La telenovela della patata bollente della riforma degli
ammortizzatori sociali ha visto ieri un'altra puntata. Le affermazioni del
ministro Poletti vengono riportate da un articolo odierno di ItaliaOggi che
riporta di un convegno organizzato da un settore dei padroni, quello della Cna,
confederazione nazionale artigiani: (non passa giorno senza che una categoria
padronale, dall'onnipresente Confindustria con Squinzi, alla Cna, appunto, non
pressi un esponente del governo per dettare le proprie condizioni).
Migliaia di operai e lavoratori aspettano ma, dice il
giornalista "Il decreto sulla cassa integrazione in deroga è bloccato
perché il Governo vuole coordinarlo con la legge delega sugli ammortizzatori
sociali. Allo studio dell'esecutivo ci sarebbero criteri e principi per
cambiare la misura e rimetterla sotto controllo, abbinandola poi alla legge
delega."
Mettere sotto controllo la cassa in deroga significa per il
governo cercare innanzi tutto di ridurla al minimo con la chiara intenzione di
arrivare alla sua soppressione in futuro dato che, dice Poletti: "… la
cassa integrazione in deroga che così com'è è tossica". E, appunto:
"Bisogna trovare il modo di darle un senso e tenere sotto controllo i
troppi oneri, allineandola poi alla legge delega sugli ammortizzatori
sociali". Cioè costa troppo! E trova subito conforto tra le braccia dei
padroni della Cna, che già che ci sono aggiungono le proprie
"priorità":
"…la condizionalità degli ammortizzatori sociali, da erogare
solo a chi sarà completamente inserito all'interno di un percorso di politiche
attive." E chi le ha mai viste queste "politiche attive"?
"… la necessità di prevedere nuovi schemi di orario di
lavoro, attuati autonomamente dalle imprese." Visto che il
contratto di lavoro è diventato carta straccia, si può fare da soli.
"… revisione dell'apprendistato e contro la
dequalificazione andrebbe rivisto il divieto di svolgimento di mansioni
ripetitive." Con questa richiesta di mano libera su tutto, libertà di
sfruttamento infinita, uno pensa che le richieste si possano chiudere qui, e
invece no!
"Da rivedere anche il contratto unico,
introducendo un nuovo meccanismo di ingresso, attraverso un apprendistato
rinnovato che può trasformarsi nel tempo." Ma quante volte lo vogliono
"rinnovato" questo apprendistato? È vero che non si finisce mai di
imparare, ma qui si esagera! Vuoi vedere che si potrà essere
"apprendisti" anche dopo i 60 anni?
"La confederazione chiede inoltre di incentivare la
formazione continua attraverso un credito d'imposta pari al 50% delle spese
sostenute dalle imprese," i padroni di ogni ordine e grado non
smettono mai di chiedere soldi al governo!
"… l'introduzione di un salario minimo inderogabile per
tutti i lavoratori dipendenti, attraverso un meccanismo reale di misurazione
della rappresentanza e la riduzione del costo del lavoro." (Che
c'entra qui la misurazione della rappresentanza?)… mentre si capisce alla fine
che il problema è "il costo del lavoro". Insomma, di fronte a queste
richieste dei padroni anche il paese di bengodi impallidisce.
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