giovedì 11 novembre 2010
Disastro ambientale
Da tre anni e sei mesi, e specificatamente dal primo decreto che prevedeva l’utilizzo della ex SARI come sversatoio per ingoiare milioni di tonnellate di monnezza tal quale (compreso rifiuti tossico-nocivi), il Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana va denunciando il criminale intreccio affaristico-camorristico tra esponenti del governo e della protezione civile (alias Bertoladro), colletti bianchi rappresentanti di imprese del nord (alias Impreglio, A2A etc.) e paccottiglia politico-istituzionale (presidenti regionali, provinciali, del Parco nazionale del Vesuvio, sindaci, ASL, ARPAC) che sinergicamente hanno devastato in modo sistematico l’intero territorio della Campania, spacciando la costruzione di discariche e inceneritori come un piano di sviluppo adeguato e sostenibile mentre in realtà, dopo sedici anni di ladrocinio, l’unica cosa evidente a tutti è il massacro di intere comunità, prese in ostaggio da un sistema incurante della salute pubblica e volto solo a generare profitti.
Le analisi e le relazioni riguardanti lo stato di salute della terra vesuviana che oggi qualcuno vuole vendere come dato nuovo e incontrovertibile è l’ennesima truffa perpetrata ai danni delle popolazioni. L’inquinamento della falda acquifera di cui si va discutendo adesso era già nota, oltre che evidente. La presenza di uno sversatoio che ha funzionato per vent’anni, pieno anche di materiali tossici provenienti dall’ ACNA di Cengio ( remember il duo La Marca-Fabbrocino?) poteva mai purificare il territorio? E il nuovo sversatoio barbaramente gestito dalla cricca Prodi- Bertolaso-Berlusconi, poteva mai non aggravare una situazione già compromessa fino al midollo? Ecco perché siamo convinti, oggi più che mai, che per mettere fine a tale scempio c’è bisogno della mobilitazione allargata e composita degli uomini e delle donne che su tale suolo vivono, disperano, muoiono.
Questo lo diciamo consapevoli del fatto che la classe politico-dirigente ancora saldamente incollata a difendere interessi di partito e particolari (i cazzi loro!), invece di scappare a gambe levate dopo la grande svendita, imperterriti continuano a sottoscrivere accordi senza il consenso di nessuno.
La legge 152/06 art..242 che IMPONE al gestore del sito in questione e ai sindaci tutori della salute pubblica, una volta riscontrato il danno, nel giro di ventiquattro ore, di chiudere e bonificare il luogo dello scempio è stata del tutto violata. Per di più, pur sapendo che l’area era irrimediabilmente inquinata, i primi cittadini in combutta con gli AD delle imprese concessionarie, nulla hanno messo in campo, svelando così il loro vero volto criminale e FUORILEGGE.
Siamo impazienti di potervi vedere un giorno tutti insieme ospiti delle nostre patrie galere.
La lotta continua
Chiudiamo e bonifichiamo le discariche del Vesuvio
CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE SOCIALI
Contro discariche ed inceneritori; per il recupero totale della materia; per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate; per l´avvio reale della raccolta differenziata porta a porta.; per Riciclo, Riuso e Compostaggio; per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate; per il diritto alla salute; per una politica ambientale dal basso; contro il capitalismo della catastrofe; Reddito/salario garantito a tutti.
MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA – COLLETTIVO AREA VESUVIANA
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