Il 5 marzo avanti al Tribunale di Bergamo si è tenuta la prima udienza
della
vicenda che vede coinvolti una ottantina di ex soci-lavoratori della
Lombardini, ora LDD.
A
fronte della richieste formulate dai lavoratori in questa sede
(assunzione diretta a carico di LDD, lesione del diritto di
preferenza all’assunzione, nullità dell’appalto tra BeM e
le due cooperative, il tutto con conseguente risarcimento del
danno).
Le
società convenute hanno sollevato una serie di eccezioni preliminari
che comprendono anche l’autenticità delle procure rilasciate dagli
stessi ex dipendenti.
Il
Giudice, al termine della discussione, si è riservato sul prosieguo
della causa.
Fuori
dal tribunale il presidio dei lavoratori delle cooperative di
facchinaggio organizzati con lo Slai Cobas per il sindacato di
classe, che hanno presidiato il Tribunale di Bergamo per
rivendicare il posto di lavoro, ingiustamente scippato grazie al
meccanismo dei cambi appalto, subappalto nei magazzini della
logistica, legittimati anche nei contratti nazionali di settore
firmati da cgil-cisl-uil, che nel nostro paese non prevedono una
clausola di salvaguardia per tutti i lavoratori.
Questa
situazione di libertà di licenziamento e precarietà a vita che ora
è diventata legge con il jobsact di Renzi-Poletti, conferma la
necessità per i lavoratori di costruire uno sciopero generale vero
che abbia l'obbiettivo la caduta governo contro.
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