Expo 2015, Sicilia rappresentata
da ex esponente della dittatura tunisina
A coordinare le attività della Regione all’esposizione permanente di Milano sarà l’ex console della Tunisia, senatore del partito di Ben Alì. “La rivoluzione siciliana targata Rosario Crocetta ha resuscitato nemici di un’altra rivoluzione: quella tunisina” scrive il blogger Rabih Bouallegue, che ha narrato in diretta le tappe della Primavera Araba
La Primavera Araba non è arrivata all’Expo
2015. A rappresentare la Sicilia all’esposizione
permanente di Milano infatti sarà un ex
esponente della dittatura tunisina di Ben Alì.
Per coordinare la partecipazione della Regione all’Expo, il governatore Rosario Crocettaha scelto Sami Ben Abdelaali, suo consigliere diplomatico, molto amico dell’ex ministro Giampiero D’Alia. Un nome ingombrante quello dell’ex componente del gabinetto dell’assessorato all’Agricoltura. “E’ solo un consulente tecnico” taglia corto il governatore. “La rivoluzione siciliana targata Rosario Crocetta ha resuscitato nemici di un’altra rivoluzione: quella tunisina” scrive il blogger Rabih Bouallegue, che ha narrato in diretta le tappe della Primavera Araba.
2015. A rappresentare la Sicilia all’esposizione
permanente di Milano infatti sarà un ex
esponente della dittatura tunisina di Ben Alì.
Per coordinare la partecipazione della Regione all’Expo, il governatore Rosario Crocettaha scelto Sami Ben Abdelaali, suo consigliere diplomatico, molto amico dell’ex ministro Giampiero D’Alia. Un nome ingombrante quello dell’ex componente del gabinetto dell’assessorato all’Agricoltura. “E’ solo un consulente tecnico” taglia corto il governatore. “La rivoluzione siciliana targata Rosario Crocetta ha resuscitato nemici di un’altra rivoluzione: quella tunisina” scrive il blogger Rabih Bouallegue, che ha narrato in diretta le tappe della Primavera Araba.
Prima di calcare i corridoi della Regione Siciliana, impeccabile ed elegantissimo, sempre pronto a fare il baciamano alle signore, Sami Ben Abdelaali era infatti console della Tunisia in Sicilia, senatore e componente del comitato centrale del Raggruppamento costituzionale democratico, il partito del dittatore Ben Alì, defenestrato dalla Rivoluzione tunisina, e condannato a 90 anni di carcere per i crimini commessi dal suo governo. “Nel mondo arabo la democrazia non funziona. Ben Ali era certamente un uomo forte, che utilizzava anche la polizia per mettere ordine. Ma i metodi liberali, in quelle zone, non vanno bene” diceva Abdelaali in un’intervista nel novembre del 2013, quando, come aveva raccontato ilfattoquotidiano.it, aveva ideato per conto della Sicilia la presentazione del Padiglione Italia dell’Expo 2015 al Centro sperimentale di cinematografia di Palermo.
La sua prima vita, quella di esponente della dittatura di Ben Alì, si chiude nel giugno 2012, quando viene defenestrato a sua volta dai vertici del consolato tunisino a Palermo. Poi, Crocetta vince le elezioni, e Abdelaali sbarca alla Regione. L’arrivo dell’ex senatore di Ben Alì nei palazzi siciliani non passa inosservato. Un’inchiesta della rivsta Limes lo accredita addirittura come uomo vicino a Ben Aje, nome d’arte di Abdelhakim Belhjadi, fondatore del Gruppo islamista combattente libico. “Ha speso – si legge sul periodico – la metà dei suoi 47 anni a combattere ed è uno dei fondatori del Gicl, il Gruppo islamista combattente libico. In fuga dalla Libia, dal 1988 al 1992 la sua milizia ultra radicale si unisce ai mujahidin afghani guidati da Osama Bin Laden”. Secondo il periodico Limes, oggi Belhjadi gestirebbe i rapporti tra Libia e Sicilia, dopo essere stato accreditato dallo stesso Sami Ben Abdelaali. Che dalla dittatura tunisina approderà ai lussuosi stand siciliani dell’Expo 2015.
Nessun commento:
Posta un commento