Di nuovo un morto sul lavoro. L'ennesimo, che quasi si fatica a tenere il conto.
Stavolta a Loano, un
cantiere edile. L'uomo è caduto dalle impalcature del cantiere che
si sta occupando della costruzione della nuova zona residenziale che
prenderà il posto della nota ex discoteca i "Pozzi".
Inutili i tentativi di rianimazione dei soccorritori del 118, che
ricevuta la richiesta d'intervento alle 8.15 si sono precipitati sul
posto, ma dopo un volo di sette piani rimane ben poco da fare.
I soccorritori
dicono che il 43enne, originario di Bergamo, è morto sul colpo,
forse a significare che "non ha sofferto".
Un bel
"chissenefrega" viene quasi spontaneo vista la tragedia.
Gli operai muoiono mentre i padroni si arricchiscono sulla loro
pelle, ricattando, risparmiando sulla sicurezza, facendo fare
continui straordinari, doppi turni.
Record di morti
sul lavoro nelle prime due settimane di giugno
Sono 37 i
lavoratori morti nelle prime due settimane di giugno. Più della metà
delle 71 vittime registrate nei 31 giorni di maggio, già record
negativo mensile degli ultimi tre anni. Il 50 per cento dei decessi
si e’ verificato in agricoltura. Un terzo delle vittime aveva piu’
di sessant’anni, cosi’ l’esperienza talvolta non aiuta, ma
abbassa i livelli di guardia. E in pensione si va sempre più tardi
Prosegue
drammaticamente in Italia il bollettino delle morti bianche. In poco
più di due settimane (dall’1 al 17 giugno) hanno perso la vita 37
lavoratori. Più della metà delle 71 vittime registrate nei 31
giorni di maggio, già record negativo mensile degli ultimi tre anni.
A renderlo noto è
l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, che si
occupa di monitorare quotidianamente l’emergenza degli infortuni
mortali nei luoghi di lavoro.
E il massacro è
continuato in queste ultime due settimane soprattutto in agricoltura
con 18 decessi. Praticamente la metà delle vittime del lavoro è
deceduta nei campi.
Sette invece sono i
morti registrati nel settore delle costruzioni. E intanto il bilancio
annuale delle morti bianche arriva a contare 245 decessi (erano 208 a
fine maggio).
“Sono risultati
davvero sconfortanti quelli rilevati nelle ultime settimane –
commenta Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega
Engineering – Dovrebbero condurre ad una concreta riflessione gli
amministratori del nostro Paese inducendo ad una più severa
vigilanza del rispetto delle norme in tema di sicurezza”.
Altro dato
significativo nell’istantanea scattata dall’Osservatorio Vega
Engineering è quello relativo alle fasce d’età maggiormente
colpite dall’emergenza. Si scopre, quindi, che i lavoratori
ultrasessantenni sono oltre un terzo del totale delle vittime delle
prime due settimane di giugno. Come a dire che l’esperienza,
purtroppo, talvolta non serve ad esorcizzare la morte.
“Accade che
proprio in virtù di una lunga esperienza – precisa Rossato – il
lavoratore spesso sottovaluti i rischi a cui è costantemente
esposto. Per questo una sensibilizzazione diffusa e continua sul
fronte della sicurezza deve essere prioritaria in tutti i settori”.
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