lunedì 8 novembre 2010

pc quotidiano 6-7-8 novembre - immigrati in lotta .. non solo brescia

Contro la milano nera della Moratti, De Corato, Maroni....




Dopo un presidio venerdì 5 in piazzale Maciacchini animato principalmente da immigrati in lotta contro la sanatoria truffa del 2009 e in preparazione della manifestazione di Brescia dell'indomani, un gruppo ha deciso di salire sulla torretta dell'ex Carlo Erba nella vicina via Imbonati, in unità di lotta con gli immigrati che da giorni sono sulla gru della metropolitana di Brescia. Cosa dicono i tanti immigrati che arrivano per sostenere questa lotta? Stanchi di un rimpallo di responsabilità nei ritardi per l'ottenimento del permesso di soggiorno (gli incontri in prefettura lo dimostrano), di pagare, a fondo perduto, per un permesso che non arriverà mai, di mensilità non pagate, di mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, supersfruttamento.




In uno dei luoghi-simbolo della milano nera delle ordinanze per il coprifuoco, della militarizzazione del territorio, della canea nera antiimmigrati, per meglio opprimerli, ma per meglio opprimere le masse popolari di questo paese, un via-vai di abitanti del quartiere-chi porta una coperta, un giaccone pesante, chi si informa delle necessità più urgenti e cerca di provvedere-si dimostra, ancora una volta, che solo la lotta può creare solidarietà, permette di dimostrare dissenso e contrastare sul campo, in questo caso, il razzismo più becero.




Non è mancata neanche la presenza dell'italiana quasi livida per la lotta e la solidarietà agli immigrati, ma, nella serrata discussione, è emerso bene il disagio e la sofferenza per mancanza di servizi sociali, per i costi proibitivi delle case, mancanza di lavoro, di socialità in una città sempre più disumanizzante e che, per le donne, le ordinanze, l' “allarme” immigrati, contribuisce a “rinchiuderle” in casa: alla fine ha affermato a chiare lettere che sia i governi di centro destra che di cosidetta centrosinistra nulla fanno per i lavoratori, i giovani. La conclusione da trarre è che non è ancora adeguato il livello di lotta che, pur su tanti fronti, viene portata avanti.




Dall'altra parte, ancora una donna, una immigrata, energica e instancabile, attenta animatrice della lotta, con il suo foulard, che contribuisce a tessere l'unità fra i lavoratori immigrati e italiani, anche traducendo dall'arabo all'italiano e viceversa, mettendo in discussione gli stereotipi che vorrebbero le immigrate sempre e comunque succubi e le italiane, occidentali, libere, mostra come la lotta deve essere unica anche per le donne italiane e immigrate, come, per le donne, il pacchetto sicurezza, le politiche razziste contribuiscano ad opprimerle doppiamente.




Un altro piccolo tassello nella lotta difficile e tortuosa contro la milano nera.




Milano, 7 novembre 2010

Proletari comunisti - milano

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