Per il capitale la produzione ha come solo e unico scopo il plusvalore e quindi il profitto, non gli interessa il soddisfacimento dei bisogni sociali ma neanche il soddisfacimento dei bisogni individuali, non gli interessa la produzione di valori d'uso se non come mezzo dalla cui vendita realizzare il profitto, che sua volta è determinato dal plusvalore contenuto nelle merci prodotte.
Chiaramente parliamo di sovrapproduzione relativa di merci, perchè esse non sono affatto sovrabbondanti rispetto ai bisogni sociali, ma lo sono rispetto alla remunerazione del capitale investito. Per il capitale questa è la crisi, non nel senso che non può più produrre e/o non può più vendere, ma nel senso che quanto può realizzare dal capitale investito e dalla vendita delle merci non è per lui conveniente per mantenere e anche aumentare i suoi profitti.
La parte finale in particolare spiega bene la funzione della merce forza lavoro, in prevalenza immigrata in questo caso, braccia e schiene da spremere e poi buttare, ma la particolare merce forza lavoro è fornità ogni giorno dagli operai, sono loro il motore della storia, quelli che la faranno finita con il sistema dei padroni fondato sullo sfruttamento.
Dalmine
20 ottobre 2014 - comunicato
stampa slai cobas per il sindacato di classe
No
licenziamenti: CONTINUA LA MOBILITAZIONI DEI LAVORATORI NATURA.COM
I
lavoratori dell'azienda Natura.com che in maggioranza si sono
iscritti allo Slai Cobas, riuniti in assemblea per valutare
l'incontro avvenuto tra azienda e cgil-cisl il 15 ottobre che
prosegue sulla strada del licenziamento attraverso la mobilità,
hanno ribadito che continueranno la mobilitazione, che vogliono
ottenere un incontro diretto con l'azienda per un confronto sulle
proposte del sindacato Slai Cobas, per mantenere il lavoro.
Questo
è ancora più necessario dopo che l'azienda, che ci aveva invitato
all'incontro sopracitato, inspiegabilmente ha negato la possibilità
di partecipare ai rappresentanti dei lavoratori dello Slai Cobas. E'
un diritto dei lavoratori, con il sindacato che hanno scelto per
essere rappresentati e tutelati, partecipare alle trattative.
Detto
questo denunciamo il tentativo di azienda e sindacati confederali di
frenare l'azione di lotta dei lavoratori, annunciando un incontro per
il 30 ottobre solo per prendere tempo mentre hanno avviato una
campagna di pressioni verso i lavoratori per rompere l'unità,
seminare dubbi per farli desistere dall'iscrizione sindacale, con
presunte buone uscite, perdita di 6 mesi di mobilità se iscritti al
Cobas, essere ripresi al lavoro se stanno buoni......
Non
è una novità questo tipo di situazione, ma la domanda è di che
cosa hanno paura azienda e sindacati confederali? I lavoratori
vogliono solo sapere, cosa
c'è dentro allo stabilimento di Bolgare?
Magazzino
della materia prima? Macchine, linee produttive?
Come
mai il lavoro e le assunzioni sono aumentati allo stabilimento di
Manerbio?
Perchè
dopo essere stati sfruttati per decine di anni ora dobbiamo essere
buttati per strada, quando il lavoro c'è, e sostituiti da precari
sottopagati attraverso le cooperative?
Per
questo i lavoratori, se la vertenza non si sbloccherà a breve con un
incontro diretto con l'azienda, hanno deciso che si muoveranno anche
verso gli organi competenti Inps e Direzione del Lavoro, istituzioni,
per chiedere di intervenire in merito alla vertenza e avere delle
risposte su una situazione paradossale: perchè la società Linea
Verde di Manerbio, che ha preso Natura.com ora la vuole chiudere?
Non
devono essere i lavoratori a pagare le ristrutturazioni che le
aziende fanno per mantenere alti i loro profitti, ricordiamo solo che
nel sito di Bolgare lavoravano centinaia di lavoratori e ora si
vogliono licenziare gli ultimi 64. Non deve essere la collettività a
farsi carico dei rischi d'impresa degli imprenditori, accollandosi i
costi di mobilità ingiustificate e di nuovi disoccupati
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