PARTITO
COMUNISTA dell'INDIA
(MAOISTA)
(MAOISTA)
COMITATO CENTRALE
COMUNICATO
Lottare
contro la riforma anti-operaia delle Labour Laws
del governo NDA Modi!
del governo NDA Modi!
Il
modello Vikas
(sviluppo) di Modi è Vinash
(devastazione) per il popolo
dell’ India e Vistar (espansione) per gli imperialisti e compradori!
dell’ India e Vistar (espansione) per gli imperialisti e compradori!
26-09-2014
Con
le recenti modifiche alle leggi sul lavoro, il governo NDA di Modi ha
ancora una volta mostrato il suo volto anti-operaio. Nella prima
settimana di settembre 2014 ha proposto modifiche all’Industrial
Disputes Act, 1947; al Contract Labour (Regolamento e Abolizione)
Act, 1970; al Factories Act, 1948; all’Apprentices Act, 1961 e al
Trade Union Act (leggi sulle controversie industriali, contratti di
lavoro, lavoro in fabbrica e apprendistato).
Narendra
Singh Tomar, il ministro del lavoro dell’Unione li ha annunciati
senza batter ciglio, come se fosse il ministro responsabile del
benessere dei padroni delle fabbriche, non degli operai. Queste
modifiche hanno come unico scopo il super-sfruttamento dei
lavoratori, aumentare i super profitti delle multinazionali
imperialiste e indiane che si gettano come avvoltoi sul sangue e la
carne dei nostri lavoratori.
Queste
modifiche rendono parole morte i diritti sul lavoro straordinario e
salario aggiuntivo e consentono ai padroni delle fabbriche di far
lavorare gli operai per 12 ore invece della giornata lavorativa di
otto ore. I turni di notte per le donne sono resi legali. È ora
consentito ai padroni di fabbriche che impiegano fino a 300
lavoratori di ridurre il personale o chiudere la fabbrica senza
passare attraverso alcuna procedura, secondo la loro volontà. La
Legge sulle controversie industriali favorisce ora i padroni in tutte
le vertenze relative al lavoro. La legge sui contratti di lavoro si
applica ora alle imprese che occupano più di 50 dipendenti, invece
che 20, il che significa che a tutte le aziende che impiegano meno di
50 lavoratori a contratto non si applicano neppure le tenui
disposizioni di tutela previste dalla legge. Finora, il datore di
lavoro principale era responsabile per qualsiasi violazione di legge,
anche in caso di lavoratori dell’appalto impiegati da un altro
imprenditore. Gli emendamenti ora lo liberano da ogni vincolo.
Ora
i lavoratori hanno facoltà di formare un sindacato solo se hanno il
consenso del 30% dei lavoratori, mentre in precedenza sette operai
potevano fare una domanda di registrazione di un sindacato e potevano
formarne uno anche solo col 15% dei lavoratori. Si dice che la misura
ha lo scopo di ridurre l'onere di trattare con troppi sindacati, ma
non è altro che un palese tentativo di impedire ai lavoratori di
organizzarsi per i loro diritti, permettendo ai capitalisti di
sfruttarli, opprimerli e reprimerli a loro piacimento. Che razza di
democrazia è questa se i lavoratori non possono esercitare
correttamente nemmeno il loro diritto di formare un sindacato? Dato
che i sindacati revisionisti e borghesi, che vanno quasi sempre a
braccetto con i padroni contro gli interessi dei lavoratori, hanno
ancora una posizione dominante sulla classe operaia, è diventato
estremamente difficile per gli operai per liberarsi da queste catene
e formare loro sindacati indipendenti.
