Quando piove abbiamo un brivido e sappiamo di chi è la colpa
Il seguente documento è stato approvato dall’assemblea popolare di Bussoleno del 20 ottobre.
Ogni volta che piove abbiamo un brivido per quello che potrebbe accadere, e quando il disastro si manifesta però, sappiamo anche di chi è la colpa.
Ogni volta che piove abbiamo un brivido per quello che potrebbe accadere, e quando il disastro si manifesta però, sappiamo anche di chi è la colpa.
Nel paese dove prioritari sono il Terzo Valico, il Tav e
tante opere inutili, la sicurezza dei territori e la salvaguardia delle
vite vengono sempre dopo. Le lobby politiche ed economiche usano tutto
il potere di persuasione che hanno, a mezzo stampa sopratutto, per
convincere l’opinione pubblica di quanto siano portatrici di progresso,
posti di lavoro e benessere, le loro grandi opere inutili, le continue
colate di cemento su territori che non ce la fanno più.
Noi sappiamo bene che non è così, e non abbiamo bisogno
dell’ennesima tragedia per capirlo. Ci siamo rassegnati all’idea che non
avremo mai una classe politica in grado di non pensare ai territori
come bacini elettorali e luoghi dove far costruire le ditte amiche di
turno. Mai come oggi, dove il Governo Renzi parla di progresso e
modernità vediamo attuare politiche territoriali vecchie, e nocive,
basate sul tunnel più lungo o sul licenziamento più facile.
Pensano di incarnare il futuro e invece ragionano come nella preistoria, questa è la realtà.
L’alluvione di Genova, dell’alessandrino e dell’Emilia
dimostrano come non ci sia nessuna credibilità in quelli che poi versano
lacrime di coccodrillo dopo che accade la tragedia.
Ogni volta che un fiume esonda, che il tetto di una scuola
cade o un presidio sanitario viene chiuso, la nostra determinazione
aumenta, e avendo sotto gli occhi la devastazione del nostro territorio e
un cantiere inutile, difeso da centinaia di uomini delle forze
dell’ordine, siamo sempre più consapevoli di essere nel giusto, di
lottare in una direzione utile al futuro di tutti.
Pur pagando un prezzo altissimo in termini giudiziari, non
accettiamo più scuse di sorta, o s’investe nelle piccole ed utili opere
di salvaguardia del territorio, nel miglioramento della qualità della
vita dei cittadini o ci troveremo sempre a fronteggiare l’ennesima
tragedia.
Da tempo abbiamo scelto da che parte stare e sappiamo di
avere ragione e credibilità nel portare avanti una lotta popolare che
parla il linguaggio di sempre più uomini e donne.
Nel dare solidarietà alle popolazioni colpite dalle
alluvioni e dalle esondazioni, diciamo a tutti che fermarli è possibile,
ma soprattutto che fermarli continua a toccare a noi, tutti e tutte.
In ultimo chiediamo, vista la necessità di manodopera, nei
territori colpiti, che le forze dell’ordine impiegate al cantiere di
Chiomonte, invece che stare a presidiare il buco della democrazia e il
danno più grosso all’economia del paese degli ultimi anni, prendano
stivali e pala e vadano a spalare insieme ad i cittadini, attività senza
dubbio più utile alla collettività.
Il movimento notav in assemblea, Bussoleno 20/10/2014
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