martedì 21 ottobre 2014

pc 21 ottobre - Unità antifascista e contro la repressione a Bologna - TEO Libero


bologna_libera_antifaArresti domiciliari e autorizzazione al lavoro per Teo, compagno antifascista arrestato durante gli scontri della scorsa settimana in occasione del comizio nazifascista della cricca di Fiore. Dopo la convalida dell’arresto è iniziato il rito abbreviato durante il quale l’accusa ha chiesto una condanna a due anni senza alcun beneficio. Intanto fuori dal tribunale si era radunato un presidio di solidarietà al compagno che ha raccolto tutte le realtà antifasciste della città. Sempre in mattinata è stata allestita una conferenza stampa dai promotori della manifestazione che ha ribaltato completamente le accuse delle autorità indicando nella giunta comunale e nella questura i veri responsabili delle tensioni di sabato scorso che hanno visto la piazza di Bologna concessa ai nazifascisti di Forza Nuova. Dal canto suo il Comune e il PD  fa sapere che sono pronti a rivedere le convenzioni con alcuni centri sociali della città, allineandosi nei fatti alle richieste della Lega Nord contro gli spazi convenzionati ormai da anni. Durante la conferenza stampa è stata anche annunciata una contro-inchiesta che verrà presentata pubblicamente nei prossimi giorni dove verranno raccolti, documenti, fonti e testimonianze che registrano le violenze di cui si è resa responsabile la celere di Bologna e di Padova attive nel contrastare l’iniziativa antifascista.
D’altronde sarà importante rendere pubblici gli effetti di una gestione dell’ordine pubblico che ha garantito a Fiore e ai Nazi di sfilare in corteo con croci celtiche e mazze, fare un comizio e tornare ai bus cantando strofe nostalgiche, procurando così uno sfregio alla città di Bologna da sempre ostile ai nazi di FN (che in città sono appena 5) e forte di un senso comune esplicitamente antifascista. Uno sfregio che è stato energicamente riparato dalla determinata iniziativa antifascista che ha saputo interpretare efficacemente l’identità partigiana di Bologna.

Pubblichiamo di seguito il comunicato congiunto di tutte le realtà antifasciste cittadine che convocava l’iniziativa solidale di oggi:

Bologna è libera! Teo è libero!
Ieri è stata una grande e importante giornata per la Bologna antifascista, antirazzista, antisessista, anticapitalista. Oltre un migliaio di precar@, student@, lavoratori e migranti della città degna hanno dato vita a una lunga e intensa giornata di conflitto contro la presenza, a poche centinaia di metri di distanza, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dei fascisti di Forza Nuova con il loro capo Roberto Fiore. È un’inaccettabile provocazione che la Bologna della memoria partigiana e la Bologna della strage del 2 agosto 1980 siano insultate dalla presenza di un piccolo gruppo neo-nazista.
Il corteo si è concentrato alle 14.30 in Piazza XX Settembre, per comunicare con la città i contenuti della manifestazione, iniziando con delle iniziative di rifiuto del Mos Maiorum, l’operazione di polizia europea contro i migranti. Poco dopo le 17 la manifestazione si è diretta in Via Castiglione, dove era prevista la lectio magistralis di Visco, tra i responsabili delle politiche di austerity e impoverimento di massa in accordo con la troika e la Bce. Invitato dal Mulino (casa editrice storicamente legata alla famiglia Prodi) e dall’Unibo dello sceriffo Dionigi, la sua lectio magistralis aveva come titolo “Perché i tempi stanno cambiando”. Ma questa volta la lezione gliela abbiamo data noi, con un benvenuto fatto di determinazione, coraggio e vernice colorata. La polizia ha risposto con violente cariche, che hanno provocato diversi feriti tra i manifestanti. Il corteo è rimasto compatto, resistendo ai manganelli della celere e riprendendo il proprio percorso.
Dopo i padroni, ci siamo quindi diretti verso i loro servi, cioè i fascisti di Forza Nuova. Alle 19, orario previsto per il raduno di Forza Nuova in Piazza San Domenico, eravamo tutte e tutti lì davanti. In mezzo, a proteggere i fascisti, ancora una volta polizia e carabinieri. Per diversi minuti dal corteo fuochi d’artificio e materiali pirotecnici hanno illuminato la sera, per dire che a Bologna non c’è spazio per i fascisti. Per proteggere Forza Nuova, poliziotti e carabinieri hanno nuovamente caricato con brutale violenza, ferendo molti altri manifestanti e operando un fermo. Abbiamo concluso la manifestazione prima davanti a Palazzo d’Accursio (per indicare nel comportamento del sindaco Merola la responsabilità politica di aver concesso spazio a Forza Nuova) e infine davanti alla Questura, per rivendicare la libertà del compagno dichiarato nel frattempo in stato di arresto.
Ieri la Bologna degna ha dimostrato che l’antifascismo non si delega a nessuno, ma è una pratica che si esprime lottando quotidianamente contro l’austerity e il razzismo. Non è stata infatti solo un’importante iniziativa di conflitto, perché si inserisce in radicati percorsi di movimento e apre nuovi spazi di lotta. Ecco perché i tempi possono davvero cambiare.
Convochiamo per lunedì in Piazza San Domenico un presidio di solidarietà a partire dalle ore 10 per l’immediata liberazione di Teo e alle ore 11.30 una conferenza stampa per spiegare perché la Bologna antifascista non si processa.

Le compagne e i compagni di Bologna

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