Da Risoluzioni al Congresso di Ginevra
dell’Associazione internazionale dei lavoratori, 1866
lI capitale è una forza
sociale concentrata, mentre dal canto suo l’operaio
non dispone che della sua forza riproduttiva individuale.
Perciò il contratto tra capitale e lavoro non
può mai venir stabilito su basi eque (…).
Il solo potere sociale che possiedono
gli operai è il loro numero. La forza del numero
è annullata dalla disunione. Quest’ultima tra gli
operai è prodotta e perpetuata dalla
concorrenza inevitabile fra loro stessi.
I sindacati originariamente sono
nati dagli esperimenti spontanei degli operai
per superare la suddetta concorrenza o per
lo meno per attenuarla, per mutare i termini del
contratto (…). L’oggetto immediato dei sindacati
è tuttavia limitato alle necessità delle
lotte quotidiane, ai mezzi per difendersi contro
gli attacchi del capitale, alle questioni salariali
e della durata del lavoro (…). I sindacati si
sono occupati finora troppo esclusivamente di
lotte locali immediate contro il capitale e non
hanno avuto sufficiente consapevolezza
del loro potere d’azione contro il sistema della schiavitù
del salariato. Si sono perciò tenuti troppo lontani
dal movimento generale sociale e politico (…).
I sindacati devono oggi imparare ad agire
coscientemente come centri organizzatori
della classe operaia nel grande interesse della sua
emancipazione totale. Devono appoggiare ogni
movimento sociale e politico che proceda in tale
direzione.
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