VIAGGIO NEI LUOGHI DELL'ALLUVIONE. IL CENTRO DI GENOVA
Il
testo di una mail, inviatami nei giorni scorsi da un compagno abitante nel
quartiere di Marassi: eccolo.
"... personalmente posso dirti che con P. e V.
ci siamo salvati per puro caso dal restare intrappolati e forse chissà dal
salvare la pellaccia. In via Clavarezza era un fiume in piena e dove ho
posteggiato la vettura era ormai completamente allagato, sono riuscito ad
arrivare in tempo per portare fuori la mia piccola vettura e così riuscire a
salvarla (la compagna P. aveva già messa in salvo la sua). Certo sono macchine,
ma considerando che sono costate sacrifici e costano sempre, abbiamo tentato il
possibile per salvarle ed è andata bene! Sono scivolato un paio di volte, in via
Bertuccioni e poi aggrappandomi ad un palo della segnaletica stradale mi sono
rialzato, poi di nuovo in corso De Stefanis mentre attraversavo: le strade di
Marassi non erano più strade ma fiumi in piena...";
Nonostante tutto quanto è stato fatto dai volontari -
che, a differenza delle istituzioni, si sono sin da subito messi in moto per
rendere agibili le strade, le cantine dei palazzi, i negozi, colpiti da questa
calamità in-naturale - i danni sono immani.
Moltissime persone, soprattutto
negozianti, hanno perso tutto: ci sono poi ventisei famiglie, circa sessanta
persone, che - in val Polcevera, esattamente in via delle Tofane, nel quartiere
di Rivarolo - sono state evacuate dalle proprie abitazioni per il crollo di una
strada sulla facciata di un palazzo, e non sanno se e quando potranno tornare in
possesso dei loro appartamenti: si parla di quattordici/sedici mesi, ma
conoscendo i tempi delle autorità pubbliche si teme molto di più.
Ma la
situazione più critica, a diversi giorni dagli eventi alluvionali, continua ad
essere quella del rione, alle spalle della stazione ferroviaria di
Brignole, conosciuto come Borgo Incrociati; arrivando dal fabbricato sopra
citato, all’entrata di questo piccolo gruppo di case si notano due negozi
letteralmente spazzati via dalla furia dell’acqua, la stessa che ha posto fine
alla vita di un ex infermiere in pensione: si tratta del forno e della
caffetteria.
Addentrandosi, poi, nelle due stradine che corrono parallele e
costituiscono il reticolo stradale del rione, la situazione è tutt’ora pesante:
tutte le attività presenti sono finite sott’acqua, l’odore del fango persiste ed
è ancora assai penetrante, e adesso i proprietari degli esercizi commerciali
sono intenti a provare a ricominciare; c’è da credere che questa gente,
notoriamente ostinata, riuscirà comunque a rialzarsi in piedi.
Forse la cosa
più curiosa, ma anche maggiormente lancinante, che si incontra nel visitare
questo luogo è un drappo bianco con la scritta nera appeso davanti all’entrata
di un’osteria: “Il Medioevo. Ieri: 2011. Oggi: 2014. Domani: ? Io non ci sto”;
il messaggio racconta la disperazione di qualcuno che ha subito la seconda
alluvione in tre anni, ed ora urla la propria rabbia, dovuta certamente - oltre
che perché in questi tre anni chi di dovere non ha fatto nulla per mettere in
sicurezza la zona - anche al fatto che al momento deve ancora ricevere
l’indennizzo da parte delle istituzioni per l’evento precedente.
Infine, mi
sembra necessario segnalare come quella di Borgo Incrociati non sia l’unica
situazione ancora critica del centro cittadino; davanti alla stessa stazione
ferroviaria sopra citata le cose non vanno molto meglio: via XX Settembre, via
Fiume, via Brigata Liguria - una delle poche strade ancora chiuse, almeno in
questa parte della città - e via San Vincenzo, hanno subito danni simili.
Si
vedono negozi completamente svuotati dall’impetuosità delle acque, altri che
espongono la merce in qualche modo salvata in mezzo alla strada; ma soprattutto
si ascoltano i cittadini che urlano la propria rabbia contro le istituzioni che
li hanno lasciati nuovamente soli: “gli unici che si sono visti sono stati i
ragazzi volontari”, mi spiega Giancarlo Balduzzi, titolare dello storico
negozio di dischi - è nato nel 1965 - Disco Club di via San Vincenzo.
Genova,
21 ottobre 2014
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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