"puro
esercizio di violenza","massacro ingiustificabile da
parte degli operatori di polizia", "condotta cinica
e sadica degli operatori di polizia",'macelleria
messicana'
G8, ''alla Diaz un massacro che ha screditato l'Italia agli occhi del mondo''
ultimo
aggiornamento: 02 ottobre, ore 16:00
Roma
- (Adnkronos) - Le motivazioni dellaCassazione per
il verdetto dello scorso 5 luglio che ha confermato
tutte le condanne,per
l'irruzione nella scuola durante il G8 di Genova, azzerando i vertici
della polizia: ''Puro
esercizio di violenza da
parte della polizia contro persone inermi''. Dagli scontri di Genova
all'irruzione alla Diaz/Cronologia.
Quella tragica notte nel film
di Daniele Vicari:
"Obiettivo riflettere sulla democrazia" - VIDEO
Roma,
2 ott. - (Adnkronos) - L'irruzione alla scuola Diaz nella notte del
21 luglio 2001 durante il G8 e' stato un "puro esercizio di
violenza", caratterizzato da un "massacro
ingiustificabile da parte degli operatori di polizia" che
ha gettato "discredito sulla nazione agli occhi del mondo
intero". Lo mette nero su bianco la V Sezione penale
della Cassazione nelle 186 pagine di motivazione (la
sentenza e' la 38085) nelle quali spiega il perche' lo scorso 5
luglio ha convalidato le condanne per falso aggravato nei confronti
degli allora vertici della polizia dichiarando invece prescritto il
reato di lesioni per i poliziotti.
La
Cassazione, parlando dei pestaggi durante il G8, non fa sconti ne' ai
dirigenti ne' ai poliziotti. In vari passaggi della sentenza i
relatori Piero Savani e Stefano Palla parlano di "condotta
cinica e sadica degli operatori di polizia", di "un
massacro ingiustificabile". Piu' volte nella sentenza ritorna
l'espressione di Michelangelo Fournier l'allora capo del settimo
nucleo che fece irruzione alla Diaz 'macelleria messicana'
che la Cassazione definisce quaanto mai "significativa e
fotografica". Particolarmente "odioso" viene definito
da piazza Cavour l'atteggiamento degli allora vertici della polizia,
tra i quali Gilberto Caldarozzi, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi
e Vincenzo Canterini sul mancato pentimento o quanto meno sul
"ravvedimento" del massacro avvenuto alla Diaz nel quale
vennero arrestate e ferite circa 93 persone.
La
Cassazione inoltre mette in evidenza come l'irruzione nella scuola
Diaz sia stata caratterizzata da una "mancata indicazione per
via gerarchica di ordini a cui attenersi" tanto che "c'era
una sorta di carta bianca nell'uso della forza connaturato
all'esecuzione dell'operazione".
La
Cassazione descrive cosi' l'inusitata violenza all'interno della
scuola Diaz durante il G8: "L'assoluta gravita' sta nel fatto
che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si
sono scatenate contropersone all'evidenza inermi, alcune
dormienti, altre gia' in atteggiamento di sottomissione con
le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta, in manifesta
attesa di disposizioni, cosi' da potersi dire che si era trattato
di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e
diretta all'umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle
vittime". In una parola, la Cassazione dice che alla Diaz gli
operatori di polizia hanno dato vita ad un "puro esercizio di
violenza".
Secondo
la Cassazione e' pienamente condivisibile il giudizio espresso dalla
Corte d'Appello di Genova quando, nel 2010, ha bollato l'attivita'
della polizia come "condotta cinica e sadica, in nulla provocata
dagli occupanti la scuola, tanto che il comandante del VII nucleo
Fournier ha, con acrobazia verbale tanto spudorata quanto risibile,
dapprima parlato di 'colluttazioni unilaterali', per poi finire con
l'ammettere la reale entita' dei fatti, per descrivere i quali ha
usato la significativa e fotografica espressione 'macelleria
messicana'".
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