Subito dopo le dimissioni di Lombardo,
la campagna elettorale per le regionali in Sicilia è partita in modo
molto confuso perché dato che si tratta di una corsa alla poltrona
(un vero concorsone con circa 1700 concorrenti) il problema dei
partiti è con chi allearsi e come prendere voti!
I politici, che dopo giri e rigiri di
casacche hanno infine trovato le combinazioni giuste, sono stati però
disturbati dalla necessità, diventata ancora più urgente dopo gli
scandali delle varie regioni dal Lazio alla Lombardia... di attenersi
ad un “codice etico”, elaborato dalla Commissione parlamentare
antimafia, e cioè i candidati dovrebbe essere “candidi”
abbastanza da poter permettere di fare delle “liste pulite” come
le chiamano.
Apriti cielo! E come si fa? Si sono
chiesti: quasi impossibile, tanto che alcuni hanno pensato bene di
fregarsene del codice e, infatti, la frase che indica esattamente
come stanno le cose è quella di Musumeci, esponente de La Destra di
Storace, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione:
"Faccio
il pane con la farina che ho a disposizione". E che farina,
tutta del suo stesso sacco!
D'altronde tutti questi “siciliani”
ci tengono alla tradizione e ai loro nomi.
Facciamo l'elenco de più noti
riportato da La Repubblica di ieri:
a
Ragusa è tornato in campo nella lista del Pid-Cantiere Popolare un
volto noto ai siciliani: l'ex presidente della Regione Beppe Drago,
condannato in via definitiva a tre anni per l'utilizzo improprio dei
fondi riservati di Palazzo d'Orleans.
a
Messina numero due nella lista del Pdl è il sindaco uscente Giuseppe
Buzzanca, che invoca "l'oblio " per la vicenda che l'ha
visto coinvolto, visto che ha ottenuto la "riabilitazione":
è stato condannato a sei mesi per peculato.
a
Siracusa può rimanere capolista nella lista di Fli-Nuovo Polo per la
Sicilia Mario Bonomo. Deputato uscente ex Api, indagato nella vicenda
per le mazzette nel fotovoltaico che ha portato all'arresto di
Gaspare Vitrano, ex esponente del Partito democratico adesso a
giudizio.
A
Palermo per il Pdl corre Salvino Caputo, condannato a due anni (pena
sospesa) per abuso d'ufficio e falso: quando era sindaco di Monreale
avrebbe evitato il pagamento di alcune multe a un assessore e
all'autista del vescovo.
Una
condanna a quattro mesi per violenza privata (commutata in una multa)
ce l'ha anche il capolista del Pdl a Trapani, l'ex sindaco di Trapani
Mimmo Fazio.
a
Catania per il Cantiere popolare correrà Santi Catalano,
"riabilitato" dopo un patteggiamento per abuso edilizio ".
Con
lui in lista Mimmo Rotella, ex assessore regionale condannato a due
anni e tre mesi per falso in bilancio.
Aspirante governatore Cateno De Luca, alle prese con un processo per abuso d'ufficio e falso per una vicenda che risale a quando era sindaco di Fiumedinisi.
Aspirante governatore Cateno De Luca, alle prese con un processo per abuso d'ufficio e falso per una vicenda che risale a quando era sindaco di Fiumedinisi.
A
Ragusa numero due nella lista del Partito dei siciliani è Riccardo
Minardo, arrestato per pochi giorni e adesso a giudizio per truffa
per una vicenda che riguarda l'utilizzo anomalo dei fondi europei.
A
Catania, il capolista del Partito dei siciliani è Giuseppe Arena:
"Ho avuto in primo grado una condanna a 2 anni e 9 mesi per
falso ideologico per una vicenda assurda - dice - per aver cioè
approvato il consuntivo del Comune di Catania, nonostante tutti i
pareri favorevoli".
Nella
stessa lista Fabio Mancuso, finito per qualche giorno ai domiciliari
e indagato adesso per bancarotta.
A
Siracusa capolista è Giuseppe Gennuso, coinvolto in un'inchiesta su
autorizzazione per l'apertura di Sale Bingo ("Ma non ho nemmeno
un avviso di garanzia ", dice).
a
Caltanissetta ecco Pino Federico, alle prese con una vicenda
giudiziaria per voto di scambio.
ex
sindaco di Alcamo, Giacomo Scala [Pd] alle prese con un processo per
abuso d'ufficio e tirato in ballo per un'altra vicenda che riguarda
reati più gravi, come la truffa. In realtà Scala per quest'ultima
vicenda non è nemmeno indagato: "Non è mai stato raggiunto da
un avviso di garanzia, probabilmente c'è un esposto anonimo alla
Procura - dice il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo - e in
base alla nostra carta dei valori e al codice etico Scala è
candidabile ".
Elio
Galvagno a Enna, deputato uscente adesso nella lista Crocetta: "Sono
indagato da anni per reati che riguardano la gestione dell'Ato
rifiuti, ma non sono stato mai rinviato a giudizio".
Ma
come si fa a pensare che questi si possono candidare?
È
vero che dal parlamento, alle regioni, provincie e comuni sono a
migliaia i delinquenti a piede libero che si spacciano per politici e
chiedono il voto! Ma come si fa? E i proletari e le masse popolari
saranno chiamati anche questa volta a partecipare a questa farsa,
anche se su questo fronte le buone notizie non mancano, (in
continuità con le ultime elezioni amministrative) dato che un
sondaggio ha stimato in 2.000.000 il numero degli elettori che non
hanno intenzione di votare!
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