Quei
soldi erano (sono?) gli unici utilizzabili per compiere i lavori di
messa norma degli impianti, sequestrati il 26 luglio del 2012 in
quanto ritenuti fonte di malattia e morte.
A
questo si oppone la famiglia Riva, i cui avvocati hanno anche la
faccia tosta di appellarsi ai principi della Costituzione e alla
Corte europea dei diritti dell'uomo; ma anche il governo che li vuole
recuperare per togliere un pò di debiti correnti dell'Ilva (con
operai, fornitori, leggi dello Stato...), non certo per il
risanamento della fabbrica, in vista del traghettamento della società
a nuovi azionisti.
Per
rispondere alla grave crisi finanziaria dell'Ilva sta affiorando,
quindi, la possibilità di ricorrere all’amministrazione
straordinaria, uno strumento riservato alle grandissime imprese
insolventi e introdotta nel nostro ordinamento a seguito del crack
della Parmalat. L’idea che sta alla base della procedura è che
qualora l'impresa sia grandissima, se ne debba tentare la
ristrutturazione economico-finanziaria in ogni caso (e quindi senza
verificare l'esistenza di concrete prospettive di recupero, come
accade per le imprese semplicemente grandi).
Senza
i soldi sequestrati a Milano, quindi, servirà un nuovo decreto per
scongiurare una crisi finanziaria dagli esiti imprevedibili e
soprattutto nefaste procedure concorsuali".
********
Quindi,
le "soluzioni" in campo attualmente per l'Ilva sono:
-
svenderla subito a qualche multinazionale straniera, più probabile
ArcelorMittal, che hanno soprattutto il problema di ampliare
l'occupazione di ampie fette di mercati mondiali, strappandole alla
concorrenza, non certo quello di salvare una fabbrica, posti di
lavoro, o di spendere miliardi per risanarla;
-
dare più peso agli acquirenti italiani (Marcegaglia. Arvedi) come
vorrebbe la Federacciaio;
-
creare comunque una "new/good company" in cui mettere ciò
che dà profitto per i nuovi padroni e una "bad company"
per scaricare debiti, problemi ambientali, risarcimenti frutti del
processo in corso, e... operai, almeno 5/6mila, di "troppo";
-
fare un nuovo decreto, sempre e solo per salvare l'Ilva, con la
possibile soluzione di una amministrazione straordinaria, che sarebbe
una sorta di corda data ad un'azienda sull'orlo del fallimento, con
tutto quello che comporta in termini di pesante attacco al lavoro e
al salario degli operai; per non parlare del risanamento che verrebbe
rinviato al tempo del "mai"...
Ognuna
di queste "soluzione" nasconde, poi, che deve fare i conti
con i Riva che restano ancora i proprietari dell'Ilva e ne vorranno
eccome conto!
A
fronte di queste "soluzioni", c'è chi - Fiom e Usb -
propone la "nazionalizzazione", che, fermo restando questo
Stato al servizio dei padroni (e nè Fiom nè Usb lo mettono
minimamente in discussione), o significherebbe più o meno quello che
sta già avvenendo oggi: prendersi l'Ilva, rimetterla un pò a posto
con i soldi pubblici/nostri per consegnarla comunque ad altri
padroni, o significherebbe quello che è già avvenuto ieri, con
l'Italsider, uguale sfruttamento e attacco alla salute, morti sul
lavoro, ecc
Gli
operai, che purtroppo da troppo tempo stanno a girare le orecchie
a sentire le varie voci e in attesa, potrebbero dirci: "ma voi
criticate ogni soluzione... !"
SI,
E' COSI'!
Ogni
"soluzione" è per i padroni, non è per gli operai, tanto
meno per la popolazione inquinata!
Gli
operai non possono essere partigiani di questa o quell'altra
"soluzione", perchè sarebbero degli stupidi agnelli
sacrificali all'altare del profitto.
Ogni "soluzione" del governo è un disastro per gli operai, che o organizzano la loro autonomia di classe o hanno già perso.
Per
gli operai sono solo due le "soluzioni":
Ora
battersi - al di là di quello che dicono Gnudi, Renzi, padroni
italiani o indiani che siano - per una difesa rigida di posti di
lavoro, salari, diritti e sicurezza e salute per sè e le masse
popolari di Taranto, con una linea sindacale di classe intransigente
che non guarda in faccia nessuno;
attrezzarsi,
organizzativamente e politicamente, per lottare contro l'intero
sistema dei padroni, perchè senza "potere operaio" tutto è
illusione. E chi dice il contrario vi sta prendendo in giro.
Requisizione
dei fondi nascosti dei Riva, imposizione del risanamento e bonifiche,
ecc., possono essere il frutto solo di questa battaglia.
MA
PER QUESTO OCCORRE CHE GLI OPERAI APRANO GLI OCCHI E LE ORECCHIE E
COSTRUISCANO LA LORO AUTONOMIA DA PADRONI, GOVERNO, SINDACATI
CONFEDERALI, SINDACATINI E LIBERI E PENSANTI DI VARIO GENERE E TIPO.
L'unica
"libertà" che abbiamo è quella di organizzare un
sindacato di classe, una lotta vera, e di costruire un partito degli
operai, comunista rivoluzionario di tipo nuovo; l'unico "pensiero"è
usare finalmente la testa per questo.
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