Un comunicato dell'Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese sulla vicenda della "Estelle"
Il nuovo atto di pirateria israeliano, commesso la mattina del 20 ottobre, ha riportato l’attenzione sull’assedio illegale, immorale e disumano cui sono sottoposti gli abitanti della Striscia di Gaza.
Il nuovo atto di pirateria israeliano, commesso la mattina del 20 ottobre, ha riportato l’attenzione sull’assedio illegale, immorale e disumano cui sono sottoposti gli abitanti della Striscia di Gaza.
Il veliero Estelle, che col suo
carico di speranza e di aiuti umanitari era diretto a Gaza, è stato
arrembato in acque internazionali da navi da guerra israeliane,
costretto a cambiare rotta e a dirigersi al porto di Ashdod. Qui i 30
pacifisti che componevano l’equipaggio, compresi alcuni parlamentari e
tre cittadini israeliani sono stati posti in stato di detenzione con
l’accusa di aver contravvenuto alle normative del governo israeliano le
quali, secondo Israele, sono applicabili anche in acque internazionali.
Come scrive Adam Keller daTel Aviv, portavoce del movimento Gush Shalom, “col suo stupido spettacolo di forza, lo Stato di Israele sta dimostrando a tutto il mondo che vuole estendere la sua occupazione anche nelle acque internazionali del Mediterraneo”.
Come scrive Adam Keller daTel Aviv, portavoce del movimento Gush Shalom, “col suo stupido spettacolo di forza, lo Stato di Israele sta dimostrando a tutto il mondo che vuole estendere la sua occupazione anche nelle acque internazionali del Mediterraneo”.
E’ un israeliano ebreo a dire
questo, così com’è un italiano ebreo, Marco Ramazzotti Stockel,
l’attivista rilasciato grazie al ricorso del Console italiano, a dire
che Israele si comporta come un “bandito internazionale” e che l’Europa
non fa nulla per impedirlo.
Mentre nutriamo la speranza che
vengano immediatamente rilasciati tutti i pacifisti illegalmente
sequestrati, riprendiamo le parole di Marco R. Stockel il quale non ha
dubbi sulla giustezza della missione di Estelle e invita tutti ad andare
avanti nella battaglia di civiltà per interrompere l’arbitrio
israeliano. Un arbitrio tanto più insopportabile considerando il suo
accanimento, addirittura ridicolo, contro un piccolo veliero
ultranovantenne, colpevole di voler portare a Gaza un carico di
umanità, di giocattoli e di solidarietà insieme alla speranza che il
mondo si scuota dall’indifferenza e si dichiari contro l’assedio
illegale che dura ormai da cinque anni.
Gli occhi dei gazawi che ieri
fissavano il mare nella speranza di vedere l’arrivo delle vele, i tanti
bambini che nelle scuole avevano imparato “Welcome Estelle” e che
sorridevano aspettandola, hanno avuto ancora una volta il sorriso
rubato da Israele. Ma abbiamo la certezza che un’altra Estelle riuscirà
presto ad approdare, che quei sorrisi presto fioriranno nella libertà
che arriverà a Gaza se l’indignazione della società civile saprà
scuotere l’ignavia dei governi “amici” di Israele.
Sta a noi continuare. Sta a noi
gridare forte contro l'indifferenza dei governi e delle istituzioni
supini a tutte le angherie israeliane e ciechi di fronte ai suoi
crimini. Per questo parteciperemo e invitiamo tutti a partecipare con
noi al presidio indetto dal coordinamento freedom flotilla di fronte a palazzo Chigi martedì 23 ottobre alle ore 17.
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