Il terrorismo non è la malattia, la clamorosa
ingiustizia lo è
Nessun singolo critico ha assunto sullo Stato
indiano una posizione come Arundhati Roy. In una lotta che ha avuto inizio con
Pokhran, passando per Narmada, e negli anni si è estesa ad altre insurrezioni,
guerre popolari e i maoisti clandestini, ha usato la sua abilità nello scrivere
[pensmanship] per sfidare il governo indiano, la sua élite, i giganti delle
multinazionali, e, più recentemente, l'intera struttura della finanza globale e
il capitalismo. È stata imprigionata per un giorno nel 2002 per oltraggio alla
corte, e colpita da accuse di sedizione nel novembre 2010 per un presunto
discorso anti-Indiano da lei fatto, insieme ad altri, in un seminario a New
Delhi sul Kashmir, dal titolo 'Azadi-l'unica via'. Estratti da un'intervista a
Panini Anand:
Come vedi le leggi come quella sulla sedizione e
sulla prevenzione delle attività illecite -Unlawful Activities (Prevention)
Act-(UAPA), o quelle come l’AFSPA [Armed
Forces (Special Powers) Act], in quella che viene
propagandata come la più grande democrazia?
Sono contento che hai usato la parola
propagandata. È una buona parola da utilizzare in relazione
con la democrazia indiana. È certamente una
democrazia per la classe media. In posti come il Kashmir o Manipur o
Chhattisgarh, la democrazia non è disponibile. Nemmeno al mercato nero. Le leggi
come la UAPA, che è solo la versione del governo UPA [United
Progressive Alliance] del POTA [Prevention of Terrorist Activities
Act], e l’AFSPA sono ridicolmente autoritarie - esse
consentono allo Stato di trattenere e anche uccidere le persone con completa
impunità. Semplicemente non ci dovrebbe essere alcun posto per esse in una
democrazia. Ma finché queste non toccano la classe media tradizionale, finché
sono usate contro i popoli in Manipur, Nagaland e Kashmir, o contro i poveri o
contro i “terroristi” islamici nel “continente”, nessuno sembra preoccuparsene
molto.
Sono i popoli che conducono la guerra contro lo
Stato o è lo Stato che fa la guerra contro il suo popolo? Come vedi il periodo
dell’“emergenza” degli anni '70, o le minoranze che si sentono prese di mira,
prima i sikh e adesso i musulmani?
Alcune popolazioni stanno facendo la guerra contro
lo Stato. Lo Stato sta conducendo una guerra contro la maggioranza dei suoi
cittadini. L'emergenza negli anni '70 è diventata un problema perché il governo
di Indira Gandhi fu abbastanza stupido da prendere di mira la classe media,
abbastanza stupida da ammucchiarla con le classi inferiori e con quelli privati
dei diritti civili. Vaste aree del paese oggi si trovano in una situazione molto
più grave di “emergenza”. Ma questa emergenza contemporanea è andata in officina
per essere riparata. È venuta fuori più intelligente, più semplice. L’ho detto
prima: guardiamo alle guerre che il governo indiano ha intrapreso da quando
l’India è diventata una nazione sovrana; guardiamo ai casi in cui l'esercito è
stato chiamato contro la 'propria' gente del Nagaland, Assam, Mizoram, Manipur,
Kashmir, Telangana, Goa, Bengala, Punjab e (prossimo) Chhattisgarh - è uno Stato
che è costantemente in guerra. E sempre nei confronti delle minoranze-popoli
tribali, cristiani, musulmani, sikh, mai contro la classe media, la casta
superiore indù.
Come si fa a frenare la spirale di violenza se lo
Stato non inizia alcuna azione contro dei “gruppi terroristici” dell’ultra
sinistra? Non metterà in pericolo la sicurezza interna?
Non credo che qualcuno stia sostenendo che nessuna
azione dovrebbe essere intrapresa nei confronti di gruppi terroristici, nemmeno
gli stessi 'terroristi'. Essi non chiedono che le leggi anti-terrorismo vengano
eliminate. Stanno facendo quello che fanno, ben sapendo quali saranno le
conseguenze, legalmente o no. Essi esprimono rabbia e la lotta per un
cambiamento in un sistema che produce ingiustizia e disuguaglianza. Essi non
vedono se stessi come 'terroristi'. Quando dici 'terroristi' fai riferimento al
PCI (Maoista), anche se io non sottoscrivo l'ideologia maoista, io di certo non
li vedo come terroristi.
Sì, sono militanti, sono fuorilegge. Ma poi
chiunque resiste ai colossi statali multinazionali è ora etichettato come
maoista - anche se non appartiene o addirittura non è d'accordo con l'ideologia
maoista. Gente come Seema Azad è stata condannata all'ergastolo per il possesso
di letteratura vietata. Dunque qual è la definizione di 'terrorista' ora, nel
2012? In realtà sono le politiche economiche che causano questa disuguaglianza
di massa, questa fame, questo spostamento forzoso, che sta mettendo a
repentaglio la sicurezza interna - non le persone che stanno protestando contro
di esse. Vogliamo affrontare i sintomi o la malattia? La malattia non è il
terrorismo. È l'ingiustizia madornale. Certo, anche se fossimo una società
ragionevolmente giusta, i maoisti esisterebbero ancora. E così sarebbe per altri
gruppi estremisti che credono nella resistenza armata o negli attacchi
terroristici. Ma non avrebbero l'appoggio che hanno oggi. Come paese, dovremmo
vergognarci di noi stessi per tollerare questo squallore, questa miseria e il
bigottismo etnico e religioso palese e occulto che vediamo tutto intorno a noi.
