venerdì 13 luglio 2012

pc 13 luglio - La Fiom scherza con il fuoco... su Federmeccanica e contratto dei metalmeccanici

In un comunicato del 10 luglio scorso sulle decisioni prese da Federmeccanica a proposito del rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici la Fiom critica il fatto che in quelle che chiama “linee guida” la Federmeccanica asserisce, e la Fiom lo sottolinea, che “Il Contratto nazionale dei metalmeccanici non deve essere rinnovato a tutti i costi ma solo se risponde positivamente alle necessità delle imprese”.
Che i padroni dicano questo non ci sarebbe da meravigliarsi o da sottolineare se non fosse perché la Fiom continua a descrivere la realtà, e quindi a vederla e a farla vedere, come se fosse ferma a diversi anni fa, come se invece il fascismo padronale introdotto da Marchionne non avesse fatto appunto scuola e cambiato i rapporti di forza nel paese tra classe operaia e padroni.

Cercando di scaricare tutte le responsabilità dell’attuale situazione sugli altri la stessa Fiom sempre nel documento è costretta a scrivere alla fine che “Federmeccanica… si assumerà la responsabilità di cancellare l’esistenza del Contratto nazionale e anche Fim e Uilm dovranno riflettere sul fatto che in realtà questa porta a cancellare il Contratto nazionale e estendere il modello Fiat in tutte le aziende metalmeccaniche”!!!

Per spiegare ulteriormente in che modo la piattaforma contrattuale della Federmeccanica è negativa la Fiom elenca i punti (che si possono leggere nel loro documento riportato sotto) che in effetti se dovessero passare significano una vera e propria cancellazione di molti diritti acquisiti in passato con un ulteriore peggioramento generale della condizione degli operai dal punto di vista contrattuale.

Per “contrastare” tutto questo la Fiom riprendendo la proposta della Federmeccanica che vuole una legge che certificando la rappresentatività renda il contratto nazionale obbligatorio per tutti gli operai, scrive nel documento che “ritiene prioritaria l'applicazione tra i metalmeccanici dell'Accordo interconfederale del 28 giugno sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria”!!!

Che posizione assurda oltre che ridicola!
Assurda perché con quell’accordo nella sostanza la Cgil cede proprio sulla contrattazione nazionale, che rimane a parole una “priorità” mentre non si fa altro che mettere l’accento sulla contrattazione di secondo livello e poi si afferma, cosa gravissima che ha dato il via alla ulteriore arroganza di padroni e Cisl/Uil, che si può derogare proprio al contratto nazionale se il padrone ha esigenze particolari…
Ridicola perché la Cisl e la Uil continuano a presentare piattaforme separate, continuano ad accusare la Fiom di essere un sindacato conflittuale, in piena coerenza con il loro essere sindacati di governo!

In questo senso anche il titolo del volantino che finisce con un interrogativo che non è per niente ironico o retorico continua a seminare l’illusione tra gli operai su un possibile cambiamento di posizione dei padroni (possibile solo con una lotta coerente lunga e durissima).

La Fiom continua a scherzare con il fuoco perché mentre i padroni rafforzandosi provano ad imporre ad ogni passo i nuovi rapporti di forza, evita di affrontare di petto le questioni non solo non chiamandole con il loro nome ma continuando a mettere in primo piano le vertenze legali e soprattutto non mobilitando sul serio gli operai.
Chi grida costantemente alla “difesa delle libertà sindacali”, la “democrazia nei luoghi di lavoro”, il “diritto a contrattare salario” ecc. ecc. e non mette la necessaria forza in campo per conquistarle realmente fa la stessa fine di chi grida “al lupo al lupo”.

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DOPO LA FIAT, ANCHE FEDERMECCANICA VUOLE SUPERARE IL CCNL?

Nella propria assemblea annuale a Bergamo Federmeccanica ha varato le «linee guida» per il rinnovo del Ccnl e ha affermato, senza mezzi termini, che il Contratto nazionale dei metalmeccanici non deve essere rinnovato a tutti i costi ma solo se risponde positivamente alle necessità delle imprese. Dalle linee guida di Federmeccanica emergono i seguenti punti:
il salario flessibile che cancella la certezza dei minimi contrattuali; saranno le imprese e le loro condizioni produttive e di mercato a stabilire se in azienda verrà erogato o meno il minimo salariale stabilito nel Ccnl;
la cancellazione di tutti gli automatismi salariali definiti a partire, come hanno dichiarato, dagli scatti di anzianità; ma gli automatismi interessano anche i passaggi di categoria, i passaggi temporanei di mansioni, le trasferte ecc.;
cancellare il diritto al pagamento dei primi tre giorni di malattia e legare il salario alla presenza;
l'aumento dell'orario di lavoro individuale, dei turni, dei giorni lavorativi attraverso la massima flessibilità degli orari individuali e collettivi e il massimo utilizzo degli impianti (24 ore al giorno per 7 giorni);
la piena esigibilità della flessibilità di orario attraverso la cancellazione del ruolo negoziale della Rsu nella definizione degli orari di lavoro in fabbrica; rendere obbligatorio, senza contrattazione in fabbrica, lo straordinario anche al sabato e fino a 200/250 ore all'anno;
rendere ancora più semplice la possibilità di derogare alle leggi e al Ccnl, recepire nel testo del Contratto le recenti modifiche legislative che hanno peggiorato pensioni, ammortizzatori sociali e lavoro precario, rendere la contrattazione aziendale sempre più alternativa al Contratto nazionale.

Federmeccanica affronta anche il problema che oggi, senza una legge, il Ccnl non ha validità erga omnes e riconosce che, per superare le divisioni in atto tra i metalmeccanici, è essenziale dare attuazione all'Accordo interconfederale del 28 giugno 2011.
Federmeccanica afferma che il primo passo per dare qualità alle relazioni industriali consiste nel definire la effettiva rappresentatività dei soggetti negoziali perché giova alla democrazia sindacale e porta maggiore certezza nella contrattazione collettiva.
Su questo punto la Fiom ritiene prioritaria l'applicazione tra i metalmeccanici dell'Accordo interconfederale del 28 giugno sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria.

La condizione necessaria per evitare la pratica degli accordi separati e riconquistare un contratto nazionale di tutti i lavoratori metalmeccanici è la definizione di procedure per la certificazione della rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di regole democratiche per la validazione di piattaforme e accordi attraverso il voto referendario di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
All'avvio della trattativa, a cui saremo presenti, se Federmeccanica presenterà ufficialmente la sua “piattaforma” si assumerà la responsabilità di cancellare l'esistenza del Contratto nazionale e anche Fim e Uilm dovranno riflettere sul fatto che in realtà questa strada porta a cancellare il Contratto nazionale e a estendere il modello Fiat in tutte le aziende metalmeccaniche.

Per difendere le libertà sindacali e la democrazia nei luoghi di lavoro, il diritto a contrattare salario, orario e condizioni di lavoro per impedire i licenziamenti e contrastare la precarietà
RICONQUISTIAMO UN VERO CONTRATTO NAZIONALE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI

Roma, 10 luglio 2012
www.fiom.cgil.it

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