Bianca Guidetti Serra
Redazione ContropianoBianca Guidetti Serra è stata un esempio vivente di come si vive da comunista dntro una serie di stagioni sempre diverse, spesso durissime, senza mai eprdere né la bussola né la fiducia nel cambiamento.
Come avvocato, non possiamo che indicarla ad esempio di cosa sia il "garantismo", termine insozzato negli ultimi venti anni da berlusconiani d'ogni risma e "creativi" del giornalismo presunto progressista.
Garantismo come affermazione dei valori costituzionali, difesa dei più deboli (e gli imputati che lei ha assistito non sono mai stati di quelli col libretto degli assegni sempre a disposizione), rispetto delle persone prima ancora che delle regole, contro ogni "sospensione del diritto" in nome dell'"efficacia" della repressione.
Qui di seguito riportiamo il commosso saluto che a lei, torinese e "valsusina naturale", ha rivolto il TgValSusa.
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Bianca (la seconda da sinistra), di fianco al futuro marito, Alberto Salmoni (il primo a sinistra). Con Primo Levi in pantaloni scuri.
Stamane Torino ha perso una grande donna, figura centrale della giustizia e della politica per molti anni. A darne notizia il figlio Fabrizio Salmoni.
Bianca Guidetti Serra è stata l'avvocata dei deboli, delle minoranze, degli sfruttati, ha difeso operai, studenti, e minorenni che hanno subito abusi, ha lavorato per ottenere leggi moderne sull'adozione. È mancata stamane, alle 8,30, dopo lunga malattia a 95 anni nella sua casa di Torino che era stata anche il suo studio legale. Lo comunica il figlio Fabrizio Salmoni con la moglie Cecilia e la figlia Loretta Lisa.
Al di là delle sue brevi esperienze
istituzionali (deputata indipendente per Democrazia Proletaria 1987-90*;
consigliere comunale indipendente con Dp 1985-87; poi ancora con il Pds
1990-99), Bianca è stata una grande avvocata anche quando si è trattato
di confrontarsi con i poteri forti: fu parte civile con i sindacati
contro la Fiat per le schedature illegali dei dipendenti (unica, storica
condanna penale della Fiat); fu difensore del Direttore del giornale
Lotta continua Pio Baldelli contro il commissario Calabresi e fu parte
civile nel processo contro i Frati Celestini di Prato, imputati di
maltrattamenti nei confronti dei bambini a loro affidati. La ricordiamo
anche per altri processi storici (banda Cavallero, banda XXII Ottobre,
Brigate Rosse, Ipca di Ciriè, Eternit di Casale Monferrato) ma la gente
la ricorderà soprattutto per la miriade di processi in difesa di
militanti politici degli anni Sessanta-Settanta.
All’avvocatura era approdata nel 1947,
dopo la Resistenza che l’aveva vista staffetta partigiana in Val di Susa
e in Val Chisone; impegnata ad aiutare, con Ada Gobetti amici e
conoscenti ebrei, considerati di “nazionalità nemica” dalla Repubblica
Sociale italiana; e ancora come organizzatrice dei Gruppi di Difesa
della Donna a Torino.
Quando sui muri di Torino apparvero i
primi manifesti antisemiti, Bianca – con la più giovane sorella Carla
(che avrebbe poi sposato Paolo Spriano), con Alberto Salmoni (che
sarebbe, in seguito, diventato suo marito) e altri giovani – si mise
metodicamente a strapparli. Forse in questa determinazione (che la
polizia, per fortuna dei ragazzi, considerò soltanto un atto di
vandalismo) giocò l’amicizia con Primo Levi. (Anpi)
Iscritta al Pci dal 1943, ne uscì nel
1956 a seguito dei fatti d’Ungheria e si dedicò quindi completamente
all’attività professionale, pur sempre nell’ambito della più ampia
sinistra italiana, da indipendente: si occupa con determinazione del
diritto di famiglia e della tutela dei più deboli, dei minori e dei
carcerati; è presente nelle fabbriche torinesi per assistere gli operai
per conto della Camera del lavoro; negli anni Settanta combatte la
battaglia contro le schedature politiche degli operai alla Fiat.
Nel maggio del 2009 intervistata dal
quotidiano «La Stampa» in occasione dei suoi 90 anni, le fu chiesto
quale significato ebbe il processo, che la vide protagonista come parte
civile, sulle schedature scoperte dall’allora pretore Guariniello –
processo che si concluse con l’assoluzione degli imputati:
Io credo che un significato l’abbia
avuto: quello di non accettare un sistema iniquo senza protestare. Era
una storia di abusi. Che giustificava la volontà di ribellarsi. Dopo di
allora nessuno poté più pensare di trattare così gli operai. («La Stampa»)
Nel 1987 si dimise da consigliere per presentarsi, sempre come
indipendente nelle fila di Dp, alle elezioni per la Camera dei Deputati.
In Parlamento prese parte ai lavori delle Commissioni giustizia e
antimafia. Nel 1990, insieme a Medicina Democratica e all’Associazione
Esposti Amianto (AEA) partecipò alla presentazione, come prima
firmataria, di una proposta di legge per la messa al bando dell’amianto,
approvata poi nel 1992 (“Norme relative alla cessazione dell’impiego
dell’amianto”, Legge n. 257 del 27 marzo 1992).
Aveva smesso di esercitare nei primi
anni Novanta per le prime difficoltà fisiche, poi nel 1997 il primo
ictus ne aveva definitivamente interrotto l’attività.
Il suo impegno nel campo del diritto ci
dice che, in coerenza con le sue scelte di sempre e con la sua indole
combattiva, oggi la vedremmo certamente dare battaglia in Tribunale in
difesa dei valsusini e di chiunque subisce gli abusi del Potere. Per
questo, e in omaggio alla sua vita, siamo sicuri che saranno in molti a
volerla andare a salutare per l’ultima volta. Si attendono nelle
prossime ore informazioni più dettagliate sulle sue esequie.
La redazione di TG Vallesusa si
stringe con affetto attorno all’amico e collega Fabrizio Salmoni in
questo momento di dolore per la perdita della mamma Bianca.
* Diede le dimissioni da parlamentare dopo poco più di due anni per incompatibilità personale con quel tipo di lavoro
Bibliografia di Bianca Guidetti Serra:
Il paese dei celestini (con Francesco Santanera), Einaudi, Torino 1973
Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile (II vol.), Einaudi, Torino 1977
Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984
Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d’Ombra 1994
Da segnalare la sua biografia autorizzata: Santina Mobiglia, Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009.© Copyright 2014 TG Valle Susa,
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