giovedì 2 settembre 2010

pc quotidiano 2 settembre - sosteniamo la lotta alla fiat sata

Alla fiat sata la lotta continua, la lotta è difficile, la strada non tracciata, azienda e sindacati collaborazionisti operano in tandem e cercano di seminare divisione,sfiducia, arretratezza
l'avanguardia operaia fiom e altri non hanno ancora chiara veramente la partita in gioco e i mezzi da mettere in campo per vincerla
serve il contributo di tutti di idee, proposte e militanza diretta
invitiamo a metterle in campo senza settarismi, sigle e pregiudizi
a Melfi si deve vincere

il 6 ottobre in occasione del processo delegazioni operaie e militanti si ritrovino e facciamo insieme una assemblee per dare un contributo collettivo reale

proletari comunisti
2 settembre 2010

volantino fiom

DIRITTI e ASSEMBLEE
Il giorno 31 Agosto 2010 sono state NEGATE le ASSEMBLEE retribuite ai
lavoratori e alle lavoratrici della FIAT SATA di Melfi, perché una parte della RSU
con una comunicazione indirizzata alla Direzione FIAT SATA ha NEGATO le
assemblee chiedendo invece la convocazione della RSU per il giorno 2 Settembre
2010.
Le assemblee retribuite con TUTTI i lavoratori, previste dalle norme del CCNL
e dall’art. 20 della Legge 300/70 (Statuto dei Diritti dei lavoratori) non possono
essere SOSTITUITE da riunioni della RSU.
La delegazione FIOM CGIL a questo punto parteciperà alla riunione della RSU
il giorno 2 Settembre 2010 al fine di ottenere la CONVOCAZIONE delle
ASSEMBLEE con TUTTI i lavoratori per discutere delle questioni che interessano i
lavoratori della FIAT in particolare:
1- il REINTEGRO dei 3 lavoratori Licenziati.
2- gli effetti del Piano Industriale FIAT sulle condizioni dei
lavoratori.
1- il REINTEGRO dei 3 lavoratori interessa TUTTI i lavoratori sul piano del
rispetto dei DIRITTI e della legge.
2- Nel Piano Industriale che la FIAT ha presentato a Pomigliano di fatto ha
richiesto di CANCELLARE TUTTE le regole contrattuali vigenti per avere
sull’organizzazione del lavoro e del salario:
Ripristino dei 18 Turni, 120 ore di straordinario obbligatorio anche
durante la Pausa mensa, aumento dei ritmi di lavoro, diminuzione
delle pause, recuperi produttivi, cancellazione del pagamento della
malattia, DEROGHE contrattuali con la DISDETTA del CCNL del
2008 senza Referendum, SALARIO variabile, etc.
Su tutte queste questioni che riguardano i diritti individuali e collettivi dei
lavoratori è necessario che il Sindacato prima di FIRMARE qualsiasi accordo
ASSUMA il MANDATO dei lavoratori e delle lavoratrici interessate e per
farlo non si può che partire con le ASSEMBLEE e dal REFERENDUM a
scrutinio segreto con tutti i lavoratori.
Potenza 1 settembre 2010 FIOM CGIL

cronaca da 'operaicontro'

Giovanni Barrozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli non entrano ancora in
fabbrica.
I delegati RSU della Fiom allora tentano di fare l'assemblea per il giorno 31 Agosto
e firmano una richiesta avente oggetto di discussione: mancato riconoscimento del
premio di produzione; piano industriale e carichi di lavoro.
La richiesta viene sottoposta anche ai delegati di Uilm, Fim, Fismic e Ugl che non
firmano.
C'è la Uilm che insiste di fare prima una riunione di tutta la RSU e poi qualcuno dei
delegati dice che da Roma non vogliono.
Nessuno vieta di potere indire la riunione RSU.
Sicuramente chi non si presenterebbe si prenderebbe le proprie responsabilità.
I delegati RSU di Uilm, Fim, Fismic e Ugl parteciperebbero e qualcosa potrebbero
autonomamente decidere. Ma non lo si fa. Molti operai pensano allora sia un
pretesto.
La richiesta di assemblea viene presentata alla Fiat che in primo momento pone il
problema della mancanza del numero sufficiente dei firmatari: cioè le firme non sono
pari alla maggioranza della RSU. A Melfi funziona così, le assemblee si concedono a
colpi di maggioranza.
In seguito la Fiat per evitare probabilmente problemi legali chiama i delegati
firmatari della richiesta di assemblea e comunica loro che l'assemblea sarà
concessa.
Si parlerà, è ovvio anche della questione dei delegati licenziati, lo sanno tutti,
compreso i delegati RSU che non hanno firmato e la stessa Fiat.
Molti non capiscono perché l'assemblea sia stata concessa dalla Fiat senza l'avallo
di Uilm, Fim, Fismic e Ugl.
Non ci vuole molto per capirlo. I delegati che si sono rifiutati di fare l'assemblea
stanno firmando un documento che servirà a non fare svolgere l'assemblea. Il
documento viene presentato alla Fiat e l'assemblea salta.
La Fiom ha già annunciato che il segretario nazionale Landini sarà presente a Melfi.
Si opta per lo sciopero in concomitanza con le ore previste di assemblea.
Scatta lo sciopero sul turno A dalle ore 12.00 alle ore 13.30 del 31 agosto.
E lo stesso turno dei delegati RSU licenziati. E' un fiasco totale. I lavoratori non
escono fuori dalla fabbrica.
Lo sciopero annunciato sul turno B dalle 14.00 alle 15.30 viene ritirato perché i
lavoratori che si fermano ai cancelli a inizio turno sono pochi e lo sciopero non
avrebbe senso farlo.
Si dice che si tenterà di fare qualcosa durante la giornata. Non succede nulla.
Forse se Giovanni Barrozzino e Antonio Lamorte avessero accettato di rientrare in
fabbrica nella saletta sindacale per poi arrivare nei reparti, la questione sarebbe
andata diversamente.
Certamente, i delegati RSU di Uilm, Fim, Fismic e Ugl avrebbero avuto più difficoltà
a prestarsi ai giochetti della Fiat sulla pelle dei licenziati e i lavoratori
sarebbero stati più coscienziosi.
Lo stesso gruppo dirigente nazionale e regionale della Fiom esce malconcio dalla
giornata di ieri. Si è mostrato incapace di reggere lo scontro con la Fiat. Prima ha
creduto nella promessa Fiat di autorizzazione dell’assemblea, poi, con molta poca
convinzione, praticamente costretta dagli stessi giochetti aziendali, è stata
trascinata sul terreno della prova di forza, prova di forza che dopo dieci giorni di
immobilismo in fabbrica e di piagnistei e lettere al presidente, è immancabilmente
fallita.
A questo punto anche fra i delegati della Fiom le opinioni sono diverse.
C'è chi vuole utilizzare in via prioritaria gli effetti mediatici che il caso dei
licenziamenti ha sollevato, c'è chi dice che vorrebbe ripartire dalla fabbrica e c'è
anche chi non si strappa le vesti sulla questione dei licenziamenti.
Se i delegati RSU licenziati non incominciano ad entrare dapprima nella saletta
sindacale per poi arrivare nei reparti, gli operai ad essere meno ambigui, con i
giochetti della Fiat e di Uilm, Fim, Fismic e Ugl, con la pletora dei delegati RSU
che non lavorano mai e che sono pronti a tutto per continuare a farlo, si rischia di
continuare a fare il gioco della Fiat.

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