bus da taranto per la manifestazione benevento
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APPELLO PER
Ali Orgen libero - no all'estradizione
sabato 4 settembre presidio al carcere di Benevento
Non si può capire l'arresto e la richiesta di estradizione di Ali Orgen se
non parliamo del Kurdistan, un paese negato che invece ha un suo popolo,
suoi confini, una sua lingua, una sua cultura. Un paese di 40 milioni di
persone che ha subìto e subisce il genocidio perpetrato da quegli stati che,
come la Turchia ne occupano le terre e ne vogliono distruggere la storia.
Per il solo fatto di parlare il curdo, si rischia la prigione. Ogni
formazione politica curda è bandita.
Ali Orgen ha scelto come tanti altri curdi di manifestare e lottare per la
liberazione del proprio popolo, il riconoscimento dei suoi diritti e
l'indipendenza
dallo Stato turco. Per questo, nel novembre del '96 è stato arrestato. Dopo
tre anni di carcere duro, in cui viene ripetutamente torturato, è condannato
a morte, benché non sia mai stato accusato di alcun fatto di sangue. La
condanna viene poi tramutata in ergastolo e successivamente in sei anni di
reclusione. È un processo farsa. Al momento della condanna, ad Ali manca da
scontare un residuo di pena, ma gli viene abbuonato e quindi viene liberato.
Nel 2003 Ali arriva a Taranto, dove, dopo anni di duro lavoro nei campi, in
alcuni pub ed in Ilva apre un phone center, il primo in città, che diventa
un punto di riferimento per gli immigrati, in quanto, fra l'altro, questi
possono telefonare a prezzi contenuti nei propri paesi. Più in generale
costruisce eccellenti relazioni sociali e non solo con gli immigrati.
Nel 2005, in sua assenza, il processo viene riaperto, e in base alla riforma
del codice penale turco, alla quale le si dà validità retroattiva,viene
condannato a scontare quel presunto residuo.
La mattina del 18 agosto Ali viene arrestato. Su di lui pende una richiesta
di estradizione totalmente ingiustificata. Ali rischia di finire nelle
carceri turche, di essere torturato e ucciso.
Questo è Ali Orgen. Non quello dipinto come un "terrorista" dai mass media
imbeccati dalle note dell'Interpol e dell'Ucigos, silenziosi complici,
insieme al governo italiano, del sistema repressivo turco.
Nel più totale silenzio Ali Orgen è stato trasferito dal carcere di Taranto
a quello di Benevento. Ciò a conferma del tentativo palese di isolarlo dai
suoi affetti familiari e da quella vastissima rete di solidarietà che
immediatamente si è creata nei suoi confronti.
Negli anni novanta Ali è stato vittima di un processo ingiusto. Oggi è
vittima di una ingiusta richiesta di estradizione che si basa sull'assurda
applicazione di un nuova legge liberticida.
Per questi motivi il Comitato di solidarietà ad Ali Orgen indice un presidio
per sabato 4 settembre 2010 dalle ore 17,30 presso il carcere di Benevento.
Contestualmente fa appello a tutte le forze autorganizzate, di base,
antagoniste,ai sinceri democratici alla massima partecipazione al presidio
per esprimere e far sentire la nostra solidarietà ad Ali Orgen ed evitare
che vada verse certe torture e possibile morte!
Comitato di solidarietà ad Ali Orgen- No all'Estradizione
blog: http://www.comitatodisolidarietadaliorgen.blogspot.com
gruppo facebook: No all'estradizione del compagno Ali Orgen!!!!
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