Dalla CGIL non ci saremmo aspettati
certo una manifestazione che desse risposte di lotta all'attacco di padroni e
governo, ma quella del 20 ottobre a Roma è stata una delle peggiori nella storia
di questo sindacato.
Niente corteo, così i lavoratori si
cominciano ad abituare a rinunciarvi, scarsa partecipazione (i pullman
provenienti da tutta Italia non hanno riempito nemmeno il piazzale del
palasport), pochi lavoratori attivi e molti funzionari, gazebo regionali e
quelli delle categorie.
Una sagra paesana, una fiera del
lamento dagli interventi dal palco di lavoratori in cassintegrazione e con
vertenze ancora aperte che finivano tutti con "grazie di esistere" alla CGIL ,
un'"agorà" che la CGIL ha riempito di lavoratori in veste di questuanti verso
padroni e governo.
Infatti dietro la parola "lavoro"
scompaiono i lavoratori in carne ed ossa, le loro condizioni materiali
d'esistenza, con un messaggio corporativo dove dentro il "lavoro" ci possono
essere anche interessi dei padroni in crisi.
L'obiettivo dichiarato era quello
di "ricordare al Governo di mettere il lavoro prima di tutto" salvo aggiungere
che la politica di austerità è stata un fallimento, come se Monti non fosse
espressione della classe padronale e del capitale finanziario e che la sua
politica dell'austerità non fosse la strada imboccata con decisione dai padroni
per rovesciare la crisi sui lavoratori.
Le proposte della Camusso hanno
mandato messaggi di conciliazione a questo governo come se Monti non fosse
persino peggiore del precedente: detassazione delle tredicesime, correzione alla
legge di stabilità, una spending review che significa licenziamenti di
massa...la piattaforma da consegnare al PD.
E poi niente sciopero anche il 14 novembre - sciopero europeo dichiarato in spagna,portogallo,grecia..- semplice
giornata di lotta partecipando, senza sciopero, ad una
manifestazione indetta dal sindacato europeo e da concordare con CISL e
UIL.
Il passaggio sull'Ilva è decisamente
filo governativo: " Vogliamo dire all'Ilva di Taranto che non ha più scuse: deve
applicare l'Aia definita dal governo. Ora deve ridare ai lavoratori e alla città
una condizione lavorativa positiva".
Sulla Fiat, dopo avere lasciato da
soli gli operai di Pomigliano e la stessa fiom, spera ora di farsi una verginità
sostenendo la decisione del giudice per il
reintegro.
La manifestazione di Roma è stata
preparata in fretta e furia dalla Cgil forse per contrastare quella della settimana
prossima del Monti Day. Nonostante tutto molti lavoratori hanno preso e letto i
nostri volantini, le locandine del PCm per il 27 affisse per tutta la piazza
assieme a quelle sull'Ilva. La nostra presenza è stata ben visibile. Poi con il
nostro banchetto abbiamo diffuso molte copie del giornale 'proletaricomunisti', copie degli opuscoli speciale Fiat e la
propaganda internazionalista per la Conferenza di Amburgo a sostegno della guerra popolare in India
del 24 novembre (con affissione anche di queste
locandine).
Per il 27, oltre al nostro
volantino, quello della Rete 28Aprile di opposizione nella cgil e qualche altro di orientamento comunista.
Lo slogan che richiedeva lo sciopero
generale è stato lanciato da alcuni sindacalisti fiom e rilanciato anche da noi di
proletari comunisti all'inizio e durante l'intervento del segratario generale Camusso ma
con poco seguito.
Ma il versante positivo della cosa è che grazie anche alla linea e alla prassi della CGIL il terreno
della lotta contro il governo e i padroni può decisamente essere occupato dalle
forze classiste e rivoluzionarie se esse rompono con l'attendismo e l'opportunismo presenti anche nelle file
del sindacalismo di base.
Per proletari comunisti la manifestazione nazionale no monty day del 27 è un'altra tappa della nostra propaganda e agitazione al servizio di questa linea.
proletari comunisti- PCm Italia
23 ottobre 2012
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