La storia si ripete: blocco degli attivisti forzato e operai al lavoro nel cantiere Muos
martedi 3, dalle 7,00, attivisti e mamme No Muos si sono dati appuntamento nuovamente davanti al cancello 1 della base Usa di contrada Ulmo, per bloccare il transito degli operai in ingresso. La situazione è apparsa stranamente calma fino alle 9,30. L’attesa sembrava aver fatto desistere gli operai della base dal provocare ulteriori tensioni con gli attivisti, dopo la diffida da parte dei legali No Muos. Quando il presidio all’ingresso del cancello sembrava essersi smobilitato una chiamata ha avvisato gli attivisti dell’imminente arrivo di un convoglio in direzione della base.
La questura, tramite gli agenti del commissariato di Niscemi, avevano infatti architettato un piano per evitare il blocco: far desistere gli attivisti, attendendo la smobilitazione del presidio, per permettere agli operai di entrare in tutta tranquillità. Dunque ancora le sottilissime menti della questura contro il movimento No Muos e chi tenta di far rispettare la sentenza “dal basso”.
Anche questa volta però il sotterfugio non ha funzionato: ad aspettare gli operai sono tornati decine di attivisti e mamme, prontamente tornati davanti ai cancelli.
Dopo aver forzato il blocco gli operai sono riusciti però a entrare in base, avviandosi al cantiere Muos.
Un video girato dagli attivisti dimostra che gli operai fatti passare con un sotterfugio da parte della Questura, che ancora una volta dovrebbe spiegare da che parte sta, hanno lavorato ancora nel cantiere abusivo e illegittimo del Muos.
A nulla sono valse le iniziative di avvocati e attivisti, che chiedono il blocco totale del cantiere in quanto ILLEGITTIMO E ABUSIVO! Sappiamo che solo dal basso, solo con le azioni dirette possiamo bloccare il funzionamento del Muos e della base.
Lo sappiamo perché l’abbiamo fatto, con o senza sentenza del Tar. Lo sappiamo perché lo rifaremo.
No Muos ora e sempre!
da nomuos.info
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