlo perchè è come se l'azienda ti punta il dito contro. 
Le 3 pause sono state ridotte a 10 minuti (prima erano 2 ma di 20 minuti l'una), e quindi in quei pochi minuti devi scegliere se andare al bagno che è lontano e col rischio che con la fila che si forma non ce la fai, o sederti...
Il WCM incide suI sala­rio che varia in base al pun­teg­gio rag­giunto nella scala del Wcm, se non rag­giungi l’obiettivo porti a casa meno soldi. 

"Uno dei fiori all’occhiello della Sata - assicura 'La Stampa' - è certamente l’azzeramento di infortuni e medicazioni. Un grande display, davanti all’ingresso B, tiene il conto dei giorni senza incidenti..."

Questo display è più per gli operai e le operaie, un "grande fratello" che ti controlla e ammonisce e una minaccia che un'assicurazione, perchè se ti infortuni è come se hai tu, "piccolo operaio", osato incrinare il mito della fabbrica modello. 
Per questo, se ti infor­tuni - dicono alcuni operai - ti rimet­tono in sesto come pos­sono in infer­me­ria, ti por­tano in cli­nica e alla fine risulta che ti sei fatto male a casa: nes­suna denun­cia all’Inps.


Ma gli infortuni ci sono e ciò che viene nascosto è soprattutto il logoramento fisico lento e certo; non c'è un operaio che non abbia problemi, anche gravi alle articolazioni, alla colonna vertebrale, che non abbia almeno una tendinite; le operaie per i ritmi e le condizioni di lavoro hanno irregolarità nei cicli mestruali, conseguenze nella capacità di avere figli; per non parlare dello stress psicofisico.
Non ci sarebbero incidenti? Ma come abbiamo già scritto, il 5 marzo 2015 un violento incendio è esploso in uno stabilimento dell’indotto SATA e poteva essere una strage di operai, incendio dovuto a quanto pare al surriscaldamento degli impianti a causa dell’aumento della produzione.

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