Per
essere precisi, queste modifiche hanno con un tratto di penna reso
legali diversi illeciti in materia di condizioni di lavoro in
fabbrica, calpestando tutti i diritti conquistati dei lavoratori in
secoli di dure lotte, che sono in un certo senso erano patrimonio di
lotte che risalgono alle ribellioni degli schiavi contro lo
sfruttamento assoluto del lavoro umano. La giornata lavorativa di
otto ore, non far fare alle donne i turni di notte e la
regolamentazione degli straordinari e del salario per lavoro
straordinario erano tutte conquiste di decenni di lotta di classe tra
capitalisti e lavoratori. Queste modifiche avranno un grave impatto
sulla salute fisica e mentale dei lavoratori, porteranno a ulteriori
disastri industriali e avranno anche un pesante impatto sociale. In
un contesto in cui nel migliore dei casi le donne che lavorano sono
oggetto solo di molestie sessuali al ritorno dal posto di lavoro di notte,
e quando diverse ricerche hanno stabilito che la salute delle donne è
gravemente e irrimediabilmente danneggiata dai di turni di notte, la
legalizzazione del lavoro notturno per le donne non solo incide sulla
loro salute fisica e mentale, creando patologie ginecologiche, ma le
espone a gravi rischi sul posto di lavoro e lungo percorso al e dal
lavoro.
Nel
complesso, queste condizioni di lavoro portano all’invecchiamento
precoce dei lavoratori e i capitalisti potranno cacciarli
senza pietà e assumere nuovi lavoratori, che passeranno a loro volta
attraverso lo
stesso ciclo di sfruttamento per essere infine cacciati.
Molto
sangue è stato versato per conquistare questi diritti, nelle lotte
dei lavoratori in tutto il mondo e nelle rivoluzioni che miravano a
mettere fine allo sfruttamento del lavoro e all'oppressione del
proletariato e di tutte le masse lavoratrici. Sono stati conquistati come risultato accumulato delle lotte jn tutte le
forme e nel loro insieme.
Ora
con queste riforme il governo NDA vuole portare indietro l'orologio
della storia. In realtà, sta seguendo la via aperta da tutti i
precedenti governi in carica dal 1991 a oggi, da quando sono state
adottate nuove misure economiche e hanno preso piede le politiche
Globalizzazione, Privatizzazione e Liberalizzazione (GPL), che hanno
imposto queste misure anti-operaie su sollecitazione degli
imperialisti. In effetti, già Indira Gandhi aveva cercato di portare
questi cambiamenti nelle leggi sul lavoro nel 1982, ma allora dovette
ritirarle per le grandi resistenze incontrate. Il governo UPA ha
all’attivo diverse misure antioperaie, tra cui alcune altrettanto
gravi modifiche alle leggi sul lavoro. Tutte queste misure, possibili
per dei governi di coalizione, sono ora rese ancora più possibili
grazie alla 'maggioranza' di cui gode governo, che sostiene di avere
il 'mandato' del popolo.
Il
popolo gli ha dato il 'mandato' anche di negare i suoi diritti
fondamentali?
Nei
primi 100 giorni, il governo Modi/NDA ha ottenuto il record storico di
adottare una o più misure antipopolari ogni giorno, questa sfilza di
decreti contro i lavoratori sono solo le ultime. Modi e soci mettono
in pratica l’ideale della borghesia dominante, aprendo ancor più
alla penetrazione di investimenti diretti stranieri in settori finora
non aperti o solo parzialmente aperti. Le Zone Economiche Speciali
funzionano già come "paesi dentro il Paese", con proprie norme
anti-operaie non vincolate alla stessa Costituzione indiana. Oltre a
questo, i governi di quasi tutti gli stati dell'India si disputano il
triste primato della brutale repressione delle lotte operaie e dei
lavoratori quando scioperano e si mobilitano per le loro giuste
rivendicazioni. L’attacco contro lo sciopero dei dipendenti
pubblici dello Stato del Tamilnadu e la repressione contro i
lavoratori di Gurgaon in Haryana sono solo i casi estremi. In realtà,
è stato il governo BJP del Rajasthan che ha spianato la strada alla
proposta governativa di riforma di modifica delle tre leggi
fondamentali del lavoro, già il 5 luglio. A fronte della dura
opposizione, l’ha ritirata, dicendo che erano "semplici proposte".
Anche la magistratura sta facendo la sua parte nell’imporre l'agenda
della globalizzazione imperialista adottando sentenze contro i
lavoratori, tra cui la famigerata sentenza che vieta gli scioperi. I
grandi media ripetono falsi argomenti per sostenere queste politiche
anti-operaie, dicendo che andranno a creare “nuova occupazione”,
“posti di lavoro”,“aumento della quota manifatturiera del PIL” ecc.
