giovedì 29 marzo 2012
pc 29 marzo - India.. non solo guerra popolare 22-23 aprile assemblea nazionale e manifestazione nazionale
Prima Conferenza - Fronte Democratico Rivoluzionario 22-23 Aprile 2012
Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF)
Amici,
La prima Conferenza del Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR) si tiene in un momento in cui le forze imperialiste e i loro puntelli sulla scena - le classi dominanti dei vari paesi coloniali e semi-coloniali – stanno attraversando una depressione economica senza precedenti in tutto il mondo con una conseguente crisi economica: una condizione creata da loro stessi. Le classi dominanti reazionarie indiane, in quanto agenti dell'imperialismo, hanno scaricato il peso della crisi economica mondiale sul popolo di questo paese: le masse popolari che sono già alle prese con lo sfruttamento acuto, la povertà, la disoccupazione e la deprivazione delle necessità fondamentali della vita. Il loro potere d'acquisto è sceso drasticamente. È stato loro negato il proprio diritto alle risorse idriche, forestali e terra (jal-Jangal-Zameen) e ad altre risorse. Tali condizioni hanno generato malcontento tra vasti settori di popolo del subcontinente che si manifestano come una moltitudine di lotte di popoli.
Nonostante tutti gli sforzi dello stato indiano di nascondere la gravità della crisi in cui si trova, l'economia indiana è stata gravemente scossa dalla crisi economica mondiale a causa della sua crescente dipendenza dall'economia imperialista.
Le classi dominanti sfruttatrici, che non si stancano mai di fare grandi affermazioni sull’eccezionale 'crescita' e 'sviluppo' che viaggiano sulle fortune di un’economia export-oriented aiutata dalla globalizzazione imperialista, hanno perso il sonno sulla crisi attuale. Coloro che erano soliti incensare eloquentemente lo “sviluppo” citando la crescita speculativa nei settori dell’information technology, dell’outsourcing, dell’immobiliare, ecc. sono ora messi sul banco degli imputati. A causa della dominazione e della dipendenza imperialista prevalente nell'economia dell’India, centinaia di migliaia di lavoratori sono adesso disoccupati e sono stati gettati fuori dalla sfera della produzione. I lavoratori a centinaia di migliaia stanno subendo licenziamenti e tagli ai salari a causa della chiusura di un grande numero di imprese nel settore immobiliare, dell’export, tessile, industria dell’ottone, gioielli e industria metallurgica, industria mineraria, e così via.
Ora, l'introduzione nel commercio al dettaglio degli Investimenti Diretti Esteri farà più di 500.000 disoccupati portando Wal-Mart e altri attori imperialisti nelle attività al dettaglio. Gli studenti, in particolare dei corsi professionali come l'ingegneria stanno trovando solo piccole strade verso l'occupazione anche attraverso agenzie di collocamento. Allo stesso tempo, tuttavia, forze imperialiste come gli investitori istituzionali esteri si appropriano della ricchezza del popolo lavoratore con il commercio speculativo sul mercato delle azioni che sono completamente al di fuori dell'economia reale.
L'impatto della crisi economica è evidente in ogni settore dell'economia indiana. La peggiore depressione economica mai verificatasi dopo la Grande Depressione del 1930 ha ulteriormente approfondito la crisi agraria. Poiché la richiesta “terra ai contadini” rimane ancora una grande promessa che la classe dominante non ha alcuna volontà politica di mantenere, l'impatto della crisi economica sui lavoratori che lavorano in agricoltura è stato molto grave. La crescente dipendenza delle masse rurali dal settore agricolo ha rafforzato i proprietari terrieri e gli usurai nelle campagne, e ha dato loro l'opportunità di continuare il loro sfruttamento e oppressione.
Questo sfruttamento e questa oppressione prendono la forma concreta di atrocità e violenze di casta, il cui numero è in crescita in tutto il paese.
