giovedì 29 marzo 2012

pc 29 marzo - Bologna ROMPIAMO IL SILENZIO SULLA VIOLENZA DELLA POLIZIA
PORTIAMO IN PIAZZA LA SOLIDARIETÀ AGLI IMMIGRATI

ROMPIAMO IL SILENZIO SULLA VIOLENZA DELLA POLIZIA
PORTIAMO IN PIAZZA LA
SOLIDARIETÀ AGLI IMMIGRATI
Grazie a leggi razziste volute da governi di centro-destra come di
centro-sinistra, gli immigrati in Italia sono sotto un continuo ricatto
burocratico, costretti ad accaparrarsi i pochi “posti” messi a
disposizione dai decreti-flusso, decisi in base ai bisogni del mercato
dello sfruttamento salariale e quando non riescono a legalizzarsi
diventano surplus sul mercato nero, una massa di schiavi a basso costo
senza alcuna protezione.
Questi uomini e queste donne sono considerati meno di niente, non hanno
nessun tipo di garanzia, sono in balia dell’insano arbitrio dei tutori
del disordine. Un “normale” controllo di documenti può finire in ore di
angoscia in questura o nella reclusione in un Cie per mesi, nella
tormentata attesa di sapere qualcosa sul proprio destino.
I raccapriccianti racconti delle vittime di stupri, aggressioni e
violenze da parte della polizia di Bologna in queste ultime settimane
sono simili a quelli riportati tante volte dagli immigrati rinchiusi nei
Cie, perché fanno parte della medesima efferata sopraffazione.
Dentro quelle mura le proteste sono all’ordine del giorno. E sono tanti
anche gli atti di autolesionismo: c’è chi ingoia pile e lamette, chi si
cuce la bocca, chi arriva a darsi fuoco alle mani, chi rifiuta il cibo,
chi tenta di impiccarsi.
Il 14 marzo, dopo 10 giorni in ospedale dove
era arrivato direttamente dal Cie, un tunisino di 21 anni è morto
ufficialmente per overdose, in realtà il referto non è reperibile e le
cause sono ancora ignote.
Il 16 marzo Gloria, una nigeriana detenuta in
via Mattei sieropositiva e affetta da altri gravi malattie è stata
rispedita nel suo paese dove non troverà cure adeguate e rischierà la
vita.
“Il Cie è peggio del carcere”, questo è quello che ci ripetono ogni
volta.
Scendiamo in piazza per rinnovare il nostro disprezzo verso i cani da
guardia del potere, che danno sfogo a frustrazioni e delirio di
onnipotenza rifacendosi sui meno garantiti, umiliando, torturando,
violentando e fin troppo spesso uccidendo.
Scendiamo in piazza per esprimere tutta la nostra solidarietà agli
immigrati prigionieri nei Cie.

Nessun commento:

Posta un commento