Tutti assolti perché il fatto non sussiste! Il 17.10.2012 la Corte d’Assise di Bologna ha messo la parola fine al procedimento giudiziario per associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis) aperto nove anni fa contro il (n)PCI, il P.CARC e l’ASP dal sostituto procuratore di Bologna Paolo Giovagnoli (ora Procuratore Capo a Rimini): tutti i compagni sono stati “assolti perché il fatto non sussiste”!
Il resoconto di quanto
avvenuto in aula è sommario, perché i compagni non si sono presentati. Respinte le eccezioni
preliminari e anche i testi citati dagli avvocati dei compagni, la Corte ha
accolto solo un unico testimone (indicato dall’accusa), il vice sovrintendente
della DIGOS di Modena Alberto Sola, autore dell’informativa che costituiva la
base portante (!?) del procedimento giudiziario. Il solerte Sola ha esordito
blaterando di armi, di fondi economici raccolti illegalmente, di documenti
falsi, di struttura occulta, di piani eversivi, ecc. Il PM Gustapane a più
riprese gli ha domandato se l’attività investigativa svolta aveva portato ad
acquisire delle prove di quanto affermava e Sola ha costantemente risposto che
“no, però…”, “no, ma sembrava che avessero il proposito di…”. Il PM ha concluso
l’interrogatorio dicendo che per configurare l’art. 270 bis non bastano i
sospetti ma occorrono prove di concretezza e attualità dei fatti, affermando che
bisogna accettare anche ideologie antagoniste altrimenti vengono annullati i
principi democratici e chiedendo alla Corte di ribadire il giudizio di
assoluzione per insussistenza di concreti elementi. Alla richiesta si sono
associati i nostri avvocati. Dopo essersi ritirata per circa mezz’ora, la Corte
d’Assise ha pronunciato la sentenza di assoluzione con formula piena.
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