mercoledì 22 ottobre 2014

pc 22 ottobre - Manifestazione a Genova contro sindaco e regione - mentre la popolazione denuncia... una corrispondenza

VIAGGIO NEI LUOGHI DELL'ALLUVIONE. IL CENTRO DI GENOVA

Il testo di una mail, inviatami nei giorni scorsi da un compagno abitante nel quartiere di Marassi: eccolo.
"... personalmente posso dirti che con P. e V. ci siamo salvati per puro caso dal restare intrappolati e forse chissà dal salvare la pellaccia. In via Clavarezza era un fiume in piena e dove ho posteggiato la vettura era ormai completamente allagato, sono riuscito ad arrivare in tempo per portare fuori la mia piccola vettura e così riuscire a salvarla (la compagna P. aveva già messa in salvo la sua). Certo sono macchine, ma considerando che sono costate sacrifici e costano sempre, abbiamo tentato il possibile per salvarle ed è andata bene! Sono scivolato un paio di volte, in via Bertuccioni e poi aggrappandomi ad un palo della segnaletica stradale mi sono rialzato, poi di nuovo in corso De Stefanis mentre attraversavo: le strade di Marassi non erano più strade ma fiumi in piena...";

Nonostante tutto quanto è stato fatto dai volontari - che, a differenza delle istituzioni, si sono sin da subito messi in moto per rendere agibili le strade, le cantine dei palazzi, i negozi, colpiti da questa calamità in-naturale - i danni sono immani.
Moltissime persone, soprattutto negozianti, hanno perso tutto: ci sono poi ventisei famiglie, circa sessanta persone, che - in val Polcevera, esattamente in via delle Tofane, nel quartiere di Rivarolo - sono state evacuate dalle proprie abitazioni per il crollo di una strada sulla facciata di un palazzo, e non sanno se e quando potranno tornare in possesso dei loro appartamenti: si parla di quattordici/sedici mesi, ma conoscendo i tempi delle autorità pubbliche si teme molto di più.
Ma la situazione più critica, a diversi giorni dagli eventi alluvionali, continua ad essere quella del  rione, alle spalle della stazione ferroviaria di Brignole, conosciuto come Borgo Incrociati; arrivando dal fabbricato sopra citato, all’entrata di questo piccolo gruppo di case si notano due negozi letteralmente spazzati via dalla furia dell’acqua, la stessa che ha posto fine alla vita di un ex infermiere in pensione: si tratta del forno e della caffetteria.
Addentrandosi, poi, nelle due stradine che corrono parallele e costituiscono il reticolo stradale del rione, la situazione è tutt’ora pesante: tutte le attività presenti sono finite sott’acqua, l’odore del fango persiste ed è ancora assai penetrante, e adesso i proprietari degli esercizi commerciali sono intenti a provare a ricominciare; c’è da credere che questa gente, notoriamente ostinata, riuscirà comunque a rialzarsi in piedi.
Forse la cosa più curiosa, ma anche maggiormente lancinante, che si incontra nel visitare questo luogo è un drappo bianco con la scritta nera appeso davanti all’entrata di un’osteria: “Il Medioevo. Ieri: 2011. Oggi: 2014. Domani: ? Io non ci sto”; il messaggio racconta la disperazione di qualcuno che ha subito la seconda alluvione in tre anni, ed ora urla la propria rabbia, dovuta certamente - oltre che perché in questi tre anni chi di dovere non ha fatto nulla per mettere in sicurezza la zona - anche al fatto che al momento deve ancora ricevere l’indennizzo da parte delle istituzioni per l’evento precedente.
Infine, mi sembra necessario segnalare come quella di Borgo Incrociati non sia l’unica situazione ancora critica del centro cittadino; davanti alla stessa stazione ferroviaria sopra citata le cose non vanno molto meglio: via XX Settembre, via Fiume, via Brigata Liguria - una delle poche strade ancora chiuse, almeno in questa parte della città - e via San Vincenzo, hanno subito danni simili.
Si vedono negozi completamente svuotati dall’impetuosità delle acque, altri che espongono la merce in qualche modo salvata in mezzo alla strada; ma soprattutto si ascoltano i cittadini che urlano la propria rabbia contro le istituzioni che li hanno lasciati nuovamente soli: “gli unici che si sono visti sono stati i ragazzi volontari”, mi spiega Giancarlo Balduzzi,  titolare dello storico negozio di dischi - è nato nel 1965 - Disco Club di via San Vincenzo.
Genova, 21 ottobre 2014

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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