Non va per il sottile il presidente della Provincia Ettore Pirovano, in chiusura della Bèrghem Fest di Alzano, per dire la sua sulla questione degli immigrati irregolari. «Vedo troppi straccioni per le strade che chiedono la carità – ha detto rivolgendosi ai militanti – gente che sicuramente in tasca non ha il permesso di soggiorno, da caricarli sui pullman e, poi, sui charter». Quindi ha concluso invitando i sindaci della Lega ad «utilizzare le leggi, che ormai ci sono, che li mettono in grado di tutelare i propri cittadini».
Noi pensiamo che questa politica xenofoba e razzista che la lega nord propaganda a piene mani serve solo a gettare fumo negli occhi sulle reali condizioni di progressivo impoverimento che la maggioranza della popolazione, e in particolare i lavoratori, che a bergamo e nel resto del paese sono costretti a subire a causa di una crisi generata dalla fame di profitto di padroni e padroncini.
Basta vedere alcuni dati dal 2002 al 2009 in provincia l'indebitamento delle famiglie è cresciuto del 106, 6%, con una media di debiti per ogni famiglia di 20 mila euro, che il 61% dei richiedenti aiuto alla caritas è italiano, con un aumento del 66% rispetto all'anno precedente, che nella ex ricca valle seriana si parla di nuovi poveri, di cui molti italiani, gente che si apposta la sera fuori dai supermercati per togliere il cibo dai cassonetti , prodotti scaduti o frutta sciupata, per prepararsi la cena, che ci sono lavoratori disperati per le strade con tanto di cartello in cerca di un lavoro disperatamente o altri che si sono tolti la vita dandosi fuoco, che la disoccupazione sale in particolare tra i giovani dal 8,5% al 11,6% a cui si aggiunge una situazione già da tempo di senza futuro, con unico punto di aggregazione i centri commerciali o la fuga nell'eroina.
Ma chi semina odio e divisione non potrà che raccogliere tempesta e giusta ribellione contro un sistema capitalista violento che garantisce la sicurezza di vivere solo ad una piccola minoranza e relega la maggioranza alla sopravvivenza e al degrado sociale, pensando di salvarsi l'anima con la repressione e la caccia agli immigrati.
Come compagni e operai non possiamo lasciare che l'unica presa di posizione, seppur dignitosa dal suo punto di vista, arrivi da un prete di strada che aiuta i poveri tutti i giorni alla stazione di bergamo portando cibo e vestiti e che giustamente parla di parole gravi ed irresponsabili verso l'uomo e la società e dice che non basta più l'indignazione, secondo noi infatti occore l'azione e l'organizzazione delle risposte collettive per unire i proletari immigrati e non, a partire da casi importanti ed emblematici , che la giunta fascio-leghista e il sindaco di bergamo hanno già individuato come punti in cui ristabilire "ordine e sicurezza" per la borghesia cittadina, con polizia e ordinaze varie e con tanto di campagna mediatica come: via Quarenghi o la zona del mercato della Malpensata, per non parlare della situazione del quartiere di Zingonia ancora oggi sotto il ricatto dell'acqua e con la prospettiva di abbattere i palazzi "degradati" per lasciar posto a nuove infrastrutture a favore di speculatori e costruttori (come il neo predidente dell'atalanta Percassi).
Anche in questo ultimo caso ricordiamo le parole "d'avanguardia" del presidente della provincia ettore Pirovano: "i ghetti come Zingonia si abbattono", a cui seguirono le prese di posizione del partito democratico invitando ad esportare anche in altre aree critiche della città questo stesso modello di intervento.
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