domenica 30 settembre 2012

pc 30 settembre - ALL' EURECO COME ALLA THYSSEN: SI BRUCIANO LE VITE OPERAIE IN NOME DEL PROFITTO E DELL' ILLEGALITA' DEI PADRONI, COPERTE DALLE CONNIVENZE POLITICHE!


ALL' EURECO COME ALLA THYSSEN: SI BRUCIANO LE VITE OPERAIE IN NOME DEL PROFITTO E DELL' ILLEGALITA' DEI PADRONI, COPERTE DALLE CONNIVENZE POLITICHE!

Con queste parole d'ordine, a un mese dallo scoppio alla Eureco- il 4 dicembre 2010-, la rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro ha dato vita a una mobilitazione nazionale e a un presidio a Paderno Dugnano, per affermare la VERITÀ: non di incidenti, non di morti bianche bisogna parlare, ma di morti annunciate, di omicidi commessi in nome del profitto e del malaffare.
Intorno alla Eureco abbiamo assistito alla solita serie di affermazioni, ma anche di fatti, che tendono a sminuire, a definire fatalità, fatti non prevedibili, errore umano.

Finalmente, a quasi due anni dallo scoppio e dalla morte di quattro operai: SERGIO SCAPOLAN, HARUN ZEQIRI, SALVATORE CATALANO, LEONARD SHEHU, e il ferimento di tre operai, il 9 luglio si è tenuta l'udienza preliminare- proseguita, poi, il 16 luglio-, presso il Tribunale di Milano, a carico di Giovanni Merlino, il titolare della Eureco, società di smaltimento rifiuti, per: omicidio colposo plurimo, incendio e altre 23 imputazioni tra cui: imprudenza negligenza, imperizia, stoccaggio, traffico e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Il GUP ha accolto la costituzione di parte civile per i familiari di Sergio, Harun, Salvatore, Leonard e per i tre operai gravemente infortunati che hanno subito lesioni gravissime solo per i primi due capi di imputazione (omicidio e incendio); sono, inoltre, stati ammessi il Comune di Paderno Dugnano, ma solo per l'incendio e la CGIL, ma solo per il danno all'immagine e l'INAIL, tralasciando le imputazioni relative al mancato rispetto delle norme sul trattamento/smaltimento di materiali pericolosi, sulla mancata informazione ai lavoratori dei rischi cui erano, loro malgrado, esposti, e non considerando in nessun modo la recidività di Merlino, già condannato per la morte di un operaio avvenuto in precedenza in un altro suo impianto. Sono state respinte, invece, le costituzioni di parte civile di MD, AIEA, Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco, Anmil, Allca Cub Chimici.

Ancora più grave riteniamo il fatto che, nel rinviare la discussione al 28 settembre 2012, il giudice abbia auspicato che, prima di quella data, le vittime parti civili e la società Eureco trovino un accordo monetario, come se la vita, la salute degli operai valga una manciata di euro e mortificando la sete di giustizia dei familiari e degli operai feriti che chiedono che Merlino passi i suoi giorni in galera e a cui nessuna cifra potrà restituire i loro cari.

Facciamo appello a sostenere i familiari, gli operai rimasti feriti nello scoppio partecipando ai presidi che la Rete organizzerà davanti al tribunale, ma anche alle iniziative di informazione sui fatti della Eureco, aderendo alla Rete stessa. Perchè per la Eureco sia come per la Thyssen, con le condanne esemplari che in quel processo si sono avute.

La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente episodica dei sindacati di base su questi temi e una linea e una pratica e metodo contro il settarismo autoreferenziale con partiti, gruppi e organizzazioni che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.

Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento operaio, popolare, sociale, politico e culturale necessario per incidere in questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del sistema del capitale.
Per aderire, organizzare, proporre iniziative: cell: 3387211377;mail:retesicurezzamilano@gmail.com

Comunicato stampa
il 28 è iniziato il processo per lo scoppio all' Eureco.
Nell' udienza, a porte chiuse, sono state definite le parti civili.
Ricordiamo che, a carico di Merlino, è stato riconosciuto il dolo e non la colposità. Insieme a questo, ancora oggi il giudice ha ribadito di auspicare che si arrivi ad un accordo economico tra le parti, il che ci sembra una anomalia, l'esprimersi in merito.
Ma questa udienza è stata concomitante, tra gli altri, al processo Ruby e, per l'ennesima volta, abbiamo assistito all'osceno spettacolo di stampa e TV che si sono presentati in massa per intervistare, fotografare i protagonisti del processo. Quella che si definisce informazione e che da destra a sinistra si compatta per difendere il “guerriero” Sallusti, non si è degnata di riprendere il presidio davanti al Tribunale e dare voce sia per la vicenda Eureco che, in generale, sugli infortuni e morti sul lavoro. Fatto che conferma che anche per la stampa, così come per i padroni e il governo -vedi la bozza di decreto semplificazioni bis- la vita degli operai vale meno di niente.
Sottolineiamo anche con estremo dispiacere, ma anche rabbia, l' assenza di organizzazioni sindacali, associazioni, movimenti contro le devastazioni dei territori ai presidi a sostegno della difficile battaglia per avere giustizia e lavoro sicuro
La prossima udienza si terrà il 23 novembre

Milano, 28-9-12
Rete Nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro-nodo di Milano
cell: 3387211377

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