In diverse grandi città, approssimandosi le elezioni regionali, si sviluppano i tentativi di liste unitarie elettorali anti Renzi e naturalmente anticentrodestra e estrema destra di Salvini.
Nello stesso tempo avanza la costruzione in grande di un nuovo contenitore sociale e politico che possa ritrovarsi intorno alla figura e alla proposta di Landini - che dovrebbe avere dietro la maggioranza del quadro dirigente nazionale e periferico della FIOM.
Naturalmente questa proposta dice di guardare a Syriza-Tsipras greca o a Podemos spagnolo.
Naturalmente, per la realtà italiana dice che essa ha lo scopo di superare le precedenti esperienze, tutte elettoralmente fallite, compresa l'Altra Europa per Tsipras delle recenti elezioni europee.
Naturalmente essa dice di voler inglobare in senso buono i movimenti - NOTAV in primis - e si lancia in lodi ed esaltazioni del movimento attuale cosi com'è.
Ma si tratta di una coazione a ripetere che ricicla come ispiratori e protagonisti sempre le stesse
persone che hanno portato a fallimento le precedenti, e qui non ci riferiamo solo alle sputtanate liste
di Sel, Rc, Pdci e sigle simili, quando proprio a quegli intellettuali e politici travestiti eminenti che come superpartes ripropongono questa strada avendo spesso legami con settori di movimento
più radicali, Revelli, Viale, ecc.
Questi tentativi fanno gran rumore prima delle elezioni, emettono una flebile presenza durante le elezioni e miseramente falliscono e si avviluppano su sè stessi dopo il risultato negativo.
La presenza di Landini e della Fiom non cambia la natura di queste liste e di questo tentativo.
Non è certo problema di programmi o su quanto si è antiEuropa o antiTroika, anti Euro...
Contro Renzi e l'estremo Renzi, Salvini, espressione in Italia degli interessi imperialisti del capitale nostrano e del moderno fascismo - come lo sono del loro capitale gli altri governi dell'Europa imperialista, secondo il diverso peso che ogni paese ha - non serve la via elettorale ma la polarizzazione sociale e politica che porti a due fronti di lotta sociale e politica che si scontrino ovunque in un clima di rivolta sociale e di potenziale guerra civile.
Abbiamo, dentro questo fuoco potenziale della lotta di classe, in stretto legame con le masse, bisogno di Partito, di Sindacato di classe, di Fronte Unito, di forza politica combattente per un 'nuovo inizio' che è altro dal 'nuovo inizio' auspicato dai personaggi e forze di cui parliamo.
proletari comunisti - PCm Italia
1 marzo 2015
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