I fatti di Khairlanji, Lathor, e Mirchpur forniscono la prova lampante di questo. Più di 250.000 contadini e lavoratori agricoli sono stati costretti a suicidarsi negli ultimi quindici anni a causa delle politiche contro i contadini dello stato indiano. A dispetto di questa devastazione, la stretta mortale imperialista sull’agricoltura indiana viene ulteriormente rafforzata in nome delle Riforme di Seconda Generazione e della Seconda Rivoluzione Verde.
Il percorso di sviluppo indipendente e indigeno dell'industria nel paese è stato bloccato dalla dipendenza imperialista. In nome delle Zone Economiche Speciali (ZES), vengono costituite enclave imperialiste in tutto il paese in cui nessuna delle leggi del paese sarà applicabile. Le risorse naturali dell'India che appartengono al popolo del paese vengono consegnate alle imprese multinazionali e ai grandi capitalisti indiani che lavorano come agenti locali delle multinazionali. Miniere, mega dighe e industrie estrattive che funzionano come i conduttori di questo saccheggio delle risorse si stanno imponendo spostando con la forza i contadini - in particolare adivasi - dalla loro terra, dalle foreste, colline e mezzi di sostentamento. L'ultimo tentativo del governo dello Jharkhand di modificare la legge sugli affitti (Chota Nagpur Tenancy Act - CNT) è l'ennesimo disperato tentativo di strappare la terra e le risorse agli Adivasi dello Jharkhand garantite dalla costituzione dell’India. Il popolo di questo paese si è sollevato per resistere a questa distruzione in nome dello “sviluppo”, sia in Nandigram, Jagatsinghpur, Kathikund, Lohandiguda che Sompeta, Kakaralapalli e ad altri progetti del corridoio costiero dell’Andhra e ad altri movimenti. Oltre al suo controllo sull'economia, l'imperialismo che si è allineato al sistema feudale - nei suoi sforzi disperati per mantenere l’estrazione di surplus al livello attuale, senza ulteriore calo - ha anche cercato costantemente di plasmare le sfere ideologiche e culturali. Esso propaga ideologie individualiste e consumistiche, compreso la diffusione di oscenità e valori patriarcali attraverso cui si trasformano le donne in merci. I problemi di crimini odiosi come le molestie sessuali e la violenza sulle donne di questo paese, che sono state incatenate per secoli da norme sociali e relazioni feudali, sono in aumento. Il sistema di educazione prevalente le ha segregate dal loro ruolo sociale, la responsabilità di servire il popolo, la difesa dei valori democratici e le aspirazioni per la trasformazione sociale. Il settore dell’educazione che è stato fondamentalmente antidemocratico nel contenuto così come nei rapporti studenti-insegnanti in primo luogo con la promozione di valori feudali viene adesso mercificato e trasformato in un potente strumento al servizio di società estere e del grande capitale compradore indiano. Gli studenti in difficoltà e i giovani del paese stanno diventando sempre più attivi nell'arena politica associandosi alla lotta per il cambiamento sociale e politico.
La lotta per la trasformazione socio-politica continua ad andare avanti contro lo sfruttamento e l’oppressione feudale-imperialista. La scintilla di Naxalbari che ha innescato il movimento per la trasformazione rivoluzionaria della società nel 1967 è diventata un incendio di tutta la prateria, spiegando le sue ali dal Telangana, Andhra, Chhattisgarh, Maharashtra, Odisha, Jharkhand, Bihar, Bengala, Vidarbha, Uttar Pradesh a molte altre regioni. La lotta per stabilire una Nuova India Democratica libera da ogni forma di sfruttamento e oppressione sta marciando a passi rapidi e sta sperimentando la via della trasformazione rivoluzionaria. In contrasto con il sistema parlamentare - che è diventato lo strumento delle classi dominanti sfruttatrici per promulgare draconiane leggi anti-popolari e politiche di sfruttamento – le Janatana Sarkars hanno preso forma nel corso della lotta rivoluzionaria come nuovi centri di potere democratico dei popoli in forma embrionale. Sotto questi governi popolari, vengono condotti nuovi esperimenti come parte di attività di sviluppo nel settore agricolo. Metodi collettivi di lavoro vengono incoraggiati in tutte le attività compresa la produzione, insieme allo sviluppo di un livello superiore di coscienza politica tra le masse. Una nuova giusta società sta prendendo forma tra le masse in combattimento, con una nuova cultura popolare. Allo stesso tempo, la lotta per garantire il diritto del popolo su jal-Jangal-Zameen è stata intensificata attraverso la costruzione di movimenti di massa militanti. La lotta per la terra in Narayanpatna, il movimento contro la SEZ proposta a Nandigram, la lotta contro la violenza di casta a Khairilanji, la lotta contro la repressione dello Stato a Lalgarh e il movimento degli adivasi del Bastar per il loro diritto sulle terre e foreste mostrano chiaramente che la gente di questo paese sta decisamente scavando la fossa all’attuale sistema di sfruttamento e sta rafforzando la lotta per instaurare un nuovo stato democratico al suo posto. In questo contesto, il popolo del Bastar e di altre regioni sta andando avanti stabilendo un modello popolare di sviluppo alternativo con tutti i poteri ai Consigli Rivoluzionari nel processo di costruzione dell'economia di autosostentamento del popolo.