(Narendra Modi come Primo Ministro! Chi, sano di mente può mai immaginare ciò?)
Ci siamo fermati anche nel far finta che abbiamo un senso di giustizia. Tutto
quello che stiamo facendo è genufletterci davanti alle grandi multinazionali e a
quel transatlantico che sta affondando noto come Stati Uniti d'America.
Lo Stato sta agendo come il Grande Fratello
orwelliano, con la sue intercettazioni telefoniche, gli attacchi ai social
network?
Il governo è diventato così sfacciato
nell’ammettere che sta spiando tutti noi tutto il tempo. Se non vede alcuna
protesta all'orizzonte, perché non dovrebbe? Controllare il popolo è nella
natura di tutti i gruppi dominanti, non è vero? Mentre tutto il paese diventa
sempre più religioso e oscurantista, e frequenta santuari e templi e visita
masjids e chiese a milioni, pregando un dio o l'altro per essere sollevati dalle
loro vite infelici, stiamo entrando nell'era dei robot, dove computer-macchine
programmate decideranno tutto, ci controlleranno completamente - decideranno ciò
che è etico e cosa non lo è, quali danni collaterali saranno accettabili e cosa
non lo è. Dimenticate i testi religiosi. I computer decideranno cosa è giusto e
sbagliato. Esistono dispositivi di sorveglianza delle dimensioni di un flebotomo
in grado di registrare ogni nostra mossa. Non in India ancora, ma presto, ne
sono sicuro. L'UID [Unique Identification Number] è un'altra forma elaborata di
controllo e sorveglianza, ma le persone corrono per ottenerne uno. La sfida è
come funzionare, come continuare a resistere, nonostante questo livello di
giochi mentali e sorveglianza.
"Perché credi non ci sia alcuna reazione di massa
nel sistema politico alla situazione di quelli in attesa di giudizio nelle
carceri, le persone iscritte nel registro degli indagati per sedizione o verso
le uccisioni nei falsi scontri? Si tratta di “non-problemi” prodotti da pochi
gruppi che si battono per i diritti?
Naturalmente, non sono “non-problemi”. Questo è un
problema enorme. Migliaia di persone sono in carcere, accusate di sedizione o
sotto l'UAPA, e sono accusati ampiamente di essere maoisti o “terroristi”
musulmani. Incredibilmente, non ci sono cifre ufficiali. Tutto ciò che possiamo
avere è un senso che si può ricavare dalla visita dei luoghi, da singoli
attivisti per i diritti che raccolgono informazioni nelle loro aree separate. La
tortura è diventata completamente accettabile per il governo e la struttura di
polizia. La NHRC [National Human Rights Commission] ha pubblicato un rapporto
che menziona 3.000 morti in carcere solo l'anno scorso. Mi chiedi perché non c'è
la reazione di massa? Beh, perché tutti coloro che reagiscono vengono messi in
carcere! O minacciati o terrorizzati. Inoltre, tra la cooptazione e la divisione
delle ONG e la realtà della repressione e sorveglianza di Stato, non so se i
movimenti di massa hanno un futuro. Sì, continuiamo a guardare alla 'primavera'
araba, ma guarda un po' meglio e si vede come anche lì le persone vengono
manipolate e 'giocate'. Penso che la sovversione avrà la precedenza sulla
resistenza di massa negli anni a venire. E purtroppo, il terrorismo è una forma
estrema di sovversione.
Se lo Stato non invoca le leggi, una polizia
attiva, servizi di intelligence, perfino le forze armate, non avremo
l'anarchia?
Finiremo in uno stato di – non anarchia, ma guerra
- se non affrontiamo le cause della crescente furia del popolo. Quando si fanno
leggi che servono i ricchi, che li aiutano a mantenere la loro ricchezza, ad
accumulare sempre di più, allora il dissenso e l'attività illecita diventano
onorevoli, non è così? Alla fine io non sono affatto sicuro che sia possibile
continuare ad impoverire milioni di persone, rubare la loro terra, i loro mezzi
di sostentamento, spingerli verso le città, poi demolire le baraccopoli dove
vivono e spingerli di nuovo fuori e aspettarsi che si può semplicemente spegnere
la loro rabbia con l'aiuto dell'esercito e della polizia e del carcere. Ma forse
mi sbaglio. Forse si può. Farli morire di fame, buttarli in galera, ucciderli. E
chiamarla globalizzazione dal volto umano.
fonte: Outlook India
2012/7/6 maoist <ro.red@libero.it>
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