mercoledì 1 settembre 2010

pc quotidiano 1 settembre - la sicurezza sul lavoro secondo tremonti

Bisogna dare merito al sig. Tremonti che almeno è stato sincero, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi.
Ha espresso la reale volontà di politici e imprenditori italiani: ridurre un po’ alla volta, fino ad eliminarla del tutto, ogni forma di tutela per i lavoratori, in modo da continuare a fare profitto, nonostante scelte politiche, economiche ed imprenditoriali disastrose.
L’ esternazione del sig. Tremonti è la conferma di una politica portata avanti da anni per la riduzione dei diritti dei lavoratori.
Cominciando con la Legge 196/97 (“legge Treu”) licenziata da un governo di “sinistra” e ripresa, peggiorandone i contenuti per i lavoratori, dal D.Lgs.276/03 (“legge Biagi”) licenziata da un governo di destra.
Continuando poi con l’ assenza totale da parte di tutti i governi di interventi efficaci per ridurre in maniera sensibile la strage di morti per infortuni o per malattie professionali. Nessun potenziamento degli organici degli enti di controllo, nessun inasprimento delle pene, nessuna riforma della giustizia per rubricare in omicidio o lesioni volontari ogni reato per infortuni sul lavoro.
C’ è voluta la tragedia della Thyssen e il suo impatto mediatico per convincere il moribondo governo Prodi a licenziare in fretta e furia il D.Lgs.81/08 (“Testo Unico”), migliorativo, ma non certo innovativo, anche perché ancora una volta non accompagnato da interventi di potenziamento sugli enti di controllo.
Poi il continuo attacco al Testo Unico portato avanti dal governo Berlusconi con il D.Lgs.106/09 prima, con la finanziaria ora e con la mancata attuazione dei numerosi Decreti integrativi richiamati dal Testo Unico.
Il tutto in un clima di continui attacchi ai diritti dei lavoratori, con la volontà di cancellare lo Statuto dei Lavoratori, con i ricatti della Fiat e di altri imprenditori.

Nessuna meraviglia che il sig. Tremonti sintetizzi così efficacemente anni di guerra contro i lavoratori.
Un po’ di meraviglia (ma nemmeno tanta) che i vari “paladini” dei diritti dei lavoratori, da tutti i partiti, ai sindacati ufficiali, al nostro caro Presidente Napolitano (sempre pronto a fingere la lacrimuccia per ogni morto sul lavoro, ma solo per quelli di cui si parla alla TV) non abbiano speso una parola per l’ “abominevole sincerità” della dichiarazione del sig. Tremonti.

Marco Spezia
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro

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