Il Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR) è stato costituito nel maggio 2005 con l'obiettivo di intensificare le lotte anti-feudali e anti-imperialiste per instaurare una nuova società democratica, per coordinare i movimenti di questi popoli e dargli la forma di una lotta organizzata e resistenza unitaria. Il FDR, che è nato come risultato della fusione del “All India Peoples' Resistance Forum” e del “Struggling Forum for Peoples' Resistance”, è impegnato ad instaurare un’India veramente democratica, costruendo e portando avanti lotte anti-imperialiste e anti-feudali. È inoltre impegnato a stare unito con le lotte dei popoli, che hanno questa aspirazione.
Il Fronte Democratico Rivoluzionario si oppone a tutte le politiche di oppressione dei governi reazionari che vengono formulate e messe in atto al fine di schiacciare tutti i movimenti dei popoli, compresi quelli che lottano per la trasformazione sociale rivoluzionaria. Nel corso degli ultimi tre anni il governo centrale ha avviato l’Operazione Green Hunt - una guerra contro i popoli del centro e dell’est dell’India - insieme con i vari governi statali e portata avanti dall'esercito indiano. Dispiegando centinaia di migliaia di paramilitari in Jharkhand, Bihar, Odisha, Chhattisgarh, Maharashtra, Bengala ecc., le classi dominanti stanno cercando di schiacciare il movimento rivoluzionario. Centinaia di persone sono state uccise dalle forze del governo in questa guerra di rapina, mentre centinaia di migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Le donne sono state violentate e mutilate - e la violenza sessuale sulle donne è stata usata come arma di guerra psicologica. Anche i bambini non vengono risparmiati da questi forze mercenarie - le dita sono tagliate e i loro corpi infilzati sulle baionette. Di grave portata è la recente ammissione della presenza di truppe mercenarie degli Stati Uniti nell’Asia meridionale, compreso l'India, apparentemente per aiutare lo stato indiano nella lotta contro il 'terrorismo'.
Recentemente più di 5000 soldati dell'esercito indiano sono stati dispiegati in Bastar con la scusa dell’apertura di un centro di addestramento dell'esercito. Le forze armate del Governo indiano stanno lavorando in tandem con le milizie e le bande private. Nonostante la corte suprema le abbia dichiarate illegali, queste bande di vigilantes sponsorizzate dallo stato stanno sistematicamente attaccando i dirigenti, i membri e sostenitori del movimento rivoluzionario impunemente, sia essa la Salwa Judum del Chhattisgarh, la Shanti Sena di Gadchiroli e dell'Odisha, la Nagarik Suraksha Samiti e Gram Dal Rakhsa nello Jharkhand, il Comitato Gana Pratirodh del PCI(M) e l’Harmad Bahini o Mamata Banerjee Bhairab Bahini nel Bengala.