Con
la disoccupazione, precarietà e sotto-occupazione che raggiungono
livelli sempre più alti, nel quadro della crisi economica mondiale,
e con l'inflazione alle stelle, i salari reali dei lavoratori sono
sempre più compressi. Il popolo sprofonda sempre più nel classico
pantano capitalista, dove quelli che riescono a trovare lavoro
lavorano per lunghissime ore in condizioni di lavoro orribili mentre
fuori dai cancelli della fabbrica circolano lavoratori affamati che
non riescono a lavorare neppure un'ora per mantenere se stessi o le
loro famiglie. L’enorme esercito industriale di riserva dei
disoccupati spinge ancor più verso il basso i salari dei lavoratori,
a causa della spietata concorrenza per il lavoro. In combinata con le
ultime misure anti-operaie, questa situazione diventa sempre più
preoccupante per le masse lavoratrici del nostro paese.
Nonostante
i giochi delle classi dominanti sulle cifre del tasso di crescita,
che puntano il dito sull’aumento degli investimenti di capitale
speculativo nel mercato azionario e cercano di farlo passare come
indice di sviluppo del paese, tutti sanno molto bene che la vera
ricchezza viene dal lavoro degli operai. Tutti sanno molto bene che
solo sfruttando gli operai fino all’ultima goccia di sangue possono
riempire i loro conti bancari e sguazzare nel lusso.
Per
la classe operaia la necessità immediata è comprendere più
chiaramente questa realtà, organizzarsi e condurre una dura lotta di
classe contro i loro sfruttatori e i politici della borghesia che gli
leccano gli stivali.
In
tutto il mondo c’è stata una impennata di lotta classe, in
particolare nel quadro della crisi economica mondiale. Perfino negli
Stati Uniti e in Europa abbiamo assistito a movimenti come Occupy
Wall Street, per non parlare delle grandi manifestazioni e lotte in
tutta Europa contro i licenziamenti, il taglio del welfare e la
perdita dei risparmi a causa dei crack delle banche. Anche in India
crescono le lotte della classe operaia per migliori condizioni di
lavoro e i diritti dei lavoratori, come il diritto di formare
sindacati e anche solo a tenere riunioni o dharnas (marce). Operai e
impiegati non stanno subendo passivamente le riforme alle leggi sul
lavoro. Ci sono state forti proteste, militanti e pacifiche, tra cui
un bandh Bharat (sciopero generale) indetto da tutti i sindacati
contro il precedente tentativo del governo UPA. Anche i sindacati
tradizionali hanno criticato le riforme alle leggi sul lavoro. Per
tutti i sindacati e associazioni di lavoratori la necessità del
momento è di mettersi insieme per combattere questa offensiva della
classe dominante contro le masse lavoratrici.
Il
CC del PCI (Maoista) chiama i lavoratori del nostro paese a
sollevarsi uniti contro le ultime riforme anti-operaie adottate dal
governo NDA di Modi e a piegarlo con le loro lotte e mobilitazioni
militanti. Ci rivolgiamo a tutte le organizzazioni e individui
democratici e progressisti perché stiano dalla parte dei lavoratori nelle
loro lotte e diano loro voce contro il super-sfruttamento da parte
dei padroni compradori che dominano il nostro paese per nutrire la
bestia imperialista.
Smascherare
il modello Vikas del governo Modi come svendita anti-popolare e
antinazionale. Non è altro che il modello degli imperialisti che
mirano a sfruttare, opprimere e reprimere le masse lavoratrici del
nostro paese. Uniamoci e combattiamo questo falso modello di sviluppo
e traditore degli interessi del popolo denominato Vikas e lottiamo
per costruie un modello di sviluppo indipendente, autosufficiente, a
favore del proletariato e del popolo.
(Abhay)
Portavoce,
Comitato Central, PCI (Maoista)
Portavoce,
Comitato Central, PCI (Maoista)
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