Ai
primi di ottobre, in quasi un mese intero di lotta, i precari delle
Coop Sociali, organizzati nello Slai Cobas per il s.c., sono stati
nei fatti un'avanguardia e un punto concreto di riferimento nella
lotta dei precari, lotta in cui si è vinta un'altra piccola
battaglia, grazie alla quale hanno ricominciato a lavorare, contrastando e fermando temporaneamente il grave ritardo causato dalle istituzioni contro il diritto allo studio degli studenti disabili e al lavoro dei precari; una piccola battaglia, non la guerra! contestando in
questo senso apertamente le autoproclamazioni ipocrite e opportuniste
dei sindacati confederali o di sindacati come la Cisal con i loro
tentativi di approfittare della lotta attiva e costante dei precari
Slai.
Ai
vari rappresentanti dei palazzi del potere è stato detto chiaramente
che non ci si poteva assolutamente fidare delle promesse e parole, da
Crocetta alla Dott.ssa Lo Bello alla Dott.ssa Bullara ecc. ecc.
“stanzieremo
le risorse mese per mese...”,
ma che si sarebbe vigilato attivamente circa la continuazione del
servizio di assistenza, è solo infatti grazie alla pressione e alle
azioni di lotta dei precari, che hanno “racimolato” le risorse ma
solo per il mese di ottobre 2014!
E
in questo periodo, meno di un mese di lavoro, i precari sono stati in
contatto costante con il Commissario Tucci della ex Provincia che
proprio ieri ha confermato quanto previsto dallo Slai: il serissimo
rischio di interruzione dei servizi a partire dal 1° novembre o in
alternativa una pesante riduzione delle ore; una “previsione” non
dettata da pessimismo, ma dal fatto che con la lotta si prende
coscienza via via di essere inseriti in un contesto sociale in cui
ogni giorno avanza l'attacco di governi, padroni contro i diritti
basilari per la vita della maggioranza di operai, lavoratori,
precari, giovani, donne… attacchi che sono a vantaggio e servono a
salvaguardare gli interessi della borghesia al potere!
Il
Commissario Tucci nel documento inviato alla Regione Siciliana, che ha consegnato allo Slai per conoscenza, scrive “... i
pesanti e insostenibili tagli ai trasferimenti statali e regionali
non permettono di assicurare i servizi con gli standard fino ad ora
garantiti dalla scrivente Amministrazione...” e
quando dice standard significa non quelli per garantire pienamente il
servizio da 30 e più ore settimanali ma quelli a 27 ore settimanali
alle quali si era arrivati con una riduzione “volontaria” dei
precari due anni fa, per salvare di fatto il posto di lavoro a tutti i precari di queste coop sociali contrastando i
tagli che la Provincia voleva imporre “per risparmiare” come
comandava la spending review governativa di allora.
Oggi
è il governo Renzi, in continuità/salto di qualità con i
precedenti, che avanza nell'attacco ai diritti dei lavoratori, delle
masse popolari. Il Presidente del Consiglio che saltella di
trasmissione televisiva in trasmissione televisiva a propagandare il
suo “buon” e “rapido” governo elargendo promesse di soldi a
tutti e in stile fascista (vedi la new entry del bonus bebè alle
donne invitate a fare figli per la patria!), nella legge di stabilità
invece tra tutti i tagli previsti taglia anche il fondo nazionale per
i non autosufficienti di ben 100 milioni di euro; e degna sua
compagna è la ministra Giannini, quella della “buona” e “nuova”
scuola. Si, certo! quella per cui gli studenti sono solo da reprimere
e manganellare davanti le scuole che frequentano, come successo a
Palermo sabato scorso, solo perchè vorrebbero esprimere
direttamente il loro legittimo dissenso ad una ministra che non sa
fare altro che scappare vigliaccamente dalle uscite secondarie dei
palazzi, quella per cui il diritto allo studio per gli sudenti è
solo sulla carta, vedi la questione dei disabili, sulla quale ha
evitato acuratamente di rispondere quando un genitore al Liceo Regina
Margherita le ha posto una domanda specifica.
Ma
il “vizio di famiglia” di evitare risposte vere mentre si fanno
belli, da beceri populisti, con chiacchiere di vario tipo, ce l'ha
anche il Presidente della Regione Crocetta che su Rai Due ha detto
“la
regione siciliana ha fatto la migliore performance di tutte le
regioni italiane...”.
La
migliore perfomance? Quella della disoccupazione in Sicilia alle
stelle, soprattutto per i giovani e le donne, quella delle fabbriche
che chiudono, di migliaia di licenziamenti, delle tasse locali
aumentate (vedi per esempio l'addizionale regionale che di fatto per
migliaia di lavoratori si mangia buona parte degli 80 euro di Renzi),
dei continui tagli ai servizi sanitari e sociali per coprire il loro
“buco del bilancio”...? Quella delle poltrone del potere, dei
privilegi da casta che per la borghesia devono essere intoccabili e
si devono salvaguardare ad ogni costo, vedi gli sporchi giochi
politici di questi giorni di Crocetta e compagnia per salvare il
governo regionale, e tutto questo solo e unicamente sulla pelle
nostra, sulla pelle delle masse popolari?
Tocca ora riprendere la lotta, anche se in forme diverse i precari delle
Coop Slai cobas non si sono mai fermati, perché le battaglie di una
guerra sono tante, infatti di guerra si tratta, la guerra di classe!
E
tocca scontrarsi di nuovo con la politica borghese, quella dello
smantellamento e distruzione sociale sempre più arrogante, ma per i
lavoratori, i precari è tempo di comprendere ancora di più che
questi governi non lasciano altra scelta che quella di organizzarsi
sempre meglio nella lotta, partendo sì dalla situazione specifica di
lotta ma per allargarla via via a tutto campo contro il sistema
sociale borghese che produce tutti gli attacchi scagliati contro le
masse, contribuendo alla costruzione degli strumenti necessari per
farla questa lotta: il sindacato di classe e il partito per la
rivoluzione per il rovesciamento di questo sistema marcio.
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