giovedì 9 dicembre 2010

pc quotidiano 9 dicembre - riuscito presidio della rete sicurezza a ravenna

RAVENNA - Un primo passo è stato fatto martedì nel lungo cammino della battaglia per i diritti dei lavoratori immigrati, in particolare per la difesa della loro vita nei luoghi di lavoro. "Vogliamo giustizia per Diop Gougnao morto al Porto e per Doka Besnik schiacciato da una benna in un cantiere - gridano dalla Rete per la sicurezza sul lavoro-Ravenna - Partiamo da questa rivendicazione perchè è troppo alto il tributo di sangue all'altare del profitto dei lavoratori immigrati".

"Anche a Paderno Dugnano, dove ci sono state 2 vittime nel rogo, la maggioranza era composta da immigrati e uno di loro, un operaio albanese, ha perso la vita. 'Lavorava come un cane', hanno denunciato i suoi colleghi: ecco, è proprio per questo che intendiamo come moderno schiavismo! Diop faceva il lavoro da facchino ma il suo contratto era quello da 'multi servizi', per lui non valeva l'accordo per la sicurezza siglato al porto e prendeva assai meno dei
suoi colleghi. Lavoratori si serie B, schiavi moderni".



Contro questa condizione incivile" si è tenuto martedì un presidio itinerante promosso dalla Rete per la sicurezza sul lavoro di Ravenna al Centro informazioni immigrati e al centro per l'impiego, che aveva come scopo quello di lanciare il messaggio ai lavoratori immigrati "che ribellarsi è giusto e necessario, rivolgendosi a loro direttamente perchè la lotta per contrastare il moderno schiavismo nei luoghi di lavoro può avere successo solo con la loro partecipazione attiva".

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