Che le grandi compagnie compradore siano parte di questa strategia è evidente dal fatto che la FICCI fornisce raccomandazioni allo Stato indiano per continuare a finanziare e proteggere bande di vigilantes come parte della guerra totale non dichiarata contro i più poveri dei poveri nel subcontinente. Il governo centrale e i vari Stati stanno cercando di terrorizzare la masse con la messa al bando dei partiti e delle organizzazioni rivoluzionarie. Scontri orchestrati, la tortura, la morte in custodia, le sparizioni forzate, ecc. sono all'ordine del giorno. Uccidendo i due soldati d'avanguardia della rivoluzione indiana, Azad e Kishenji, in falsi scontri in nome dei colloqui di pace, lo stato indiano ha violato le proprie leggi e la costituzione.
Inoltre, il governo sta cercando di rompere la volontà rivoluzionaria imprigionando migliaia di attivisti politici tra cui Raja Sarkhel, Prasun e Jeetan Marandi del FDR. Nonostante tale brutale repressione, il movimento rivoluzionario procede ed è in crescita. I governanti dell’India - l'entità politica che non è altro che una casa-prigione di nazionalità oppresse - stanno giocando con le aspirazioni dei popoli per la libertà, l'indipendenza e l'autonomia, rispondendo alle loro richieste democratiche di varie nazionalità oppresse con proiettili, e la brutale repressione statale. I combattenti per la libertà e coloro che appartengono alle lotte di liberazione delle nazionalità oppresse di Assam, Kashmir, Nagalim, Manipur, Mizoram, ecc. sono stati uccisi e brutalizzati a centinaia di migliaia. Anche coloro che lottano per stati separati - Telangana, Gorkhaland, Bodoland, Kamtapur - si trovano ad affrontare il peso del terrore di stato.
Le classi dominanti stanno utilizzando anche le organizzazioni di casta e comunaliste-fasciste indù per rompere l'unità delle masse oppresse. Sotto l’attivo patrocinio dello stato indiano, le organizzazioni fasciste indù stanno portando avanti pogrom e attività terroristiche al fine di presentare i musulmani ed i cristiani come nemici. Questo ha lo scopo di legittimare l'ulteriore militarizzazione e politica securitaria dello Stato in nome della “minaccia alla sicurezza nazionale" e anche di far deviare le vere lotte popolari. Il recente tentativo abortito del governo del Congress a livello centrale per formare il NCTC è un passo in tale direzione. Il pogrom del Gujarat contro i musulmani e il genocidio contro i cristiani di Kandhamal sono stati perpetrati con la pianificazione e l'istigazione attiva dei governi.
In questo contesto, il FDR invita tutte le organizzazioni e tutti i democratici ad unirsi e lottare per il rilascio incondizionato di tutti i prigionieri politici, farla finita con le leggi di sedizione e le leggi draconiane come l’UAPA, AFSPA, e anche per combattere contro la formazione di centri anti-terrorismo. Inoltre, i movimenti democratici e rivoluzionari dovrebbero portare avanti il movimento per eliminare la pena di morte dagli statuti.
Sfidando la repressione dello stato indiano, il popolo ha continuato a rimanere fermo sui campi di battaglia. Proprio come a Lalgarh, sta portando avanti le lotte con una nuova e accresciuta coscienza politica combattendo le forme estreme di repressione di stato. La militanza e l'intensità della lotta popolare cresce con l'aggravarsi della crisi dell'economia imperialista in tutto il mondo. La storia testimonia il fatto che durante i periodi di acuta crisi economica nell'ordine mondiale capitalistico, le classi degli oppressi e degli sfruttati hanno combattuto contro l'imperialismo e il capitalismo e preparato la strada per la rivoluzione - sia in Russia o in Cina.
Il FDR, prima della sua prima conferenza, lancia un appello alle masse intere di questo paese, alle forze rivoluzionarie e democratiche così come alle loro organizzazioni a farsi avanti e trasformare questa crisi economica in un crisi rivoluzionaria dando una svolta decisiva ai movimenti dei dannati della terra per una nuova società libera da tutte le forme di oppressione e di sfruttamento. Siamo fiduciosi che questa nuova ondata di movimenti dei popoli saprà spazzare via le classi
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